Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Non sono una virologa, non sono un medico. Sono una semplice lettrice senza titoli per controbattere.
Leggendo il “Riceviamo e pubblichiamo” del dottore Luca Torquati sono rimasta leggermente perplessa da alcune affermazioni.
Il medico Luca Torquati
Nello specifico, dal basso delle mie conoscenze:
“… Non hanno voluto farsi iniettare prodotti dell’ingegneria genetica, quella per cui al supermercato siete disposti a pagare due euro in più un pollo che ne sia stato fatto salvo”.
In che senso? Il dottor Torquati è contrario a ogni prodotto dell’ingegneria genetica, inclusi, ad esempio, insulina e l’interferone?
“Non ho voluto lasciarmi iniettare prodotti elaborati in colture cellulari derivanti da feti umani abortiti”.
Questa citazione vi risulta scientificamente corretta?
“… ho preferito aspettare prodotti differenti, elaborati come il vaccino antinfluenzale che per vent’anni mi sono iniettato da solo o prodotti con una tecnologia (e sta arrivando)”.
Sta arrivando? Possiamo fornire più informazioni?
Da semplice lettrice, mi chiedo se l’articolo sia stato verificato prima della pubblicazione, se ritenete sia vostro dovere farlo, se il medico è disposto a rettificare quanto affermato nel caso in cui quanto pubblicato non fosse scientificamente accurato e se la sua posizione rimane la stessa dopo l’eventuale rettifica.
Ringraziandovi per l’attenzione, vi auguro un buon inizio settimana.
Fabiana Onofri
Il dermatologo Torquati: “Sono un medico, non mi sono vaccinato e continuo la mia attività…”
Il dottor Torquati, se vorrà, risponderà alle domande della lettrice. Per altro poste in maniera, verrebbe da dire, perfino elegante. Con un po’ di ritardo, di cui mi scuso, mi provo a rispondere per la parte che ci riguarda come giornale. Ritardo dovuto a impegni di scrittura pregressi e al fatto che si tratta di questioni complesse.
Per quanto ci riguarda, faccio presente alla lettrice che non è nostro compito verificare la correttezza scientifica di affermazioni fatte da un medico. Oltretutto sarebbe cosa assai complessa, visto che non esistono verità scientifiche assolute. Diceva Popper che la scienza è costruita su palafitte. La medicina poi ha, va detto, dei fondamenti epistemologici perfino più traballanti, rispetto ad altre scienze. Tanto da definirsi spesso “arte”.
In questo periodo poi abbiamo visto scienziati, epidemiologi, perfino premi nobel dire tutto e il contrario di tutto sulla pandemia. Ma ribadiamo la scienza non è mai stata e non è un monolite. L’immagine che si ha della scienza è spesso infantile. Si pensa che ci siano affermazioni assolutamente vere. Non è così. Ci spiace. E non possono essere dei giornalisti a stabilire cosa è “scientificamente vero”. Per chi è interessato consiglio 6 testi per capire come funziona la scienza: La logica della scoperta scientifica di Karl Popper, Dimostrazioni e confutazioni. La logica della scoperta matematica di Imre Lakatos, La struttura delle rivoluzioni scientifiche di Thomas S. Kuhn, Studi newtoniani di Alexandre Koyré, Principia philosophiae di Cartesio e il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei. Insomma tutti ormai classici dell’epistemologia del secolo scorso, della storiografia scientifica e due testi scientifici di due grandissimi scienziati. Con questi pochi testi si potrà avere un’idea, pur semplificata, di cosa sia la scienza. La ricerca scientifica. Che la scienza sia su palafitte, però, non significa che non sia il miglior modo che abbiamo per conoscere il mondo. Non a caso chi scrive si è attenuto rigorosamente a quanto veniva distillato man mano dalla comunità scientifica. Seguendo tutte le regole, dalla mascherina al distanziamento, per finire col vaccino e il green pass. Ma va detto che la scienza può sbagliare e la sua grandezza sta proprio nell’imparare dagli errori. Quindi nessuna fede religiosa, ma coscienza che abbiamo uno strumento efficace ma fallibile. Di meglio non c’è. E va detto che la comunità tecnicoscientifica contemporanea ha fatto il miracolo di costruire i vaccini in tempi impensabilmente brevi. Come dire: bravi, grazie!
