
Rave – Il posto di blocco della polizia e carabinieri – Foto di repertorio
Viterbo – Rave party bloccato nel Ternano, decine di partecipanti avrebbero provato a dirigersi verso Bracciano ma sono stati bloccati nuovamente nel Viterbese sulla Cassia.
In tutto un centinaio sarebbero stati gli stessi che sabato sembra avessero organizzato un rave party nella zona di Fornole-Cammartana, al confine tra Narni e Amelia, sventato dall’intervento di polizia e carabinieri. L’evento sembra avrebbe dovuto tenersi nell’area di una proprietà privata, la villa nelle campagne della vicina Umbria di uno degli organizzatori, di Roma.
Una volta “dispersi”, una parte degli aspiranti partecipanti avrebbero quindi proseguito verso il Lazio, dove il numero anomalo di auto e camper sarebbe stato avvistato sulla Cassia tra Nepi e Monterosi mentre cercava di guadagnare la strada Settevene-palo che porta verso i laghi di Martignano e Bracciano.
Da quanto appreso, il rave party in Umbria sarebbe stato stoppato sul nascere dalla Digos di Terni che, attraverso un lavoro di intelligence, sarebbe riuscita a ricostruire l’organizzazione – rappresentata da un sito web in lingua inglese – e quindi i principali artefici che, provenienti da Roma, sarebbero stati convocati dalla polizia e formalmente diffidati. Il party, per il quale sarebbe stato individuato un ampio terreno nella disponibilità di uno degli organizzatori, sarebbe stato completamente abusivo e in grado di accogliere centinaia di persone.
Recentemente, un rave party si è tenuto a Montecastrilli, semore nel Ternano, e dopo il caso del rave di Valentano, a Viterbo, salito alla ribalta della cronaca nazionale, alcuni partecipanti sono stati allontanati dal lago di Corbara nell’Orvietano, come ricordato anche nella relazione a Montecitorio dalla ministra Luciana Lamorgese.
“Non mi sfugge – ha detto la titolare del Viminale, riferendo sul lago di Mezzano – il crescente senso di preoccupazione che il fenomeno del rave determina nell’opinione pubblica, sia per le illegalità connesse all’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti sia per iriflessi sulla possibile diffusione dei contagi, anche in rapporto ai comportamenti e ai sacrifici che in questo momento stiamo chiedendo alla comunità nazionale (…) Se ne sono verificati anche nel recente passato, con significative manifestazioni in termini partecipativi”.