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Targhe e frigo abbandonati, tanta monnezza e… “panzerotti” a tre euro

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Valentano – Targhe, monnezza e… “panzerotti” a 3 euro. “Teknival Space Travel” di Valentano, lago di Mezzano. Il day after, con la monnezza che da questa mattina verrà portata via. Tempo massimo una settimana e non ci sarà più. Le targhe, due, sono invece quelle fotografate lungo la strada. In mezzo, rifiuti comuni, alcuni anche già differenziati e qualche elemento che, a guardarlo con un po’ d’attenzione, permetterebbe di ricostruire alcuni pezzi che hanno caratterizzato il rave iniziato il 13 e finito giovedì scorso con uno sgombero pacifico e senza incidenti da parte dei reparti mobili di polizia, carabinieri e finanza arrivati da Roma e Firenze. Il rave doveva terminare il 23 agosto. E’ finito prima. In mezzo, il 15, un ragazzo di ventiquattro anni ha perso la vita nel lago. Immediatamente dopo la tensione politica e istituzionale attorno al rave è salita alle stelle nel giro di pochissimo tempo. Con notizie, che non hanno mai avuto alcun riscontro, di altri morti e fatti gravi avvenuti all’interno del Teknival.


Valentano - Rave party - I rifiuti lasciati sul campo

Valentano – Rave party – I rifiuti lasciati sul campo


Restano adesso sul terreno mucchi di rifiuti sparsi qua e là nell’area del rave. Una trentina in tutto gli ettari coinvolti. Compreso un lago vulcanico circondato da un terreno privato. “Credere, obbedire, combattere. Anno IX epoca fascista”, si legge su una degli edifici attorno al casale che domina il resto. Il lago dove è morto Gianluca Santiago è profondo una quarantina di metri e non è balneabile, cosa di cui gli organizzatori del rave avevano informato i ragazzi. Gli stessi valentanesi con il lago non hanno un buon rapporto. Un tempo la proprietà delle terre attorno era dei conti Brazza, famiglia che nel XIX secolo ha fondato Brazzaville in Congo. Ora quelle terre appartengono a Piero Camilli, imprenditore delle carni ed ex presidente delle società sportive calcio Grosseto e Viterbese. Camilli ha seguito tutta la vicenda, ha fatto i suoi sopralluoghi e sostiene di aver subito danni.


Valentano - Rave party - I rifiuti lasciati sul campo

Valentano – Rave party – I rifiuti lasciati sul campo


Sul terreno un piccolo televisore, qualche frigorifero, alcuni da bar, una bombola del gas, una panchina, un estintore, una serie di disegni, qualche tenda, tre o quattro materassi, tavoli e 4 cassoni di Econet per raccogliere il tutto.



Un primo intervento è stato fatto sabato scorso. Prefettura e comune avrebbero chiamato Econet venerdì sera in serata. I lavori riprenderanno oggi e andranno avanti massimo per una settimana al massimo. Si parla di diverse tonnellate di rifiuti che verrano portati in discarica e negli impianti dove vengono smaltiti frigoriferi e roba simile. Il costo per portare via tutto dovrebbe mantenersi complessivamente sotto i 50 mila euro. Conferimento in discarica incluso. Tutto da valutare invece l’impatto ambientale.


Valentano - Rave party - I rifiuti lasciati sul campo

Valentano – Rave party – I rifiuti lasciati sul campo


Tra i rifiuti, pure “l’insegna” del cesso Tek, uno spazio d’alberi di lato alla spianata tornata deserta dopo il rave, e i prezzi per pranzo e cena. Cotoletta 4 euro, patatine fritte 2, Hot dog 2,50, caffè 1 euro e 5 il piatto di pasta. I “panzerotti” costavano 5 euro.


