- Viterbo News – Viterbo Notizie – Tusciaweb – Tuscia News – Newspaper online Viterbo – Quotidiano on line – Italia Notizie – Roma Notizie – Milano Notizie – Tuscia web - https://www.tusciaweb.eu -

“Rilevamento della velocità sempre effettuato nel rispetto della normativa”

Condividi la notizia:

Soriano nel Cimino

Soriano nel Cimino


Soriano nel Cimino – Riceviamo e pubblichiamo un intervento del comandante Antonio Presutti, in difesa dell’operato della polizia locale di Soriano nel Cimino, sull’inchiesta sugli autovelox. – Contrariamente a quanto riportato nell’articolo Autovelox “sospettati” di violazione della privacy il personale di questo comando ha sempre effettuato il rilevamento elettronico della velocità nel pieno rispetto della normativa vigente. Tanto è che i pochi ricorsi che sono stati presentati al prefetto o giudice di pace di Viterbo sono stati sempre respinti.

Le sentenze di accoglimento del giudice di pace di Viterbo per indicazione del limite di velocità in 110 chilometri orari anziché 90 chilometri orari, come invece stabilito dalla normativa vigente e come stabilito dall’ente proprietario della strada, sono state tutte cassate dal tribunale di Viterbo che ha stabilito che il limite di velocità è di 90 chilometri orari.

Contrariamente a quanto riportato nell’articolo, la strumentazione utilizzata per effettuare il servizio in questione è omologata dal ministero delle infrastrutture e trasporti anche per effettuare la rilevazione frontalmente.

Contrariamente a quanto riportato nell’articolo, non vi è nessuna norma che dispone che dalla foto debba emergere con chiarezza solo la targa dell’auto. Infatti la direttiva del ministero dell’interno numero 300/A/5620/17/144/5/20/3 stabilisce che il proprietario del veicolo ha un legittimo interesse a conoscere l’effettivo autore della violazione e pertanto a ottenere dalla competente autorità ogni elemento utile al riguardo la visione della documentazione fotografica… al momento dell’accesso, pertanto dovranno essere opportunamente oscurati o resi comunque non riconoscibili tutti i soggetti ripresi nei fotogrammi. Da ciò si desume che le riprese frontali sono possibile legittime

Contrariamente a quanto riportato nell’articolo, con circolare del ministero dell’interno del 21 luglio 2017, è consentito l’utilizzo dei fotogrammi rilevati dalla apparecchiature per il rilevamento della velocità, per motivi di polizia giudiziaria.

Il garante della privacy, con proprio provvedimento 408/2012, dispone che nel caso di richiesta di accesso ai fotogrammi, dovranno essere opportunamente oscurati o resi irriconoscibili passeggeri presenti a bordo del veicolo controllato. Non deve essere oscurato quindi conducente dello stesso veicolo.

Quindi è evidente che le riprese frontali possono essere effettuate. Ad ogni buon fine si comunica che gli ultimi servizi sono stati svolti effettuando la rilevazione in allontanamento. Tale rilevazione in allontanamento ha visto aumentare il numero delle violazioni accertate. Ma ciò renderà vana la cosiddetta “certezza della pena”. Infatti potranno essere effettuate dichiarazioni mendaci senza possibilità di contrastarle.

Contrariamente a quanto riportato nell’articolo non vi è alcuna norma che stabilisce che dalla foto debba emergere con chiarezza solo la targa dell’auto. Infatti proprio con sentenza 14514/2019 la suprema corte di cassazione ha stabilito che è nullo il verbale redatto per eccesso di velocità quando dal fotogramma si evince solo il numero di targa. In altre parole, come disposto dalla suprema corte di cassazione, la contestazione dell’infrazione è valida solo se il rilievo fotografico è stato eseguito in tutto lo spazio controllato dall’apparecchiatura di rilevamento.

Contrariamente a quanto riportato nell’articolo questo comando, accertata la non corretta comunicazione di chi era alla guida, lo comunica all’interessato. In tale comunicazione non si dispone che dovrà pagare circa 300 euro. Infatti la quasi totalità degli interessati provvede poi a effettuare la corretta comunicazione a seguito della quale vengono decurtati i punti senza il pagamento di altra somma di denaro come invece si vorrebbe far credere. Contrariamente a quanto riportato nell’articolo vi sono stati solo tre ricorsi al prefetto per tale motivo.

Si parla sempre dei furbetti e della certezza della pena. Poi quando un comando di polizia locale, nel pieno rispetto delle regole, scopre i furbetti e fa si che la decurtazione dei punti venga effettuata all’effettivo conducente e non al nonno o alla nonna allora non va bene. Sarebbe inoltre opportuno che prima di pubblicare tali notizie, cosi piene di particolari e che dovrebbero essere coperte dal segreto istruttorio, vengano effettuate delle verifiche magari solo consultando le leggi, le circolari e le sentenze della suprema corte di cassazione.

Antonio Presutti
Comandante della polizia locale
di Soriano nel Cimino 


Pubblichiamo il comunicato del comandante, nonostante non si capisca a cosa risponda. Evidentemente il comunicato si riferisce a contenuti diversi da quelli espressi nel nostro articolo.

Per essere chiari: i ricorsi alla prefettura ci sono e l’indagine della procura è in atto. Il resto sono chiacchiere, legittime, ma chiacchiere.

Il comandante Antonio Presutti, oltre a chiarire, secondo il suo punto di vista, la “querelle”, contesta a Tusciaweb una serie di “contrariamente a quanto riportato nell’articolo” relativi a fatti e cose di cui nell’articolo non si è mai fatta parola. Ma ognuno replica come vuole e come sa.

Mai scritto che il personale del comando non abbia sempre effettuato il rilevamento elettronico della velocità nel pieno rispetto della normativa vigente. Mai scritto che la strumentazione utilizzata per effettuare il servizio in questione non sia omologata dal ministero delle infrastrutture e trasporti anche per effettuare la rilevazione frontalmente. Mai scritto che non sia consentito l’utilizzo dei fotogrammi rilevati dalle apparecchiature per il rilevamento della velocità per motivi di polizia giudiziaria. Per fare degli esempi.

Infine sarebbe bene che in questa nazione ciascuno curasse di far bene il proprio lavoro. Lei invece comandante vuole darci una lezione di giornalismo. Se permette, le lezioni le prendiamo da chi riteniamo maestri di questa professione. Non da lei. Come dire: ognuno faccia il proprio mestiere, se se ne è capaci. Noi non ci permettiamo di spiegarle come fare il suo. Ci mancherebbe.

In ogni caso, se tutto è come dice lei, comandante, non ci sarà problema per quanto riguarda l’indagine in corso. In bocca al lupo, comunque.

Carlo Galeotti
Direttore Tusciaweb


Condividi la notizia: