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Bimbo morto nel camper in superstrada, camionista a processo

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Davide Ciuffreda

Il piccolo Davide Ciuffreda


Viterbo – (sil.co.) – Schianto camion-camper in superstrada, tra le decinedi processi rallentati dalla pandemia c’é anche quello per omicidio stradale e lesioni stradali all’autotrasportatore 66enne di Bagnoregio piombato sul caravan a bordo del quale c’erano il piccolo Davide Ciuffreda e la madre Antonella Incerti. 

Ieri avrebbero dovuto essere ascoltati gli agenti della polizia stradale intervenuti sul posto, ma l’udienza è slittata a causa dell’affidamento del processo al giudice Francesco Rigato, in seguito alla scomparsa, lo scorso luglio, del giudice Gaetano Mautone, titolare del procedimento. Si tornerà in aula fra cinque mesi, il prossimo 17 febbraio.

L’imputato era alla guida del mezzo pesante che attorno alle ore 10,45 del 3 gennaio 2018 si schiantò su un camper in avaria parcheggiato sul ciglio della superstrada, all’altezza del chilometro 60,100, tra le uscite per Viterbo Centro-Tuscanese e Viterbo Nord, in direzione Orte.

Nello schianto perse la vita il piccolo Davide Ciuffreda e rimase gravemente ferita la madre Antonella Incerti. La donna è parte civile al processo assieme al marito Michele Antonio Ciuffreda.

Ad avere la peggio nel terribile schianto fu il piccolo Davide Ciuffreda, 10 anni, trasferito in condizioni disperate in eliambulanza a Belcolle, dove morì poco dopo. In ospedale furono trasferiti anche il camionista e la madre del bambino, ricoverata in prognosi riservata nel reparto di rianimazione, mentre uscì illeso dall’incidente il padre.

L’uomo era all’esterno del caravan, mentre la moglie e il figlio, che erano a bordo, rimasero incastrati tra le lamiere. 


L'incidente sulla Superstrada

Superstrada – Schianto camion-camper


I funerali del piccolo Davide si tennero il successivo 10 febbraio ad Albinea in provincia di Reggio Emilia, nella palestra coperta del parco Lavezza messa a disposizione della chiesa evangelica, per dare modo di partecipare alle esequie anche alla madre, a lungo ricoverata.

La famiglia non chiese fiori, ma donazioni all’Asei, l’Associazione scout evangelici italiani, di cui il figlio faceva parte. Entrambi molto conosciuti i genitori: la mamma infermiera e il papà tecnico radiologo all’ospedale di Reggio Emilia. 

La famiglia Ciuffreda, la mattina dello schianto, stava ripartendo da Viterbo alla volta di casa, dopo avere trascorso nella Tuscia le vacanze di Natale ed avere visitato col bambino il Christmas Village sostando col camper nei pressi delle terme sulla Cassia Sud. 

Secondo la ricostruzione della polizia stradale, il camper era accostato per quanto possibile in quel tratto della Umbro-Laziale dove non c’erano piazzole di sosta. La procura di Viterbo, pm Eliana Dolce, aprì un fascicolo e i difensori del camionista chiesero l’incidente probatorio per cristallizzare la versione dell’uomo.


Piantato il melograno per Davide Ciuffreda

I genitori di Davide 


Partendo da Viterbo il papà di Davide volle lasciare un commovente ringraziamento a tutti coloro che gli erano stati vicini nella tragedia.

“Ringrazio ogni persona che ha fatto tanto per noi – scrisse in una lettera – in particolare i pompieri, gli agenti della polizia stradale, l’equipe del pronto soccorso, della sala operatoria, della rianimazione e della chirurgia specialistica di Belcolle. Il personale ospedaliero ha dimostrato sempre affetto e amore, anche in condizioni di sovraffollamento dell’ospedale. In particolare ringrazio la famiglia del mio collega Corrado Garofalo, che mi ha ospitato a casa sua come un figlio. Ricambio a tutti l’affetto ricevuto”.


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