Civita Castellana – Riceviamo e pubblichiamo – Vi ricordate il detto popolare “I genitori sono responsabili e pagano i debiti dei figli”? Ecco, a Civita Castellana è successo perfettamente l’inverso.
Il figlio, Luca Giampieri, è chiamato a pagare i debiti fatti dal padre, Massimo Giampieri. 46mila euro, oltretutto fuori bilancio, che hanno determinato il commissariamento del nostro comune.
Infatti, ieri è apparsa sull’albo pretorio del nostro comune la deliberazione n. 1 del 22/09/2021 a firma del Commissario ad acta Dott. Fabio Malerba nominato dalla prefettura di Viterbo su richiesta del Tar del Lazio, per dare esecuzione ad una sentenza del tribunale civile di Viterbo, che ha visto perdere l’ente.
Simone Brunelli (Pd)
Dalla lettura di tale provvedimento emergono una serie di gravi inadempienze, manchevolezze e ritardi inquietanti, che la dicono lunga su come la destra civitonica, con Giampieri Massimo, Caprioli e oggi Giampieri Jr., ha amministrato e continua ad amministrata la nostra città.
Fatti che vogliamo ripercorrere passo passo per permettere a tutti di avere piena cognizione di quanto accaduto:
Tutta la questione nasce nel lontano 2007 quando la giunta Giampieri Senior, dopo aver appaltato alla società Saem Appalti S.r.l. i lavori per la realizzazione dei loculi cimiteriali, con la deliberazione n. 132 del 13/09/2007 ha deciso recedere unilateralmente dal contratto sottoscritto.
Questa facoltà, seppur consentita, trova però il limite nella necessità di accantonare il cosiddetto “decimo”, ossia il pagamento del decimo delle opere non eseguite.
Invece che accantonare questa somma dovuta per legge, l’amministrazione Giampieri senior dichiara in delibera che all’appaltatore non dovrà essere corrisposto alcun pagamento, consumando così la prima inerzia del centrodestra, che come vedremo causerà un debito fuori bilancio.
Inevitabilmente la Saem Appalti S.r.l.,ora fallimento Saem Appalti S.r.l.,nel novembre del 2012, ha citato in giudizio il comune, che con sentenza n. 608/2019è stato condannato al pagamento di 43.547,31 euro.
La giunta Caprioli non ha proposto appello alla sentenza del tribunale di Viterbo che così è diventa esecutiva, né ha provveduto a darne esecuzione, intestandosi con un colpo solo la seconda e terza inerzia del centrodestra
Nonostante la società appaltatrice citi per una seconda volta il comune in giudizio, questa volta di fronte al Tar Lazio, e siamo ormai nella Giunta Giampieri Jr, in tale giudizio il comune non si è costituito, risultando contumace, consumando così la quarta inerzia del centro-destra, la più grave e imbarazzante.
Il Tar del Lazio – Sez. 2 bis con sentenza n. 5692/2021, anche alla luce della contumacia del comune, ha accolto il ricorso di ottemperanza e ha ordinato all’Amministrazione a guida Giampieri Jr. di dare esecuzione alla decisione del tribunale civile di Viterbo, preannunciando che in caso di inerzia nei successivi 120 giorni sarebbe stato nominato un commissario ad acta per garantirne la puntuale esecuzione. Nella stessa sentenza il comune è stato condannato al pagamento delle spese di lite per ulteriori circa 2.500 euro.
Soldi spesi esclusivamente per la negligenza dell’amministrazione Giampieri Jr.
Yuri Cavalieri (Rifondazione)
A questo punto, visto che ben due giudici avevano ordinato al comune di Civita Castellana di pagare la sfortunata ditta cacciata via illegittimamente da Giampieri Senior, ci saremmo aspettati che il comune procedesse a rispettare la legge.
Invece, nonostante sin da maggio 2021 la giunta Giampieri Jr. avesse ricevuto dal ministero degli Interni e dalla prefettura di Viterbo la comunicazione della nomina del commissario ad acta nella persona del viceprefetto Fabio Malerba, dando tempo al comune di adeguarsi alle disposizioni dei giudici entro il 10/09/2021, cosa succede? Nulla, consumandosi così la quinta inerzia del centrodestra.
È a causa di tutte queste inerzie e manchevolezze che durante le giunte Giampieri si è arrivati a far condannare il Comune, tra mancate impugnazioni e contumace varie, per oltre 46mila euro, che sono stati pagati dal commissario ad acta con i soldi dei civitonici, riconoscendo un debito fuori bilancio e dando attuazione alle decisioni dei giudici.
La sesta inerzia commessa dal centrodestra è stata, infine, quella di non aver interessato della questione l’organo preposto alla valutazione e al riconoscimento di un debito fuori bilancio, ossia il consiglio comunale, con la conseguenza di un ulteriore aumento di spesa per il lavoro svolto dal commissario.
Forse qualcuno sperava che la questione sarebbe passata inosservata non pensando che il comune ha l’obbligo di pubblicare la deliberazione del commissario ad acta.
Ora la palla passerà alla Procura della Corte dei Conti che dovrà analizzare le carte e valutare eventuali responsabilità nella condotta della controversia e soprattutto sui maggiori costi che i cittadini civitonici hanno dovuto sostenere per l’incapacità amministrativa dimostrata prima dal padre e poi dal figlio.
Le modalità con cui vengono gestite questioni così serie e delicate dimostrano inequivocabilmente l’incompetenza e l’inaffidabilità degli amministratori di centrodestra, di allora e di oggi.
Gruppi consiliari Pd e Rifondazione comunista

