Valentano – Rave party a Valentano, imponente il dispiegamento delle forze dell’ordine nelle campagne intorno al lago di Mezzano dove è in corso la mega festa abusiva: un Teknival dal titolo Space travel. Le autorità stanno lavorando su tre fronti. Oltre al costante monitoraggio della situazione (anche dall’alto con un elicottero) e al presidio messo in campo per evitare che gli accessi continuino, le forze dell’ordine sono entrate in contatto con alcuni dei referenti del rave con i quali stanno tentando una mediazione per porre fine al party soprattutto dopo il decesso del 24enne Gianluca Santiago morto nelle acque del lago.
A coordinare gli interventi di carabinieri, finanza e polizia sono il prefetto di Viterbo Giovanni Bruno e il questore Giancarlo Sant’Elia. Quotidiane le riunioni per fare il punto della situazione, così come i sopralluoghi sul posto, costanti i contatti. Centinaia gli uomini in campo che stanno svolgendo diverse tipologie di servizi. Le forze dell’ordine della Tuscia sono supportate anche da colleghi arrivati da fuori provincia come rinforzo.
Il presidio della polizia
I primi a raggiungere le campagne intorno al lago di Mezzano sarebbero stati gli organizzati della festa (che sarebbero francesi) nelle notte tra il 13 e il 14 agosto. A quel punto, come accade nella stragrande maggioranza dei rave party, è stata inviata ai partecipanti la posizione dell’area su gruppi privati creati sui social. La location è dunque rimasta top secret fino all’ultimo minuto: un escamotage per evitare di essere scoperti, tracciati, individuati e fermati dalle forze dell’ordine.
L’allestimento del rave party
L’afflusso di gente, che avrebbe potuto raggiungere quota 30mila, è iniziato alla vigilia di Ferragosto in vista della giornata del 15. Secondo le autorità, il picco di arrivi è stato registrato proprio il 14. C’è chi ha raggiunto l’area a piedi o in camper, ma soprattuto in auto muniti di canadese. Le autorità hanno subito bloccato le strade d’accesso nel territorio Viterbese controllando i documenti di chi si avvicinava, ma in diversi sono riusciti a trovare delle vie alternative per accedere al rave party. La zona, di interesse archeologico-culturale, si trova nella Tuscia al confine tra Lazio e Toscana.
Il numero dei partecipanti è oscillante da giorno a giorno, ma secondo la questura non raggiungerebbe le 10mila unità. Sarebbero poco più della metà, provenienti da tutta Italia e da diverse parti d’Europa. Una cifra ritenuta comunque troppo alta ed estremamente pericolosa dal punto di vista sanitario in tempo di pandemia da Covid-19: sono tutti ammassati e senza mascherina. Il tam-tam, come accade per tutte queste feste illegali, corre sui social. Ancora ieri, nonostante il decesso del 24enne e i controlli delle forze dell’ordine, c’era chi si organizzava e cercava compagni per il viaggio alla volta di Valentano. E sempre sui social qualcuno tra i partecipanti sta pubblicando foto e video del rave in cui si vedono centinaia di mezzi (tra cui anche camion), migliaia di persone accampate o danzanti, luci e casse che diffondono una musica fortissima che si sente a chilometri di distanza. Il tutto, dall’alto, assomiglia molto a un villaggio improvvisato.
Il rave party
Nelle scorse ore le autorità si sono messe in contatto con alcuni referenti dei vari gruppi che compongono il party. Stanno tentando una mediazione, che al momento pare essere la scelta meno rischiosa e pericolosa, per raggiungere una soluzione condivisa che porti alla conclusione della festa. Ma fino al tardo pomeriggio di ieri gli organizzatori erano intenzionati a proseguire, nonostante il decesso del 24enne. Il rave, però, potrebbe concludersi domani invece che il 23 agosto come da programma.
Il rave party
Al momento quelli delle forze dell’ordine sono interventi di prevenzione, ordine e sicurezza pubblica. Poi, una volta finita la festa, scatteranno gli approfondimenti investigativi.
Raffaele Strocchia
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