Montefiascone – Riceviamo e pubblichiamo – Il Covid ha messo in evidenza la debolezza del sistema sanitario territoriale pubblico, un settore che in questi ultimi anni ha subito tagli e mancati investimenti.
Ospedale di Montefiascone
Tutto ciò ha inciso profondamente su realtà radicate sul territorio come gli ospedali di Montefiascone, Orte e Ronciglione le promesse e la speranza, di cavalcare l’onda lunga per la riqualificazione della sanità territoriale pubblica e farla ritornare ad essere presidi di assistenza significativi per tutto il territorio e certezze di servizi sanitari territoriali pubblici e di pronto soccorso, a sostegno delle categorie più fragili affetti da patologie e gli anziani, si infrangono sugli scogli della corta memoria.
Mario Tofanicchio
Come associazione Diritti Anziani e Uil pensionati ci risultano alcune anomalie che vorremmo che fossero meglio spiegate se non smentite.
L’ospedale di Montefiascone che ha tutte le caratteristiche per ritornare ad essere un presidio sanitario d’eccellenza è stato oggetto ultimamente di trasformazioni aziendali. Circa un mese fa, abbiamo assistito ad una passerella pubblicitaria da grandi eventi, in presenza dell’assessore D’Amato per la regione Lazio e la dirigenza Asl di Viterbo dove è stato illustrato per Montefiascone un progetto con 16 posti letto per la riabilitazione, nell’ambito di un percorso di prevenzione fondamentale in campagna vaccinale, cura e riabilitazione.
Franco Palumbo
Se pur positivo come indirizzo sanitario, riscontriamo una situazione sanitaria diversa: chiusura della day surgery polispecialistica e dismissione sale operatorie, già oggetto di ammodernamento e messa a norma; riduzione dei posti letto medicina che da 28 previsti passati a 20 con probabile riduzione a breve; chiusura riabilitazione parliamo di posti letto inaugurati due anni fa; sconcertante trasferimento del ppi oggi pat servizio di primaria importanza, dal piano terra, al terzo piano, con riduzione degli spazi, con disagi per l’utenza, come dire per il pronto soccorso andare direttamente a Belcolle; radiologia, dopo il pensionamento del dottor Fabbri non più presente un reggente.
Restando in attesa di chiarimenti da parte delle istituzioni preposte, a nostro avviso riteniamo che stiamo andando nel complesso in una qualità di servizi diametralmente all’opposto alle tante aspettative.
Estendiamo inoltre il nostro appello a tutti i sindaci in carica e candidati sindaci impegnati nelle prossime elezioni amministrative, per un maggiore se non primario impegno per una sanità pubblica migliore.
Presidente Mario Tofanicchio
Ada – Viterbo
Segretario Franco Palumbo
Uil pensionati Viterbo