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“Biodigestore all’Acquarossa, chiediamo la convocazione di un consiglio comunale straordinario”

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Viterbo – “Chiediamo al consiglio comunale di convocare una seduta d’aula straordinaria per discutere del biodigestore dell’Acquarossa. Politica e istituzioni devono prendere posizione”. E’ la richiesta del comitato del “No”, presieduto dall’imprenditore Giovanni Iannacco, rivolta al consiglio comunale di palazzo dei Priori a Viterbo.

Finita l’estate riprende dunque la battaglia degli imprenditori della zona industriale dell’Acquarossa dove è prevista la costruzione di un biodigestore, vale a dire una stazione di riciclaggio per lo smaltimento dei rifiuti organici, che vengono trasformati in energia. Un biodigestore contestato dal grosso delle imprese che si trovano a poche centinaia di metri dalla futura struttura. Una ventina di attività, e circa 400 lavoratori, che si trovano in un’area a ridosso della Teverina, a un paio di chilometri dalla zona archeologica di Ferento, con il teatro romano, e in un punto di collegamento stradale fondamentale anche per la viabilità interna con decine di lavoratori che si spostano quotidianamente verso il capoluogo.

“Nell’area – spiega Iannacco – ci sono i mercati ortofrutticoli, un mattatoio, una società sportiva e aziende di ogni genere. Ciascuna ha investito circa un milione di euro a testa soltanto per partire. Il timore è che la presenza del biodigestore possa avere ripercussioni sull’immagine del luogo e nessun’altra impresa venga più ad investire. Col rischio, invece, che alcune di quelle già presenti si debbano spostare altrove”.


Viterbo - I cartelli lungo la Teverina che invitano ad opporsi al biodigestore

Viterbo – I cartelli lungo la Teverina che invitano ad opporsi al biodigestore


Da una parte, dunque, l’impresa che vuole costruire il biodigestore all’Acquarossa, la Biometano Tuscia che, fra l’altro, qualche settimana fa ha chiesto alla regione la convocazione urgente della terza conferenza dei servizi per concludere tutte le procedure burocratiche previste. Dall’altra il comitato “No al biodigestore” che ha invece chiesto la sospensiva della procedura sempre alla regione Lazio. In mezzo, a questo punto, il consiglio comunale di Viterbo chiamato in causa dagli imprenditori.


Viterbo – Il presidente del comitato del “No” Giovanni Iannacco


“Chiediamo una discussione in consiglio comunale – prosegue Iannacco – per discutere assieme ai rappresentanti dei cittadini le eventuali problematiche dovute al biodigestore, legate soprattutto a sicurezza e viabilità. Si prevedono infatti l’arrivo di 99 tonnellate di rifiuti al giorno e 100 camion a settimana. Il che significa possibili problemi con la viabilità sia interna all’area, senza dimenticare le difficoltà legate pure all’incrocio a raso già di suo pericoloso, sia lungo la Teverina dove ogni giorno passano tantissimi pendolari che si spostano su Viterbo. E non solo pendolari, ma tanti cittadini che nel capoluogo vengono a fare spesa”.


Viterbo - La zona dell'Acquarossa destinata al biodigestore

Viterbo – La zona dell’Acquarossa destinata al biodigestore


La zona industriale dell’Acquarossa nasce nel 2008 per volontà di alcuni imprenditori viterbesi. Ci sono circa 120 lotti con attività economiche di diversa natura. Il costo di un lotto oscilla tra gli 80 e i 100 mila euro. I lotti ancora disponibili ammontano complessivamente a 80 milioni di euro. L’area della Teverina a ridosso dell’Acquarossa vede anche la presenza di una discarica, poco oltre pure quella di Monterazzano, e rappresenta uno snodo importante per realtà urbane come Grotte Santo Stefano e per comuni che vanno da Celleno a Bagnoregio, dal borgo fantasma a Civita. Tutti territori fondamentali per l’intera Tuscia.


Viterbo - L'avvocato Daniele Sterrantino

Viterbo – L’avvocato Daniele Sterrantino


“Le istituzioni si stanno muovendo – sottolinea l’avvocato Daniele Sterrantino che assieme alla collega Stefani Buco stanno difendendo le ragioni del comitato -. Serve una presa di posizione da parte dei rappresentanti dei cittadini perché la struttura che si vuole costruire va ad impattare su un territorio rilevante sia dal punto di vista economico sia turistico e viario. Stiamo anche portando avanti una raccolta firme contro il biodigestore arrivata già a 400 sigle e puntiamo a superare abbondantemente le 500. L’idea, che si sta discutendo all’interno del comitato, è inoltre quella di organizzare dei banchetti, sempre per raccogliere le firme contro la costruzione del biodigestore, facendoli direttamente in città per coinvolgere il più possibile la popolazione”. Finora, infatti, le firme della petizione sono state raccolte nei ristoranti e all’interno delle attività presenti all’interno del comitato. 


Viterbo - Acquarossa - Mercati generali

Viterbo – Acquarossa – Mercati generali


Nessuna risposta da parte della regione Lazio per quanto riguarda invece la richiesta di sospensiva avanzata dal comitato. “Tuttavia – fa notare Sterrantino – non c’è stata nemmeno la conferenza di servizi per completare l’iter procedurale legato al biodigestore avanzata dalla Biometano Tuscia. Stiamo dando poi ulteriori incarichi ad esperti del settore – conclude l’avvocato – per approfondire adeguatamente alcuni aspetti. A partire dalla reale utilità dell’impianto per il territorio”.

Daniele Camilli


Multimedia: Fotocronaca: La zona industriale dell’AcquarossaLe distanze dalle aziende – Video: Intervista al presidente del comitato Giovanni IannaccoI mercati generaliIl mattatoioIl centro padel


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