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“La terza dose è inevitabile e necessaria, prima si parte meglio è”

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Roma – “La terza dose è inevitabile e necessaria, prima si parte meglio è”. A dirlo è Matte Renzi, leader di Italia viva, sulla sua Enews intervenendo sulla discussione in merito a un terzo richiamo per il vaccino anti-Covid.

“È una strada ancora lunga, come ha spiegato il professor Fauci qualche giorno fa – ha scritto Renzi -. Ma è una strada molto più pianeggiante dei mesi scorsi, quando invece dovevamo scalare montagne impervie. Abbiamo il vaccino, fondamentale. Io sono tra quelli che pensano che la terza dose sia inevitabile e necessaria e prima si parte meglio è”.

“Ma, indipendentemente da questo mio giudizio, non dimentichiamo – ha aggiunto l’ex premier – che stanno finalmente arrivando i monoclonali di cui abbiamo parlato anche nei nostri incontri con il professor Rappuoli. Torneremo su questo argomento perché è decisivo. E perché dimostra, una volta di più, che sulla sanità vanno messi più soldi, anche utilizzando il Mes”.


Matteo Renzi alla conferenza di Italia Viva

Matteo Renzi


“La tragedia dell’aeroporto fa male al cuore, molto male al cuore. Ma dobbiamo essere intellettualmente onesti: non è che l’inizio – ha poi spiegato in merito alla situazione in Afghanistan -. Gli estremisti islamici che i Talebani dicono di voler condannare a parole sono gli stessi che nella precedente esperienza di governo talebana hanno trovato rifugio grazie alle sponde di Kabul. Oggi la priorità è l’evacuazione, certo. Ma la verità è che, da quando abbiamo scelto di lasciare l’Afghanistan, il mondo è un posto meno sicuro. E che questa consapevolezza deve portare a una svolta almeno tre player istituzionali: il G20, la Nato, che sta facendo figuracce sul terreno e non può limitarsi a fare improbabili conferenze stampa; l’Europa”.

“Nel frattempo, i Talebani fanno una cosa che mi colpisce molto: proibiscono la musica – ha concluso il leader di Italia viva -. Voi direte: ‘ma che te frega della musica quando ci sono le bombe?’. Certo, le immagini dei corpi smembrati all’aeroporto sono fonte di dolore e lasciano sbigottiti. Ma l’idea che sta alla base dell’estremismo non vuole farti solo paura con il terrore. Quando non ti uccide, l’estremismo vuole farti vivere nel terrore, senza gioia, nell’angoscia. Senza la musica, senza la cultura, senza la bellezza. È una forma di tortura anche questa”.


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