Valentano - Rave party - I rifiuti lasciati sul campo

Valentano – Rave party – I rifiuti lasciati sul campo


Dopodiché le targhe. Viste lungo i percorsi d’entrata e uscita dal rave. Una, polacca, trovata verso Valentano. L’altra, tedesca, in direzione di Pitigliano. Incastrate tra i rami di un albero o le insegne che indicano agriturismi e luoghi in terre di campagna distanti dai 6 ai 10 chilometri dai centri abitati più vicini. Strade dove sono passati camion, macchine e roulotte giovedì scorso, quando c’è stato l’esodo di massa e tutti sono stati identificati. Circa tremila in tutto. Gli ultimi partecipanti di un rave che ne avrebbe contati oltre 10 mila. Alcuni hanno tentato di prendere strade alternative a quelle che portavano ai posti di blocco verso Latera-Pitigliano e Valentano. Poco prima, però, una ventina di mezzi dei reparti mobili erano entrati nella zona attorno al rave bloccando ogni via d’uscita. Qualche camper sarebbe rimasto bloccato in mezzo alle campagne, qualcun altro pure impantanato richiedendo l’intervento del carro attrezzi.



E proprio sul numero dei partecipanti si è innescata la prima seria polemica. Come è stato possibile un così alto numero di partecipanti, addirittura sopra i 10 mila? Da tutta Italia e dal nord Europa, soprattutto dalla Francia cui si riconduce l’organizzazione. Come è stato possibile che nessuno, istituzioni, forze dell’ordine, intelligence, abbia avuto il benché minimo sospetto rispetto all’imminente arrivo di 10 mila persone in territori con paesi che ne contano a mala pena due, tremila in tutto?


Valentano - Rave party - Una targa abbandonata in mezzo alla campagna

Valentano – Rave party – Una targa abbandonata in mezzo alla campagna


L’idea iniziale pare fosse quella di tenere il rave a Nizza, ma dopo il no delle autorità francesi, la carovana si sarebbe diretta sull’Italia e l’attenzione sulla Tuscia. Un primo confidente gruppo di partecipanti si sarebbe presentato sul lago di Mezzano alle due di notte del 13 agosto. Subito dopo sarebbe arrivata la digos di Viterbo e poi sempre la polizia del capoluogo che fin dal giorno dopo avrebbe chiuso i varchi. Pare però che i partecipati abbiano continuato ad arrivare, soprattutto dalla parte di Pitigliano ingrossando il fiume di gente fino alla chiusura definitiva dell’area ad ogni ingresso possibile a partire dal ritrovamento del corpo del ragazzo morto nel lago. Una situazione che ha visto fin da subito intervenire i reparti di Roma e Firenze e l’avvio delle trattative con gli organizzatori che ai tavoli avrebbero però mandato i loro delegati, senza mai presentarsi direttamente. Uno schieramento massiccio. Si parla infatti di diversi carabinieri, poliziotti e finanzieri schierati sul campo.

Dopo la fine del rave, la ministra dell’interno Luciana Lamorgese ha convocato i prefetti di Viterbo e Grossetto. Mentre a sua volta Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni, starebbe valutando l’ipotesi di presentare una mozione di sfiducia nei confronti della ministra.


Valentano - Rave party - Una targa abbandonata in mezzo alla campagna

Valentano – Rave party – Una targa abbandonata in mezzo alla campagna


Trattative terminate con l’annuncio delle sgombero per giovedì da parte del prefetto Giovanni Bruno, mentre qualche ora prima circolava sui social la notizia di un altro morto e la decisione del Teknival di smontare le tende. Scelta rimpallata su diversi gruppi Facebook senza riuscirne a individuarne la fonte da cui l’informazione è partita. Ogni gruppo su cui è stata data la notizia avrebbe soltanto rilanciato un comunicato scritto da qualcun altro. Il “gruppo degli organizzatori” di fatto non esiste. Ci sono solo gruppi che hanno copiato e incollato sui propri social direttive riconducibili a loro. Ma mai confermate e mai smentite. Come, ad esempio, la notizia del secondo morto.


