Vitorchiano – “Vitorchiano è il trampolino di lancio per un nuovo centrodestra nella Tuscia”. E Umberto Fusco il suo candidato sindaco in vista del futuro. Intervista a tutto tondo con il senatore della Lega che ieri sera a Villa Giulia, nelle campagne del borgo col multisala, ha presentato la squadra di aspiranti consiglieri comunali che lo accompagnerà alle elezioni di ottobre. Quando andranno al voto una ventina di comuni in tutta la provincia di Viterbo. Vitorchiano tra i borghi più belli d’Italia e il posto dove il centrodestra sperimenta tenuta e prospettive, dopo le bordate d’agosto attorno alla crisi della maggioranza di Giovanni Arena a Viterbo. In attesa del risultato politico d’autunno e dei successivi appuntamenti elettorali.
“Neanche Salvini sa della mia candidatura a sindaco – ha detto Fusco – glielo dirò questa sera (ieri ndr). Sarà una bella sorpresa. Matteo Salvini è il segretario dei sindaci. Tra gli argomenti, anche Claudio Durigon, l’ex sottosegretario della Lega che il mese scorso ha proposto di rimuovere l’intitolazione a Falcone e Borsellino di un parco pubblico a Latina per ripristinare la vecchia denominazione di Arnaldo Mussolini, fratello minore di Benito Mussolini.
Vitorchiano – Il senatore della Lega Umberto Fusco, candidato sindaco
Senatore Fusco, Durigon per la Lega di Viterbo era un punto di riferimento. La sua caduta provocherà conseguenze politiche anche nella Tuscia?
“Claudio Durigon per noi, nel Lazio, è sempre un punto di riferimento. Mi dispiace quanto è successo. Da una serata a supporto dei referendum, che poteva andare diversamente, invece è finita come è finita. Purtroppo la politica è questa. Io pensavo che la vicenda si chiudesse la sera stessa. Invece così non è stato. Durigon alla fine ha preso una decisione sofferta, quella di dimettersi da sottosegretario. Sulla Tuscia non ci sono state ricadute di nessun genere. Nessuna conseguenza politica. Con Claudio ci sentiamo spesso e insieme trattiamo e risolviamo le problematiche che si presentano”.
Si dice però che la caduta di Durigon abbia indebolito anche il suo ruolo sul territorio, costringendola a candidarsi sindaco a Vitorchiano per continuare ad avere un peso politico anche alle prossime elezioni regionali e politiche, dove correrebbe il rischio di non essere neanche ricandidato…
“Assolutamente no. La candidatura su Vitorchiano l’ho voluta io, senza che nessuno me l’abbia imposta. L’attenzione va posta sul territorio. E’ qui che bisogna lavorare per essere poi più forti. Oggi vanno portati dentro il partito i giovani. Io ho avuto tutto e sono arrivato all’apice della politica nazionale. Ho avuto delle soddisfazioni enormi. Non vado a fare il sindaco per trovare soddisfazione politica. Però il sindaco serve. Tra un anno e otto mesi abbiamo due appuntamenti importanti. Le regionali e le politiche. Oggi come oggi, avendo la fiducia della gente, bisogna avere una rappresentanza forte sul territorio. E’ dal 2008 che faccio questo tipo di politica con questo tipo di partito. Ho dato sempre il massimo e questo mi è stato sempre riconosciuto. Il giorno in cui mi dovessi accorgere che il mio percorso politico viene sottovalutato, allora, a quel punto saluto tutti. Io ho dato una parte della mia vita alla politica. Fare il sindaco è la più alta espressione politica che ci può essere. Significa assumersi una responsabilità. Non è un gioco. Le persone che scriveranno il mio nome sulla scheda saranno persone che mi staranno dando fiducia. E’ facile essere eletti al proporzionale, basta stare al posto giusto”.
Coma ha ricordato il coordinatore provinciale di FdI durante la conferenza stampa della sua candidatura, Vitorchiano è il solo comune dove il centrodestra non ha avuto problemi a presentarsi unito. Dalle altre parti, anche sulla scia della crisi politica a Viterbo, si è sostanzialmente spaccato un po’ ovunque. Qui a Vitorchiano, invece no? Come avete fatto a non darvele pure qui di santa ragione?
“Innanzitutto c’è stata la mia volontà. Poi c’era gente che mi ha dato subito la propria disponibilità prima di sentire i loro partiti. In una riunione voluta dal sindaco di Viterbo per discutere della crisi, i partiti di centrodestra mi hanno fatto la proposta di Vitorchiano. A quel punto io gli ho detto che mi sarei presentato a Vitorchiano soltanto se ci fosse stato un centrodestra compatto. Perché se io mi presento come senatore Fusco e appartengo a un partito, allora mi devo presentare con un simbolo. Non mi presento con le liste civiche. La gente deve sapere che vado a rappresentare un soggetto politico preciso o una politica condivisa da più partiti. Questa è stata la mia richiesta e i partiti si sono mostrati tutti disponibili. E dico anche: approfittiamo di Vitorchiano per pensare anche a un futuro”.
In che modo?
