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Viterbo – Rave party a Valentano, ci mancava la “geniale” analisi del segretario regionale del Pd, tal Bruno Astorre. In tre righe il buon Astorre che ti fa? Butta tutta la “colpa” del casino del rave sul prefetto di Viterbo, Giovanni Bruno. Ecco le tre righe di Astorre: “Le immagini del rave di Viterbo sono semplicemente vergognose. Non è accettabile che, in un periodo di pandemia, diventi possibile organizzare un evento del genere. La ministra Lamorgese dovrebbe valutare la rimozione del prefetto di Viterbo che, è sotto gli occhi di tutti, non si è dimostrato all’altezza e non è stato in grado di gestire la situazione”.
Chi segue il nostro giornale sa che abbiamo avuto da ridire, e non poco, con questo prefetto. Chi segue il nostro giornale sa che non abbiamo grandi simpatie per il prefetto. Anzi. Ma questa volta il buon Astorre l’ha detta grossa. Insomma, secondo Astorre che doveva fare il prefetto? Che dovevano fare le forze dell’ordine? Andare a Valentano manganello in resta e dar vita a uno scontro di sangue? Ammessa questa assurdità, lo avrebbero dovuto fare con le forze presenti sul territorio. Incredibile. Lo dovevano fare a mani nude? Dovevano dar vita a un altro G8 di Genova? Hanno scelto una strada più intelligente e meno pericolosa per gli abitanti della zona.
Il buon Astorre prima di scrivere corbellerie dovrebbe cercare di fare un qualche ragionamento. L’organizzazione del rave non è stata fatta a Pianoscarano o a Montefiascone. Tutti dicono che gli organizzatori sono francesi. E allora che dovevano fare il prefetto e le forze dell’ordine locali, tenere sotto controllo la Francia?
Valentano è stata una meta decisa da lontano, molto lontano. Le persone che sono arrivate a Valentano in buona parte venivano da lontano. Molto lontano. E allora che responsabilità può avere chi controlla il territorio a livello locale. Di tutta evidenza nessuna. Anche un bambino lo capirebbe. Astorre lo capirà?
Scrive Lorenzo D’Albergo su Repubblica di ieri ricostruendo la strategia che ha portato al rave al lago di Mezzano: “L’internazionale dei rave a guida francese si muove così: punta un terreno, lo studia e poi inizia a far circolare la location su Telegram con un mese di anticipo sull’inizio dell’evento. L’operazione riesce spesso e volentieri. Di sicuro è stata un successo al confine tra il Lazio e la Toscana. Le forze dell’ordine si sono accorte della carovana di tir e camper in arrivo dal grossetano soltanto a tende ormai ben piantate nei 30 ettari a 40 minuti di auto da Viterbo”.
Qui nessuno vuole fare il difensore d’ufficio di nessuno, tra l’altro si tratta di persone tutte adulte e vaccinate, ma non si possono dire corbellerie a ruota libera signor Astorre.
Le vere responsabilità in realtà sono tutte in capo alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, ai suoi sottosegretari, i suoi funzionari, profumatamente pagati, e in generale al governo centrale. Altro che prefetto di Viterbo o Grosseto. Non scherziamo.
Dove era la ministra, quando il 14 il nostro giornale dava la notizia del rave, notizia ripresa da tutta la stampa nazionale? Dove era la ministra nei giorni successivi, quando il sindaco di Valentano è stato costretto ad appellarsi a Draghi, vista la sua inerzia? Dove era ministra quando c’è scappato il morto? Ci sono voluti cinque giorni alla ministra per far sapere che stava seguendo “costantemente la situazione del rave party sul lago di Mezzano”. E poi che vuol dire “segue costantemente”? Una ministra sta lì per decidere e non per seguire. Una comunicazione ridicola in uno stato serio, quella del ministero.
Le domande che vengono in mente sono molte e semplici: questo stato ha una intelligence di qualche sorta in grado di capire che diecimila persone stanno attraversando la nazione, magari oltrepassando la frontiera? Questo stato è in grado di controllare cosa succede sui social a livello nazionale e internazionale? Questo stato, in tempo di pandemia, mette sotto controllo fenomeni come quello dei rave per tentare di evitare assembramenti pericolosi, oltre tutta una serie di reati: dallo stupro all’omicidio? Lo stato centrale ha qualche uomo che infiltra certi ambienti che si muovono nella più completa illegalità?
A tutte queste cose e altre ancora dovrebbe rispondere la ministra. Sì perché i cittadini si incazzano se vedono che un bar o un ristorante va nei casini per un avventore che entra senza mascherina, mentre diecimila persone possono occupare un’area illegalmente commettere qualsiasi tipo di reato senza che ci sia nessuna prevenzione.
Lo stato di diritto, cosa sconosciuta in Italia, comporta che il diritto non si basa sulla forza. E un governo centrale serio dovrebbe fare prevenzione e intelligence e non mettere in croce chi presidia il territorio a livello locale.
E si badi bene una volta che diecimila persone si sono insediate, hanno fatto bene le forze dell’ordine a gestire tutto senza violenza. Senza scontri. Hanno fatto bene a mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini di Valentano e dintorni. Altro che le chiacchiere del buon Astorre, che non ha nessuna idea di come funziona uno stato di diritto serio.
In uno stato serio poi i generali, chi comanda, quando falliscono si prendono tutte le responsabilità e non le scaricano sugli altri. Il generale Napoleone era sempre a fianco alle sue truppe e non dietro. Lei dove era ministra quando c’era il rave? Perché ci ha messo tanto tempo a dare direttive precise? Perché non ha fatto nessuna prevenzione? E i “perché” potrebbero continuare. Altro che le corbellerie di Astorre.
Insomma il governo centrale in questo caso ha dimostrato che siamo uno stato di cioccolatai. Ma i cioccolatai almeno sanno fare buoni dolci.
Una ministra seria si dimetterebbe dopo l’inefficienza dimostrata. Ad Astorre consigliamo una buona scuola di politica e prima una di logica. Una volta c’erano le Frattocchie e la Camilluccia, oggi purtroppo siamo nel tempo in cui uno vale uno e i politici son in buona parte improvvisati. E si vede.
Carlo Galeotti
Articoli: Mauro Rotelli (FdI): “Sul Rave a Mezzano governo assente e Pd in tilt” – Ciambella (Pd): “Astorre spara su chi compie il proprio dovere” – Roberto Catasca: “Assurdo accusare il prefetto, rave party risolto senza creare ulteriori fatti spiacevoli” – Giulio Marini (FI): “Astorre vittima del caldo, chiedere la rimozione del prefetto è un vaneggiamento…” – Bruno Astorre (Pd): “Lamorgese valuti la rimozione del prefetto di Viterbo” – Enrico Borghi, deputato del Pd: “Le forze dell’ordine hanno scelto di contenere il rischio usando la testa, altri soffiavano sul fuoco…”