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 Gli arrestati a dicembre: Daniele Casertano, Domenico Palermo, Christian Lanari e Massimiliano Ciocia |
Canino – (sil.co.) – Rapina alle poste di Canino, il processo è stato fissato dal gip Giacomo Autizi per il 21 ottobre.
È il processo col rito abbreviato al direttore che ha pianificato il colpo da 170mila euro (44mila secondo i complici) e a cinque degli altri sei banditi arrestati tra l’8 dicembre 2020 e il 25 gennaio 2021.
Il processo col rito ordinario sarebbe dovuto iniziare in 16 ottobre davanti al collegio presieduto dal giudice Silvia Mattei.
Il colpo è stato messo a segno da un bandito “mascherato” da corriere e a mano armata all’ora di pranzo del 28 novembre dell’anno scorso. Fuori lo aspettavano altri due malviventi su una Fiat Punto di colore rosso immortalata dalle telecamere della videosorveglianza e intercettata poco dopo.dalla stradale sulla Castrense in direzione del mare, verso Montalto di Castro.
Davanti al gip per essere processati col rito alternativo che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena saranno il direttore vetrallese 39enne Massimiliano Ciocia (ai domiciliari avendo collaborato dopo essere stato beccato in macchina con 30mila euro del bottino), altri tre presunti pianificatori ovvero Christian Lanari, Daniele Casertano e Domenico Palermo e due dei tre esecutori materiali ovvero Riccardo Carloni Modesti (che ha fatto irruzione travisato da corriere e armato) e Roberto Gallo. Resta fuori Bruno Laezza.
Quattro le parti offese che potranno costituirsi parti civili: poste italiane, lo stesso direttore-talpa e due impiegati.
Ciocia è difeso dall’avvocato Rosario Grasso Peroni del foro di Roma, Lanari dall’avvocato Samuele De Santis, Casertano e Palermo dai legali Salvatore Orefice del foro di Roma e
Khadija Elisabeth El Afia del foro di Pisa, Gallo da Giovanni Labate e Carloni Modesti da Luigi Mancini.
Carloni Modesti è detenuto a Civitavecchia, Lanari nel carcere romano di Rebibbia, Casertano e Palermo a Mammagialla. Gli altri sono tutti agli arresti domiciliari. Il pm Franco Pacifici, vista l’evidenza della prova, ha ottenuto per tutta la banda l’okay al giudizio immediato.