“I partiti nazionali ci devono dire quello che vogliono fare. Io voglio fare in modo che i territori contino. Dobbiamo farla finita con un territorio della Tuscia che non ha mai contato niente. Io voglio spendere i prossimi anni per essere anche il galvanizzatore di una politica che rappresenti i territori. Quando ci sono da fare delle richieste o portare degli aiuti sul territorio, dobbiamo contare. Se invece andiamo tutti spezzettati non si riuscirà mai ad avere niente. Io sogno un tipo di politica che parta da Vitorchiano per andare oltre e coinvolgere la Tuscia”.
Quindi possiamo dire che Vitorchiano è il trampolino di lancio per un nuovo centrodestra nella Tuscia?
“Sì. Se ho tanta gente che mi segue, per potergli rispondere con una politica capace di caratterizzare il futuro del territorio”.
A questo possiamo anche dire che la sua candidatura a Vitorchiano è un modo per testare la tenuta del centrodestra dopo la crisi politica a Viterbo?
“Non dobbiamo più fare chiacchiere. Le nottate fatte per creare le persone e aggiustare tutto quanto sono soltanto un segno di debolezza. Un segno che i partiti non contano niente. Invece si sta bene così come vede alla presentazione della mia candidatura. Tutto tranquillo, bello e condiviso. Noi dobbiamo essere in grado di eseguire rapidamente gli ordini che ci danno i cittadini, direttamente sul territorio. Se ho un problema di sicurezza a Paparano, deve fare in modo di reagire subito, nell’immediato. Per dare risposta a quella problematica. Sogno una politica a disposizione dei cittadini. Io non faccio il sindaco perché ho bisogno dello stipendio. Io faccio il sindaco perché mi voglio rafforzare. Voglio vedere dove arriva Umberto Fusco. Io non ho bisogno di parlare di poltrone. Io sono un uomo fortunato della politica”.
Vitorchiano – Francesco Ciarlanti (FI), Umberto Fusco (Lega) e Massimo Giampieri (FdI)
Come esce la Lega dalla crisi politica viterbese? Alcuni dicono indebolita, sebbene abbia tenuto botta sull’urbanistica, nonostante le pressioni di Fratelli d’Italia…
“Qui siamo tutti stati indeboliti. Se lei parla con un viterbese, non le dirà che si è indebolito Fusco, Battistoni o Rotelli. Qui ci siamo indeboliti tutti. Qui ci dobbiamo guardare allo specchio. Alla gente non interessano le chiacchiere. Servono i fatti. Il comune di Viterbo ha i soldi, ma vanno velocizzati i meccanismi di risposta al territorio. E ci vuole una squadra pronta e compatta. E chi non fa, si manda a casa”.
Alla presentazione della sua candidatura qui a Vitorchiano ci sono diversi sindaci, ma manca quello di Viterbo, Giovanni Arena. Come mai? Non lo avete invitato? E’ ancora il vostro sindaco di Viterbo?
“La Lega a Viterbo appoggia Giovanni Arena. Qui a Vitorchiano abbiamo fatto inviti tramite amicizie. Non abbiamo fatto inviti ufficiali. Qui c’è gente che vuole il cambiamento. E sono convinto che il risultato delle comunali a Vitorchiano cambierà la politica nella Tuscia e anche oltre. Ho fatto questa scelta per poter incidere e fare una politica diversa. Però il centrodestra deve essere unito. Se perdiamo questa occasione, è tutto inutile”.
Un centrodestra del futuro di cui Fusco sarà leader?
“Non parliamo di Fusco leader. Dobbiamo essere innanzitutto una squadra, ciascuno con il suo ruolo. Saranno poi i cittadini a decidere chi dovrà essere il leader. Sento tanto che vogliono fare il leader. Vogliono essere tutti leader. Ma dobbiamo concretizzare. Non si può restare solo sul piano virtuale. Io punto a vincere a Vitorchiano. Però, se perdo, ne devo prendere atto”.
Vitorchiano – Il sindaco di Tuscania Fabio Bartolacci all’incontro con Umberto Fusco
Come l’ha presa la sua candidatura Matteo Salvini?
“A Salvini glielo dico questa sera (ieri ndr). Non gli ho ancora detto niente. Glielo giuro…”
Salvini non sa che il senatore Fusco è candidato sindaco a Vitorchiano?
“No, no, non lo sa. Ma sono sicuro di fargli una bella sorpresa. Matteo Salvini è il segretario dei sindaci”.
Come la prenderà?
“Positivamente. Nella Lega noi abbiamo massima libertà di costruire il futuro dei territori. Per me è entusiasmante. Qui non ci sono più le scuole di partiti. C’è invece certa gente che si candida senza nemmeno sapere cosa sia la politica o perché si sia candidato. Mi piacerebbe invece che chi si candida sappia perfettamente quali sono le responsabilità cui va incontro. Perché quando la gente ti dà le preferenze e poi ti incontra e ti dice che c’è la fogna tappata, uno deve sapere cosa fare. Altrimenti non fai il politico. Altrimenti è inutile che ti lamenti e dici: ‘a me non danno’. Allora non ti mettere a fare il politico. Ma devi dire che non vuoi fare niente e che non ti vuoi mettere a disposizione. tutto qui”.
Daniele Camilli
Fotocronaca: La candidatura a sindaco di Umberto Fusco
– Fusco: “Vorrei ripagare con la mia esperienza la fortuna che ho avuto”


