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I camper del rave non sono stati scortati, ma controllati costantemente…

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Viterbo – (c.g.) – Rave di Valentano, i camper scortati dalle forze dell’ordine. Ma scortare non vuol dire avergli spianato la strada verso quei campi davanti al lago di Mezzano. Significa che carabinieri e polizia toscani hanno tenuto costantemente sotto controllo quella carovana che a cavallo di Ferragosto si dirigeva alla festa illegale. Il 17 agosto Tusciaweb, in esclusiva, ha rivelato la strategia messa in campo dalle autorità per mettere fine il prima possibile al raduno senza gravi conseguenze: Monitoraggio, controlli e mediazione con gli organizzatori, i tre fronti su cui le forze dell’ordine hanno lavorato. Va detto, per essere chiari, che in particolare le forze dell’ordine della Tuscia non hanno “scortato” nessuno. Questo sempre in base alle verifiche fatte, dopo gli “strani” articoli di alcune testate, per diversi aspetti falsi, imprecisi e finalizzati, come appare chiaro, a scopi politici. Delle vere “bombe a orologeria”, per altro taroccate, buttate nel dibattito politico nazionale al servizio della destra e per fare qualche vittima di medio e alto livello.


Valentano - Lo sgombero del rave party

Carabinieri e polizia sgomberano il rave


Nelle scorse settimane, come risulta a Tusciaweb da verifiche fatte, al Viminale è arrivata una nota della prefettura di Viterbo che ripercorre quanto avvenuto nei pressi del lago di Mezzano, che si trova al confine tra Lazio e Toscana. Ciò che emerge è che, nonostante le diverse richieste dei carabinieri della Tuscia di chiudere tutte le vie d’accesso all’area del rave, anche e soprattutto quelle nel Grossetano, i colleghi toscani hanno sempre risposto di aver avuto “indicazione di monitorare il transito e non di bloccarlo”. Resta da capire chi abbia dato quest’ordine.

La nota indirizzata al ministero dell’Interno riepiloga: “Il 14 agosto 2021, alle 0,20, i carabinieri di Orbetello comunicano a quelli di Tuscania di essere impegnati, unitamente alla polizia stradale, nella scorta di una colonna di circa 40 camper verosimilmente diretti in Puglia, chiedendo la disponibilità a prenderli in carico al confine regionale”. Tra Toscana e Lazio.

A mezzanotte e trenta un ex frequentatore di rave party contatta i carabinieri e parla di un “possibile rave organizzato in una località dell’alto Lazio, verosimilmente lago di Mezzano, del quale avrebbe avuto a breve le coordinate”. Coordinate che invia ai militari all’1 di notte.

Il lago di Mezzano si trova nel comune di Valentano. Così parte la pattuglia carabinieri viterbese che minuti dopo riesce “a individuare circa 100 mezzi (con gli impianti già montati e in funzione) in un campo isolato, lontano dalle principali vie di comunicazione, e una colonna di fari che, nel buio, dal nord, si dirige nella zona”. Quindi nessuna scorta da parte dei carabinieri locali, visto che i mezzi erano già sul posto.

A quel punto la pattuglia chiede rinforzi, che arrivano dalla compagnia Tuscania. Compagnia che, al contempo, chiede ai colleghi di Pitigliano (Grosseto), “dal cui territorio provengono i mezzi incolonnati”, il “blocco degli accessi”. “L’esigenza di bloccare gli accessi dalla Toscana” viene ribadita più volte dai carabinieri della Tuscia, ma “la centrale operativa di Pitigliano rappresentava che aveva indicazione di monitorare il transito e non di bloccarlo”.

Le forze dell’ordine viterbesi, invece, nella Tuscia faranno diversamente. Carabinieri e polizia subito “presidiano gli accessi di competenza, bloccando tutti i tentativi di accesso (con mezzi) all’area. Il dispositivo – riporta la nota – viene rinforzato, sin dalle 19 del 14 agosto con personale dei reparti mobili”. Nel Viterbese la strada di accesso all’area del rave viene chiusa intorno alle 2,30 della notte tra il 13 e 14 agosto.


Salvini, Lamorgese e Meloni

Salvini, Lamorgese e Meloni


Il party illegale di Valentano è diventato anche terreno di scontro politico sulla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. “Leggo – ha detto Matteo Salvini (Lega) in un’intervista al Corriere della Sera – che il rave di Viterbo non sia stato così imprevisto, e che addirittura i camper in arrivo sarebbero stati scortati dalle forze dell’ordine. Quello sì che non sarebbe facile da capire: polizia e carabinieri che non impediscono e anzi addirittura scortano una colonna di coloro che sono andati a immergersi per qualche giorno in un fiume di alcol e droga. Su questo noi presenteremo immediatamente un’interrogazione. E se fosse confermato, questo sì che richiederebbe le dimissioni immediate del ministro dell’Interno. Un minuto dopo la conferma”.

Affondo a Lamorgese anche da Fratelli d’Italia. “Gravissima – la definisce Giorgia Meloni – la trattativa stato-rave illegale. Mentre il governo limita le libertà costituzionali di cittadini, imprese e famiglie, consente a migliaia di sballati di tutta Europa di trasformare una parte di Italia in una zona franca dove tutto è concesso. Dove si consentono spaccio di droga, risse, inquinamento ambientale, stupri, causando anche la morte di una persona. Una situazione inaccettabile che in condizioni normali porterebbe alle dimissioni non solo del ministero dell’Interno ma che farebbe traballare l’intero governo. Da troppo tempo, invece, i governi si comportano come dei regimi autoritari ai quali tutto è concesso, anche lo scempio al quale abbiamo assistito con il rave. Penso che Lamorgese non possa rimanere un minuto in più a capo del Viminale”.

La politica fa il suo “gioco”. Ma non si può non evidenziare che la polemica è stata certamente inasprita dall’articolo di un “giornale cartaceo” che, a partire dalla titolazione, di fatto ha fatto intendere che le forze dell’ordine avessero avuto l’ordine di spianare la strada ai camper che si dirigevano verso il party. Quando non hanno che applicato quella strategia già rivelata da Tusciaweb: Monitoraggio, controlli e mediazione con gli organizzatori.

Insomma, come è tradizione di certa stampa, si prende una parte di informazione vera, ci si infila qualche falsità, la si condisce con un po’ di slittamenti semantici, la si manipola al punto giusto per poi farne una vera polpetta avvelenata da gettare in pasto al politicante di turno per abbattere qualche nemico. Ovviamente nessuno giornale che riprende la “notizia” fa le verifiche del caso. Per ora si sono salvate solo le testate nazionali più importanti che non hanno ripreso la polpetta avvelenata. Segno che c’è ancora qualcuno, pochi, che riesce a distinguere da “notizia” a notizia, da “giornalista” a giornalista.

c.g.


– Rave sul lago di Mezzano – Monitoraggio, controlli e mediazione con gli organizzatori di Raffaele Strocchia


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