Viterbo – Contro il green pass – Luca Torquati
Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Se posso esprimere una mia umile opinione, concordo pienamente con le parole del sociologo Mattioli in risposta al dottore Torquati.
Aggiungo soltanto una cosa: caro dottore, se lei può girare liberamente all’aperto senza mascherina e senza restrizioni e se è potuto andare in vacanza, è solo merito di noi vaccinati che abbiamo permesso di colorare l’Italia di bianco e far mettere in moto l’economia.
Il green pass io lo metterei obbligatorio dappertutto. Per esempio obbligherei il vaccino a parrucchieri, estetiste e chi fa le manicure e massaggi soprattutto perché si sta a contatto a meno di un metro con queste persone e sicuramente per almeno un’ora. È giusto che noi clienti siamo vaccinati e qualcuno di loro ancora no? Quindi altro che green pass!
E poi mi rivolgo ancora al suddetto dottore: a cosa le serve il green pass? Se non è vaccinato può comunque andare a cena fuori solo all’aperto e quando sarà inverno resterà in casa, mica è obbligatorio andare a cena fuori o a teatro o al cinema. Quindi nessun problema no? Mi appello solo al suo buon senso e umanità che un dottore dovrebbe avere ancora di più nel rispetto della vita.
Dovrebbe essere da esempio per tutti. Il problema è che ancora c’è chi si ostina a non mettere il vaccino obbligatorio. Complimenti alla Asl che ha preso una decisione di grande responsabilità e rispetto nei confronti dei pazienti e colleghi del dottor Torquati.
Dovrebbero farlo tutti i datori di lavoro verso i dipendenti che non si vaccinano. Ricordo che la vita è una sola e va difesa in ogni modo, anche e soprattutto con i vaccini nel rispetto di chi la vita l’ha persa a causa del covid.
Buona vita
Francesca Mori
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