La pm Eliana Dolce
Viterbo – (sil.co.) – “Vengo e ti rompo i denti, preparati il biglietto che te ne devi andare, ti faccio sparire, te la faccio pagare, ti ricorderai di Pasqua, adesso ti ammazzo”.
Sono solo alcune delle tante minacce rivolte alla moglie che gli chiede di andarsene da casa, tra marzo 2020 e aprile 2021, da un 49enne d’origine calabrese che, non avendo rispettato il divieto di avvicinamento alla ex, è finito ai domiciliari ed è stato quindi rispedito nella sua città d’origine, dove è tuttora sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora.
Vittima una 43enne d’origine polacca, che si è costituita parte civile con l’avvocata Dominga Martines ed è assistita dal centro antiviolenza Penelope, cui la donna si è rivolta quando ha trovato il coraggio di sporgere denuncia.
L’uomo “cacciato dalla Tuscia” è stato arrestato il 3 aprile scorso su richiesta della pm Eliana Dolce. Ieri ha fatto rientro a Viterbo, ma solo per comparire davanti al collegio presieduto dal giudice Elisabetta Massini, dopo l’accoglimento da parte della gip Rita Cialoni della richiesta di giudizio immediato da parte del pubblico ministero, anche se il processo entrerà nel vivo con l’ammissione delle prove soltanto il prossimo 30 marzo.
L’avvocato Dominga Martines
Tra gli epiteti con cui veniva appellata “puttana di merda”, “troia”, “puttana lorda”, mentre veniva accusata dal marito di “plurimi rapporti extraconiugali”, minacciata con un coltello, percossa con schiaffi-pugni-spintoni, presa per il collo. Anche davanti ai due figli della donna, entrambi minorenni.
L’imputato deve rispondere di maltrattamenti aggravati in famiglia e di violazione della misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa.
La presidente del colegio Elisabetta Massini


