Valentano – “Sul rave party Lamorgese non ha fatto nulla, mi appello direttamente a Draghi. Lo Stato sta facendo una figura pessima”. Parole dure ed esasperate da parte del sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti.
Stefano Bigiotti
Da giorni il primo cittadino sta subendo tutte le conseguenze del rave party abusivo che si sta svolgendo nel suo comune in questi giorni, sul lago di Mezzano. Dopo un bilancio di un morto nel lago, un secondo morto durante l’evento (come riportato dal quotidiano il Tirreno), due ricoverati in coma etilico – di cui uno positivo al Covid – e due giovani ricoverate in overdose, Bigiotti non ci sta.
“Siamo al quinto giorno di fila in queste condizioni, non sappiamo che altro debba accadere – dichiara il sindaco -. Non so cos’altro vogliamo aspettare”.
Valentano – Il rave del lago di Mezzano
In questi giorni, spiega Bigiotti, la presenza del prefetto Giovanni Bruno è stata costante. “Il prefetto Giovanni Bruno – spiega il primo cittadino – è sempre stato molto presente, ci ha dato un supporto eccezionale anche se non dovuto perché è tutto gestito dal viminale. Noi come comune siamo una parte inerme che non partecipa nemmeno al comitato di ordine e sicurezza, questa è totale gestione nazionale da parte del ministero. Non possiamo nemmeno emettere un’ordinanza di sgombero immediata. Io mi sono limitato a denunciare il tutto alla procura della repubblica come atto dovuto. Posso solo ringraziarlo, il prefetto, perché è stato di una cortesia istituzionale impareggiabile.
Però – sottolinea – se Lamorgese non decide altro e si continua su questa strada della mediazione che piace solo ai sindacati, qui, dopo 5 giorni, ci troviamo in una situazione insostenibile.
Sono tanti – spiega Bigiotti -. Molti se ne stanno andando, un migliaio di persone se ne sono già andate, ma anche ne restassero 5mila è sempre un numero alto. Il doppio delle persone del mio paese, dentro il paese. A Valentano sono 2800 anime. Sono numeri impressionanti, soprattutto dopo 5 giorni di assenza d’azione da parte del ministro. A questo punto non mi appello più neanche a Lamorgese, mi appello direttamente a Mario Draghi. Il caso è diventato di interesse nazionale, lo Stato sta facendo una figura pessima”.
Elisa Cappelli