Valentano – Lo sgombero del rave party
Valentano – Si imbuca al rave party in maniera rocambolesca e adesso rischia di finire in carcere, perché pur di non perdersi il raduno di Valentano ha violato l’obbligo di dimora a Viterbo.
Protagonista dell’inedito fatto di cronaca legato ancora una volta al maxiraduno di ferragosto sul lago di Mezzano un 33enne albanese, già noto alle cronache viterbesi perché accusato, anni fa, di avere rapito una bambina in piazza del Gesù sotto Santa Rosa.
Il mese scorso, mentre gli occhi del mondo erano puntati sul rave in corso vicino al microscopico specchio d’acqua nelle campagne dell’Alta Tuscia – sorvegliato a vista giorno e notte da uno stuolo di carabinieri, finanzieri, poliziotti e chi più ne ha più ne metta – il 33enne sarebbe riuscito a intrufolarsi di nascosto aggirando i controlli e la sorveglianza delle forze dell’ordine.
Valentano – Rave party sul lago di Mezzano
A smuovere il “portoghese” da Viterbo sarebbe stato un amico che gli avrebbe telefonato chiedendogli se poteva andare a prenderlo al rave di Mezzano.
Il 33enne avrebbe quindi preso la macchina, pensando a un passaggio mordi e fuggi, trovandosi però davanti un ostacolo all’apparenza insormontabile. L’area, infatti, nel frattempo era stata cinturata in maniera invalicabile di modo che nessuno potesse entrare.
Senza farsi scoraggiare, il 33enne, non trovando un varco facilmente agibile per eludere i serratissimi controlli – evidentemente dotato di un ottimo senso dell’orientamento – avrebbe quindi cercato un percorso alternativo, imboccando stradine sterrate e tratti di campo aperti, fin quando non è riuscito a raggiungere la “festa”.
Gli deve essere piaciuta, perché invece di tornare subito a Viterbo, dove per l’appunto era sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, si sarebbe trattenuto sul posto con l’amico altri due giorni.
Valentano – Lo sgombero del rave party
I guai sono arrivati all’uscita, quando il 33enne, invece di rifare il giro tortuoso dell’andata, ha creduto di farla franca approfittando dello sgombero generale. All’uscita è stato invece fermato e identificato, beccandosi una denuncia per occupazione abusiva di terreno più la violazione dell’obbligo di dimora, per cui adesso rischia un aggravamento della misura.
Senza contare che nel frattempo sarebbe passata in giudicato una vecchia condanna, di quando l’albanese, da sempre difeso dall’avvocato Luigi Mancini, era clandestino e avrebbe fornito false generalità per non farsi rimandare in patria dall’Italia, per cui rischia di finire in carcere.
Già rapitore di bimbi… per sbaglio
Uno scambio di persona dietro il presunto tentativo di rapimento di una bambina in pieno centro storico sotto Santa Rosa.
L’albanese imbucato al rave party di Valentano cinque anni fa è stato arrestato verso le 22,30 della sera della fiera di Santa Rosa, il 4 settembre 2016, con l’accusa di avere tentato di rapire una bambina di 3 anni a San Pellegrino.
Il giovane, completamente ubriaco, aveva scambiato la piccola per la figlia di un’amica: stessa età, stessa fisionomia, stesso vestitino, stesso passeggino, parcheggiato nei pressi della comitiva con cui il 33enne aveva trascorso la serata all’ex bocciodromo del Sacrario.
Peccato che non fosse lei. Spaventata a morte la piccina ha iniziato a piangere, facendo scoppiare il parapiglia. E per l’albanese è finita con l’arresto per sequestro di persona. Chiarito l’equivoco, i genitori della piccina lo hanno perdonato.
Silvana Cortignani