Pavia – Caso Eitan, anche la nonna materna è indagata per il sequestro del bambino di 6 anni.
Amit Biran, Tal Peleg e i due figli Eitan e Tom
Il piccolo, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone del 23 maggio scorso e affidato dal tribunale alla zia paterna, è stato portato in Israele con un volo privato dal nonno Shmuel Peleg, 58 anni. L’allarme era stato dato dalla zia dato che il nipote non era rientrato a casa al termine di un incontro concordato tra le due famiglie.
Dopo il nonno, indagato per sequestro di minore, ora, stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, nel mirino degli inquirenti c’è anche la nonna. Secondo l’ipotesi della procura di Pavia, la donna potrebbe aver aiutato l’ex marito a portare il piccolo Eitan in Israele, dove è arrivato su un volo privato partito da Lugano.
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E nella città svizzera nonno e nipote ci sarebbero arrivati grazie a un’auto presa a noleggio all’aeroporto di Malpensa. Ai suoi legali, l’uomo avrebbe detto di essersi convinto che il bambino era in “cattive condizioni mentali e fisiche”. Per questo, riferisce il Corriere della Sera, avrebbe deciso di sottrarlo a quel procedimento giudiziario sulla sua tutela che ritiene zeppo di irregolarità e portarlo in un ospedale di Tel Aviv. “Le azioni di prepotenza sono sempre sbagliate” affermano i suoi legali, secondo i quali il loro assistito ha agito “d’impulso” dopo “aver tentato invano per mesi di portare la voce della famiglia materna nel procedimento civile di nomina del tutore”, ma sono convinti che possa ritornare “ad avere fiducia nelle istituzioni italiane”.
Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.