Stresa – I resti della funivia Stresa-Mottarone saranno rimossi a partire dall’11 ottobre. È quanto stabilito dal tribunale di Verbania nel corso di una riunione con i consulenti delle parti in causa.
Funivia precipitata a Stresa – Vigili del fuoco al lavoro sul luogo della tragedia
La cabina della funivia è precipitata a valle, impattando poi contro un pilone d’acciaio, lo scorso 23 maggio. L’incidente è costato la vita a 14 persone. L’unico superstite è il piccolo Eitan Biran, 5 anni appena, che ora si trova in Israele con i nonni materni.
Dal prossimo 11 ottobre inizieranno le operazioni per la rimozione dei resti e delle lamiere contorte dai boschi del Mottarone. Per permettere all’elicottero dei vigili del fuoco di atterrare e operare in sicurezza dovranno essere rimossi dagli 80 ai 100 alberi.
Funivia precipitata a Stresa – Vigili del fuoco al lavoro sul luogo della tragedia
La tragedia è avvenuta poco prima delle 13 del 23 maggio. Stando a quanto ricostruito, uno dei cavi – quello trainante – che doveva sorreggere la cabina dove viaggiavano le 15 persone, ha ceduto. La cabina avrebbe iniziato a prendere velocità verso valle retrocedendo per almeno cento metri prima dell’urto violento con l’ultimo pilone dell’impianto. È in quel momento che alcune persone sarebbero state sbalzate fuori. Dopo l’impatto, la cabina si sarebbe sganciata dalla fune portante e si sarebbe schiantata al suolo da un’altezza di circa 15 metri. Poi sarebbe rotolata, finendo la sua corsa contro gli alberi.
L’impianto di frenata di emergenza, inoltre, non sarebbe entrato in funzione perché, stando alle ipotesi della procura di Verbania, volutamente manomesso per evitare disservizi e blocchi della funivia. “Non si è trattata di una omissione occasionale o di una dimenticanza, ma la scelta precisa di disattivare questo sistema di emergenza per ovviare quelli che erano degli inconvenienti tecnici, che si stavano verificando sulla linea, dovuti proprio ad un malfunzionamento del sistema frenante di emergenza. Disattivandolo, la cabina poteva fare le sue corse senza problemi” aveva precisato a distanza di pochi giorni dalla tragedia la procuratrice Olimpia Bossi.