Violenza – immagine di repertorio
Viterbo – Le strappa le mutandine rosa per violentarla poi le getta nella spazzatura dove poco dopo sono state rinvenute dai carabinieri. Al gip dice: “Lei era consenziente”.
Accusato di violenza sessuale dalla ex, che il 29 agosto lo ha denunciato ai carabinieri, il 17 settembre l’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dalla presunta vittima e dai luoghi da lei frequentati compreso il luogo di lavoro nonché divieto assoluto di comunicare con qualsiasi mezzo con la parte offesa. Qualora dovesse violare le prescrizioni, rischia l’arresto.
Nel registro degli indagati – per i gravissimi reati di violenza sessuale, lesioni e rapina nonché appropriazione indebita e danneggiamento aggravati – è stato iscritto un cinquantenne, difeso dall’avvocato Paolo Delle Monache.
Ieri è comparso davanti al gip Giacomo Autizi che al termine dell’interrogatorio di garanzia ha rinviato gli atti in procura per il prosieguo delle indagini. Rispondendo alle domande del magistrato, il cinquantenne avrebbe rigettato ogni addebito, fornendo una versione alternativa dell’accaduto rispetto a quella della parte offesa, negando in particolare i presunti abusi e sostenendo che avrebbero avuto dei rapporti sessuali consenzienti.
Il gip Giacomo Autizi
La vittima sarebbe stata violentata all’interno dell’abitazione dell’indagato, in seguito a una scenata di gelosia, dopo di che il cinquantenne, cui viene contestata anche l’aggravante della relazione sentimentale, avrebbe palesato “evidente spregiudicatezza e crudeltà”, distruggendo due cellulari della donna e sottraendole dieci euro dalla borsa.
Durante la violenza, l’ex le avrebbe messo una mano sulla bocca per impedirle di urlare, strappandole le mutandine, un paio di slip di colore rosa, poi gettati nella spazzatura, dove sono stati ritrovati, effettivamente rotti, durante la perquisizione scatta in seguito alla querela.
Successivamente, inoltre, le avrebbe strappato di dosso dei monili che, a suo dire, le avrebbe regalato nel corso della relazione, durata un paio d’anni, nonostante la donna si fosse detta pronta a restituirglieli spontaneamente su sua richiesta: un bracciale d’oro e una collana d’oro con due ciondoli, una croce d’oro e una medaglia a forma di ragno, anch’essi ritrovati rotti e ammaccati a casa del cinquantenne durante la perquisizione.
L’indagato l’avrebbe quindi seguita al supermercato, dove avrebbe dato in escandescenze, facendo accorrere i carabinieri che lo hanno fermato e identificato mentre, in stato di alterazione, discuteva animatamente con la vittima davanti a dei testimoni. La donna, allora, ha detto ai militari che poco prima era stata aggredita e violentata dall’uomo, sporgendo poi formale querela in caserma.
Non sarebbe stata la prima volta. Già in passato la vittima sarebbe stata picchiata, rinunciando però a farsi refertare dai sanitari del pronto soccorso e perdonando anzi il compagno, come confermato dalla sorella che, sentita a sommarie informazioni, avrebbe detto di averla vista, la primavera scorsa, con un occhio nero e vari lividi sul corpo. Stavolta è stata affidata alle cure dei medici dell’ospedale di Belcolle, che per le lesioni riportate, tra cui spicca un graffio sull’addome, l’hanno giudicata guaribile in dieci giorni.
Silvana Cortignani
L’avvocato Paolo Delle Monache


