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“Socialità, solidarietà, sviluppo e sostenibilità, il fulcro sarà il benessere della persona”

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Soriano nel Cimino – Elezioni amministrative 2021 a Soriano nel Cimino, la candidata sindaca Valeria Bruccola della lista Cambiare Soriano si presenta. Alle comunali sono tre le liste in corsa. Oltre alla lista Cambiare Soriano,Soriano Bene Comune, candidato sindaco Sante Alibrandi e Lista Soriano Novo, candidato sindaco Roberto Camilli.


Valeria Bruccola, candidata sindaco "Cambiare Soriano"

Valeria Bruccola


Una presentazione personale e politica. 
“Valeria Bruccola, dottore di ricerca in Antropologia culturale, consulente filosofico, docente di filosofia e storia nei licei statali, presidente della associazione nazionale Adida per la lotta a favore dei diritti dei docenti, socia fondatrice della Onlus Le Ali dei Pesci per l’inclusione della disabilità e delle persone con disturbi dello spettro autistico, fondatrice dell’associazione Mary Poppins (a carattere provinciale) per il contrasto agli abusi sui minori, esperta in tematiche sociali: integrazione minoranze, immigrazione, pari opportunità. Ambiti di interesse e competenza: scuola, formazione professionale, cultura, inclusione sociale, pari opportunità, disabilità, etnologia, antropologia, tradizioni popolari.Non ho mai svolto ruoli politici o amministrativi in senso stretto ma ho combattuto molte battaglie sul terreno politico, in difesa della scuola pubblica e contro alcuni tentativi di privatizzazione in ambito scolastico, ho costituito il Comitato in difesa della Costituzione accanto al grande Ferdinando Imposimato e condotto molte battaglie in difesa dei diritti dei precari, tutte battaglie vinte e che hanno portato alla stabilizzazione di decine di migliaia di docenti precari”.

Come mai ha deciso di scendere in campo?
“Ho accettato nel mese di giugno la proposta fattami da un gruppo di cittadini e di cittadine che aveva iniziato a confrontarsi sulle problematiche che riguardano il territorio comunale di Soriano nel Cimino già da diversi mesi. Dopo una valutazione su cosa veramente avrei potuto fare per il mio comune, mi ha incoraggiata il grande sostegno del gruppo, espressione del tessuto sociale. Ciascuno, le proprie peculiarità e professionalità, mi ha spinto a mettere a servizio della comunità cittadina quella passione e quell’energia che da sempre mi hanno accompagnata nelle cose che ho fatto, aspetti che, insieme al mio profilo, avevano portato il gruppo stesso a individuarmi come candidata. Nonostante non avessi mai pensato di poter competere per questo delicato ruolo amministrativo, ho sentito come doveroso accettare la proposta e spendermi attivamente per quel progetto di cambiamento che stava prendendo forma, credendo fermamente che solo la partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini può portare risultati. Non in ultimo, ho pensato alle mie figlie, come in altre occasioni, e ho voluto proporre loro un esempio di assunzione di responsabilità, e a tutte le donne e alle ragazze che non sempre trovano il coraggio di superare i pregiudizi e le difficoltà per imporsi nell’ambito della società, pensando che avrebbero potuto vedere in una candidata sindaco un punto di riferimento anche in prospettiva”.

Quali sono le priorità e i progetti che ha individuato per il paese?
“Le priorità e i progetti sono il frutto delle sensibilità del gruppo di lavoro e dei candidati consiglieri, senza i quali non avrei potuto avere la visione completa non solo delle problematiche esistenti ma di come poterle affrontare e superare concretamente. Sono quattro le parole chiave che riassumono il nostro programma: socialità, solidarietà, sviluppo e sostenibilità. Il fulcro di tutto sarà il benessere della persona, anche in relazione alle grandi sfide climatiche e ambientali che non risparmiano ormai nessun angolo del pianeta che devono essere affrontate anche a livello locale, sia per migliorare la qualità della vita presente, sia per assicurare un futuro alle generazioni giovani e a quelle future. Non è facile sintetizzare un programma di quindici pagine in poche righe, posso solo elencare i punti peculiari che puntano anche a fare dell’amministrazione comunale un punto di riferimento per tutti gli aspetti della vita, sociale ed individuale. Al primo posto, per noi, deve esserci la trasparenza nella gestione amministrativa e la razionalizzazione delle risorse, attività per le quali è da garantire la partecipazione attiva e di controllo della cittadinanza. Il nostro programma tocca tutti gli aspetti della vita individuale e collettiva, punta ad assicurare il pieno sviluppo della persona e ad assicurare autonomia e dignità a tutti i cittadini, oltre ad un supporto per le attività produttive e per i giovani imprenditori. In questa direzione vanno il Microcredito, lo Sportello informativo per l’accesso ai fondi europei. Ma per Cambiare Soriano, tutti i cittadini, senza distinzione di età o condizione, hanno pari dignità e quindi devono ricevere attenzione e servizi dall’amministrazione. Per questo, abbiamo il PEBA, il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’attivazione dei PUC (progetti di utilità collettiva),un Centro Polivalente per i cittadini da 0 a 17 anni, con servizi diversificati per fasce d’età. Con l’introduzione della TARIP (Tariffa Puntuale Rifiuti), pensiamo di incrementare la differenziazione dei rifiuti “premiando” chi si impegna maggiormente in questa importante attività, seguendo il principio che “più differenzio meno pago”. Questa misura, già attiva in molti comuni italiani, ha permesso di migliorare l’impatto dei rifiuti nell’ecosistema e, a sua volta, di alleggerire la pressione economica sui cittadini. La sostenibilità, inoltre, sarà il comune denominatore di tutto ciò che sarà affrontato dalla nostra amministrazione: viabilità, mobilità, costituzione di una comunità energetica, attività di controllo nella gestione delle risorse agricole, edilizia urbana, sviluppo turistico, ecc. Soriano e il suo territorio, inoltre, meritano maggiore risalto a partire dal livello regionale, dal quale attualmente è escluso e marginalizzato, per arrivare al livello europeo, per il quale abbiamo già avviato rapporti costruttivi istituzionali. Si tratta di un territorio con potenzialità enormi attualmente degradate e dimenticate che con la giusta promozione e una progettualità intensa e specifica potrebbe avere ciò che merita, al punto da diventare un riferimento importante nell’ambito della Tuscia Viterbese”.