Un fatto che verrà sicuramente ricordato negli annali.
Chiarito questo, noi giornalisti facciamo cronaca, nel caso del dottore le verifiche da fare erano: che esistesse il dottor Torquati, che effettivamente avesse mandato lui l’intervento, che esercitasse la professione, che le sue affermazioni non venissero tradite, che non ci fossero implicazioni legali. Tutte verifiche fatte. Che chi scrive pensi che si trattasse in gran parte di corbellerie, dice poco. Se dovessimo andare col metro dell’esser corbellerie, per quanto mi riguarda, dovremmo pubblicare ben poco.
Come giornalisti dobbiamo poi vedere innanzi tutto che ci sia la notizia. E in questo caso c’era eccome, perché un medico, iscritto all’ordine, in pratica si stava autosegnalando con il rischio reale di essere sospeso dall’ordine. Non a caso abbiamo sentito anche il presidente dell’ordine dei medici per sapere come si sarebbe comportato. E Antonio Maria Lanzetti, presidente dell’ordine, ha spiegato che, per legge, deve procedere alle sospensioni di chi non si vaccina.
Insomma il nostro lavoro lo abbiamo fatto. E il nostro lavoro non consiste nello stabilire verità scientifiche. Cosa che con difficoltà riesce a fare a tratti solo la comunità scientifica.
Due aneddoti per alleggerire il tutto. Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo, opera centrale della rivoluzione scientifica e opera centrale della cultura occidentale per l’affermazione del metodo scientifico, contiene un errore mastodontico. Galileo pensava che le maree dimostrassero il movimento della Terra. Gli dedica la quarta giornata del Dialogo. Ma era un errore. Aveva ragione Keplero. È la luna a determinare le maree. Ci è voluto Isaac Newton per mostrare le modalità matematiche con cui opera l’attrazione tra i corpi celesti. Anche se disse con chiarezza: Hypotheses non fingo. Non andando oltre la descrizione del fenomeno.
Come si vede anche un poderoso scienziato come Galileo può sbagliare. E anche a quel tempo la comunità scientifica era divisa, E non mancavano ragioni anche dalla parte di Bellarmino & c.
Se può sbagliare un Galileo, figurarsi un giornalista…
Ultimo aneddoto. Cartesio nel suo sistema esclude l’esistenza del vuoto, anzi ne fa argomento per dire la superiorità del suo atomismo rispetto agli antichi. Beh, anche questa volta un grande scienziato sbaglia proprio in quello che ritiene il punto di forza della sua teoria. La lettura dei Principia di Cartesio è particolarmente istruttiva per capire come funzioni la grande scienza. Un modello scientifico. Lo stesso Newton li lesse con molta attenzione, tanto che titolò la sua opera Philosophiae naturalis principia mathematica. A sottolineare la sua impostazione che si differenziava da Cartesio. Non a caso sulla copia di Newton dei Principia di Cartesio, si trova a margine di tanto in tanto la scritta di pugno del grande scienziato inglese: “Error, error!”.
Come si vede la cosa è più complessa di quel che si possa pensare. Noi giornalisti ci limitiamo a fare le verifiche che è giusto fare. Ma continuiamo a dare notizie. Che un medico dica una cosa, a nostro parere, strampalata è notizia. Che si esponga in questo modo è notizia. D’altra parte tutti giornali italiani e stranieri hanno dato spazio a queste prese di posizione, continuando a dare giorno dopo giorno tutti i dati e le indicazioni fornite dalla comunità medico-scientifica. Ci mancherebbe…
Carlo Galeotti
Articoli: Antonio Maria Lanzetti: “Verranno sospesi i medici che non si vaccinano” di Paola Pierdomenico – Il dermatologo Torquati: “Sono un medico, non mi sono vaccinato e continuo la mia attività…”
