Viterbo – (raff.stro.) – Sono ancora positivi i quattro studenti viterbesi che venerdì sono stati rimpatriati da Malta dove si erano recati per un vacanza studio poi trasformatasi in un incubo Covid. Due di loro, dopo aver trascorso una notte nel Covid hotel allestito a Roma dove sono stati visitati e sottoposti al tampone, sono tornati a casa: nelle loro abitazioni è garantito l’isolamento dal resto dei familiari.
Croce rossa – Nel riquadro: Il presidente Marco Sbocchia
Il viaggio dalla Capitale alla Tuscia è stato organizzato, in massima sicurezza, dai volontari della Croce rossa di Viterbo. “I ragazzi – spiega il presidente provinciale Marco Sbocchia – sono stati trasportati con un pulmino in biocontenimento, in modo tale da non entrare in contatto né con gli operatori né con i genitori”. Il rientro è avvenuto sabato. Sul mezzo, oltre all’autista, era presente un infermiere della Cri pronto a intervenire in caso di necessità, ma fortunatamente le condizioni dei giovani sarebbero buone. Ora sono comunque seguiti dalla Asl di Viterbo e dai medici di famiglia.
I loro compagni, invece, sono rimasti nel Covid hotel Sheraton supportati dall’Ares 118 e da un team di psicologi esperti in emergenza. Eseguiranno un tampone ogni tre giorni e potranno tornare a casa appena il primo darà esito negativo. I genitori sono costantemente informati sulla loro salute. “I ragazzi stanno bene – fa sapere Giulia Rapino, madre di uno di loro -. Mio figlio Alessandro ha cominciato a riprendersi anche fisicamente e rispetto ai giorni scorsi è molto più sereno”.
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