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“Sgombero rischioso, ho condiviso la strategia della prefettura”

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Roma – “Evacuare con la forza l’area del rave sarebbe stato rischioso”. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese lo ha detto ieri alla Camera, durante l’informativa sul raduno di Ferragosto davanti al lago di Mezzano nel comune di Valentano.


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“L’ordine e la sicurezza pubblica sono nella piena e diretta responsabilità decisionale e gestionale dei prefetti e dei questori – ha spiegato la responsabile del Viminale -. Le strategie delineate durante i comitati tenuti dal prefetto di Viterbo sono state ampiamente condivise dal dipartimento della pubblica sicurezza ed io stessa ho seguito passo passo l’evolversi della vicenda e ho ritenuto che la scelta operativa non avesse alternativa. Il tentativo di una forzosa evacuazione dell’area sarebbe stato rischioso. È stata esercitata una continua e costante pressione per rompere il fronte dei partecipanti, sollecitando un atteggiamento più resipiscente da parte della maggioranza e isolando la fazione più irriducibile i cui propositi erano di proseguire a oltranza rispettando l’originario programma”.

Per Lamorgese le scelte fatte hanno avuto i loro frutti. “Tale strategia ha scongiurato il degenerare della situazione – ha affermato – e ha evitato il prosieguo del rave, che avrebbe dovuto continuare fino al 23 agosto. Fin dalla sera del 18 agosto è iniziato il deflusso, per poi proseguire nella mattina del 19 quando l’area è stata completamente liberata senza incidenti”.


Valentano - Il rave del lago di Mezzano


La ministra dell’Interno rivendica le strategie. “In nessun rave si è mai deciso di intervenire con la forza, se non quando lo hanno consentito le circostanze. La linea del Viminale sull’ordine pubblico non può essere ondivaga – ha spiegato -. L’amministrazione della pubblica sicurezza e gli organi che la rappresentano agiscono su criteri e linee d’azione frutto di esperienze professionali, competenze tecniche consolidate e definite secondo criteri riconoscibili di comportamenti. Non sono soggette a improvvisazioni o a ingiustificati e repentini cambiamenti, e ciò avviene a garanzia di tutti: cittadini e forze dell’ordine”. In conclusione Lamorgese ha di fatto elencato tutti i rave che si sono svolti in Italia quando al suo posto c’era Matteo Salvini.

La responsabile del Viminale è stata più di una volta contestata. Bagarre in aula e il presidente della Camera Roberto Fico è dovuto intervenuto per chiedere silenzio richiamando all’ordine alcuni deputati della Lega e di Fratelli d’Italia, tra cui il viterbese Mauro Rotelli.


Valentano - Il rave del lago di Mezzano


“Il ministero dell’Interno si costituirà parte civile”
“Tutti coloro che si sono allontanati dall’area sono stati rigorosamente controllati e identificati, per poi essere deferiti all’autorità giudiziaria – ha riepilogato Lamorgese -. Complessivamente sono state identificate 4mila 200 persone, di cui 784 stranieri. Tutti sono stati segnalati all’autorità giudiziaria e le loro posizioni saranno valutate per l’adozione di misure di prevenzione. I reati contestati: manifestazione non autorizzata, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, invasione di terreni ed edifici. Il ministero dell’Interno chiederà di costituirsi parte civile per i relativi procedimenti penali”.

“Una denuncia per violenza sessuale”
“Sono stati controllati 1441 autoveicoli. La polizia ha sequestrato diverse casse acustiche e materiale per l’allestimento di concerti, successivamente dissequestrati su disposizione dell’autorità giudiziaria. Un furgone e un camion sono stati sequestrati perché utilizzati nel tentativo di forzare un posto di controllo. L’evento ha fatto registrare anche una denuncia per violenza sessuale, sporta da una giovane italiana nei confronti di un concittadino con precedenti di polizia”.

“Bonifica costata 30mila euro, il comune sarà rimborsato”
“Non sono stati riscontrati danni alla fauna, non essendo state rinvenute carcasse né avvistati animali abbandonati. È stata eseguita una ripulitura del terreno, a cui ha provveduto il comune di Valentano. È costata circa 30mila euro, ma ci si sta operando affinché il comune non sopporti gli effetti finanziari negativi. Risulta poi una richiesta di risarcimento, con riferimento a danni ambientali, presentata dalla società proprietaria della tenuta agricola interessata dall’evento. La società ha sporto denuncia per il furto di 15 ovini, batterie elettriche, gasolio e latte in polvere. Le attività investigative sono ancora in corso”.

“Nessun contagio da Covid”
“Il temuto effetto focolaio, fortunatamente non si è visto. Sono questi gli esiti dell’indagine epidemiologica condotta a venti giorni dalla conclusione del rave dalla Asl di Viterbo. Non si sono registrati casi di positività nelle persone che hanno aderito all’indagine tra cui figurano, oltre a residenti nella zona, anche partecipanti all’evento”.

Raffaele Strocchia


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