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“Mi assumo la responsabilità d’avere unito il centrodestra”

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Montefiascone – “Mi assumo la responsabilità politica d’avere unito il centrodestra”. Intesa raggiunta con fatica e non senza, polemiche. Prima, durante e dopo. Ma Andrea Danti, candidato sindaco, rivendica la giustezza della scelta. “Non potevamo regalare ancora il comune alla sinistra”. Sulle polemiche legate all’esclusione di Rita Chiatti dalla lista, invece: “Non è mai stata candidata, era solo in fogli nostri interni. La lista consegnata è quella giusta e regolare”.


Montefiascone - La presentazione della lista "Insieme - Danti sindaco"

Montefiascone – La presentazione della lista “Insieme – Danti sindaco”


Andrea Danti, alla fine il centrodestra appoggia la sua candidatura a sindaco, ma non è stato semplice e nemmeno indolore. Com’è andata?
“Mi assumo tutta la responsabilità politica d’avere unito il centrodestra – spiega Danti – è stata una mia scelta. Non ho reputato assolutamente opportuno andare con due liste, mentre la sinistra si è unita in una sola”.

Quindi è stato lei a dare impulso a questa volontà unitaria?
“Ho spinto affinché si unificassero le due liste di centrodestra e andassimo tutti insieme”.

Si registra, però, malcontento a cominciare da Bracoloni della Lega, non in lista. Reputa comunque riuscito il su tentativo?
“Qualche malcontento c’è. Bracoloni più che altro è una scelta sua personale, quella di non essere presente. Solo questo. Il centrodestra è tutto unito, c’è qualche piccolo mal di pancia. Recupereremo anche quello”.

È certo della scelta presa?
“Le do anche dei dati, a sostegno di questa operazione. Nel 2011 facemmo due liste di centrodestra. Una prese 2850 voti, mi pare, con Foscarini e l’altra 2200 con Bellacanzone. Morale della favola, con 3500 voti Cimarello è diventato sindaco. Io non me la sono sentita di fare un altro regalo del genere alla sinistra”.

Quindi fino all’ultimo ha puntato all’accordo?
“Abbiamo deciso e ripeto, mi assumo tutta la responsabilità politica d’avere fatto un’unica lista di centrodestra”.

Ma c’è chi si è chiamato fuori, per non stare con esponenti della giunta Paolini che hanno contribuito a sfiduciare.
“Infatti, per Bracoloni credo che la scelta personale sia stata proprio questa. Ha preferito non mettersi in lista, avendo sfiduciato la precedente amministrazione. Io comunque Bracoloni lo ringrazio, perché è stato un sostenitore assolutamente fondamentale pure per l’unità stessa del centrodestra”.

Un’intesa che pareva complicata se non impossibile, raggiunta all’ultimo?
“Diciamo che l’unità c’era già da qualche giorno. Dovevamo solo mettere a punto qualcosa. L’idea di andare insieme era da un po’ che balenava. Proprio per evitare di regalare il comune alla sinistra”.

Della sua avversaria alla carica di sindaco, Giulia De Santis, cosa pensa?
“È mia nipote, quindi non dico nulla”.

Proprio per questo glielo chiedevo…
“Non posso dire nulla, qui mi fermo. È un’esponente di partito, hanno puntato su di lei. Forse era il miglior candidato che potevano presentare e l’hanno scelta”.

Su Rita Chiatti, invece, è polemica. Per la scelta d’uscire dalla lista che la sostiene a sindaco e la sua sostituzione all’ultimo. Si poteva fare, non si poteva fare, com’è andata?
“La verità è che Rita Chiatti non è mai stata in lista. Avevamo fogli interni delle liste, dei fogli nostri interni che tenevamo per strategia. Lei in lista non c’è mai stata. Era su questi fogli interni nostri che non contavano nulla”.

Quindi (visto che si parla di cancellature all’ultimo minuto del nome di Chiatti e sostituito ndr), la lista che avete consegnato è quella pulita, col nome giusto?
“La lista è quella ufficiale, regolare che è stata consegnata. Non c’è assolutamente nulla”.

Però, stando al racconto di chi era lì, sabato mattina Chiatti è arrivata in comune, chiedendo d’essere tolta.
“Ha fatto un po’ di scene, perché pensava di essere in lista e ha detto: io non ci voglio stare. Io l’ho presa da parte e le ho detto di non fare nessuna scena, perché non c’era. Poi, ognuno si comporta come crede”.

Giuseppe Ferlicca


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