Viterbo - Rave party - Econet

Viterbo – Rave party – Econet


Interessante a tal proposito la pagina Facebook di Suburbass, dj di Praga, Repubblica Ceca, dj di Praga, Repubblica Ceca, che si è esibito al rave di Valentano. Suburbass parla innanzitutto di diversi gruppi che avrebbero rilanciato la notizia del secondo morto, ripresa poi da diverse testate a partire da una presunta conferma arrivata in serata da sindaci e carabinieri toscani riportata dal quotidiano il Tirreno. I gruppi sarebbero infatti più di uno. Il dj di Praga ne cita alcuni: “Electro News, Free party Italia, Collectif des Insoumis, TVPH, movimento FreeTekno, Freetekno Europe etc etc etc).


Valentano - Rave party - I rifiuti lasciati sul campo

Valentano – Rave party – I rifiuti lasciati sul campo


“Alcune persone dell’organizzazione del Teknival – scrive Suburbass sul suo profilo, in inglese – mi hanno chiesto se potevo condividere un loro comunicato per informare le persone sulla situazione. Prima ho rifiutato, perché non volevo mettermi in gioco, poi ho accettato di dare il mio sostegno”.


Valentano - Rave party - I rifiuti lasciati sul campo

Valentano – Rave party – I rifiuti lasciati sul campo


Fatto sta che dopo che la notizia ha circolato sui social ed è uscita sui giornali, il rave si è prima spaccato e poi da martedì le persone hanno iniziato ad andarsene, soprattutto dall’uscita verso Pitigliano. Fino al giovedì del tutti a casa.


Viterbo - Rave party - L'uscita verso Pitigliano

Viterbo – Rave party – L’uscita verso Pitigliano


“C’è poi il capitolo della vendita di droga e dei ricoveri per abuso di alcol – scrive invece RomaToday in un articolo di Andrea Barsanti – che però, va detto, sono stati meno rispetto a quanto riportato, i numeri ufficiali sono di 7, e tutti sarebbero in buone condizioni di salute. Si è parlato poi molto anche di due presunti stupri, che anche in questo caso non hanno trovato conferme ufficiali: non risulterebbero denunce in questo senso, e le forze dell’ordine non l’hanno confermato. ‘Se si da ascolto a tutti sui gruppi Facebook – ha giustamente fatto notare sempre Suburbass – Ci sono più di sei vittime, oltre che cani’ che sarebbero morti per caldo e sete. Anche in questo caso si tratterebbe però di voci raccolte tra i partecipanti al rave”. “Che poi potrebbero arrivare denunce, anche quello è ancora da confermare e saranno le forze dell’ordine a decidere per chi e per quale reato”. Ci sono quasi certamente l’occupazione di proprietà privata e le normative anti Covid sugli assembramenti e l’uso dei dispositivi. Mentre le indagini sulla morte del ragazzo sono tuttora in corso e si attendono gli esiti degli esami clinici previsti.


Valentano - Rave party - I rifiuti lasciati sul campo

Valentano – Rave party – I rifiuti lasciati sul campo


Inoltre, non si potrebbe parlare neanche di focolai Covid, considerando che finora soltanto un ragazzo sarebbe risultato positivo al tampone. Così come nessuno dei partecipanti sarebbe rimasto in zona. Se ne sarebbero andati tutti. Chi al sud, chi al nord. Chi in Francia, Olanda, Polonia, Germania e Scandinavia. Qualcuno ha provato a fermarsi sul lago di Bolsena. Ma è stato cacciato via immediatamente. Anche perché la tensione mediatica e istituzionale stava lentamente montando anche tra gli abitanti dei paesi vicini al rave rimasti inizialmente e per tutta la durata del Teknival sostanzialmente indifferenti, se non addirittura incuriositi. Abitanti che infine, alle 5 di mattina di giovedì scorso si sono trovati di fronte ad alcune centinaia di uomini dei reparti celere  senza esserci abituati.

Daniele Camilli


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