Parli della sua squadra.
“Il gruppo di candidati e di candidate al ruolo di consiglieri è composto da persone del tessuto cittadino, mosse dalla comune disponibilità all’impegno civico. Tutte hanno le professionalità necessarie a portare avanti il denso programma che abbiamo stilato e buona parte ha nel proprio curriculum attività di taglio culturale e sociale e hanno una inclinazione spiccata all’ascolto e alla condivisione. Tre dei candidati, poi, hanno meno di trent’anni e sono espressione delle energie positive che questo territorio possiede,. Grazie al loro apporto, il programma ha un nutrito capitolo dedicato alle politiche giovanili, da tempo completamente abbandonate. Nessuno tra i candidati e le candidate ha ambizioni diverse da quelle di poter dare il proprio contributo alla rinascita del territorio sorianese. Come ho detto precedentemente, il gruppo è il frutto di un’aggregazione spontanea su problematiche reali, fuori da posizioni ideologiche e di partito, poco adatte ad una comunità come la nostra”.

Ha fatto il vaccino? E’ favorevole all’obbligatorietà del green pass?
“Sono un’insegnante di scuola statale, ho aderito già nel mese di febbraio alla campagna di vaccinazione volontaria dedicata al personale scolastico, campagna che nel Lazio è stata condotta in modo efficace e che ha avuto un’adesione altissima nel mondo della scuola, su scala nazionale. Rispetto al Green pass, ritengo che un’insegnante statale, così come un amministratore del settore pubblico, siano tenuti a fare rispettare le leggi e ad applicare le norme, oltre che al rispetto delle stesse. Ciò che è e sarà stabilito a livello governativo, nell’esercizio delle cariche pubbliche, quindi, non è sindacabile, né un possibile oggetto di opinioni personali”.

La pandemia ha messo a dura prova il mondo. Come pensa di gestire questa nuova fase, dal punto di vista economico e sociale?
“In passato, purtroppo, molte opportunità sono state perse per incapacità, per mancanza di volontà politica o per semplice miopia, mentre un territorio come quello di Soriano nel Cimino potrebbe offrire molto ai suoi cittadini, rispetto alle aree urbane metropolitane. I borghi che si erano spopolati o che stanno subendo uno spopolamento progressivo, come Soriano e le sue frazioni, se dotati di servizi all’avanguardia, possono tornare ad essere dei centri vitali, più a misura d’uomo rispetto alle aree metropolitane, in termini di qualità della vita, anche attingendo ad investimenti europei che puntano alla riqualificazione urbana ed ambientale. Le risorse ci sono, bisogna saperle cogliere. Il territorio di Soriano dispone di un immenso bacino di “oro verde” ed ha una forte tradizione agricola e montana. Proprio questi due settori sono quelli che possono trovare la massima espansione, puntando ad accreditarsi, con le giuste politiche, nell’ambito dell’eccellenza italiana, apprezzata nel mondo. Riteniamo che avendo cura di garantire la salubrità del territorio, quindi, si possa assicurare il benessere collettivo e una sicura ricaduta economica, già a partire dalla gestione sostenibile delle risorse esistenti. Valorizzare e difendere questo patrimonio è preciso obiettivo del nostro programma, anche favorendo l’incremento di tutti quei servizi che servono al benessere dei cittadini, attualmente inesistenti”.

Un appello al voto, perché dovrebbero votarla?
“Credo che chiedere il voto equivalga a non riconoscere nei propri concittadini la capacità di scelta e di analisi critica. Più che chiedere di votare me e la mia lista di candidati, quindi, rivolgo l’invito di leggere con attenzione il nostro programma, per valutare la ricaduta a medio e lungo termine delle proposte che contiene e di confrontarlo con le politiche finora attuate per poterne apprezzare le differenze e le potenzialità. Un invito però voglio rivolgerlo a chi si astiene dal voto, a chi è disilluso dalla politica e non esercita il suo diritto a scegliere. A loro rivolgo l’invito a ripensare questa scelta, di andare a votare, perché, secondo me, non esprimere la propria scelta equivale a lasciare il campo libero a quelle dinamiche che li hanno portati a disertare l’appuntamento elettorale”.


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