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Un testimone contro l’assessore Adriatici: “Ha preso la mira e ha sparato a sangue freddo”

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Massimo Adriatici

Massimo Adriatici


Voghera – “Non ha sparato per sbaglio. Ha preso la pistola, l’ha puntata verso Youns e subito ha esploso il colpo che lo ha ucciso”.

Queste le parole di un testimone che ha riferito di aver assistito alla morte di Youns El Boussettaoui, ucciso con un colpo di pistola martedì sera a Voghera dall’assessore della città Massimo Adriatici. A riportare le parole del testimone è il quotidiano Repubblica.

“Ho visto un signore italiano che stava parlando al telefono, Youns lo ha spinto e l’italiano è caduto in terra sulla schiena – ha spiegato il testimone -. A quel punto, mentre era sdraiato, ha estratto la pistola dal fianco e gli ha sparato un colpo a sangue freddo. Dopo essere stato colpito, Youns è corso via con la mano sulla pancia e poi è caduto a terra”.

Il testimone ha precisato che al momento del colpo si trovava “a sei, sette metri dalla scena”.

Il giudice per le indagini preliminari di Pavia ha convalidato l’arresto di Adriatici, accusato di eccesso colposo di legittima difesa, e ha confermato i domiciliari.

Stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, l’assessore, che si è autosospeso, avrebbe spiegato di girare sempre con il proiettile in canna, di avere l’abitudine di verificare “che tutto fosse a posto e i cittadini fossero tranquilli”. Di lui, ex poliziotto, si sa che era abituato a fare la “ronda” per la sicurezza dei cittadini.


Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.


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