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“Ci boicottano dall’inizio, causa al comune per un milione di euro”

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Viterbo – “Ci hanno boicottato fin dall’inizio, causa al comune per un milione di euro”. Non è la favola che il presidente Acas Gianluca Chiovelli avrebbe voluto raccontare.

L’associazione ha fatto rinascere la frazione di Sant’Angelo nel paese delle fiabe, con molti murales che sta portando tanti visitatori, in un borgo che stava morendo.

Ne parlano tutti, un successo mediatico e di presenze ormai da anni. Dovrebbe essere qualcosa che rende felici e contenti, come ogni favola richiede, eppure così non è. Perché da quelle parti si sentono osteggiati da palazzo dei Priori. E non da oggi.

Sant'Angelo - Il paese delle fiabe

“Alcuni elementi del comune di Viterbo, non tutti – spiega Gianluca Chiovelli, presidente Acas – hanno boicottato il progetto fin dall’inizio. Prendendolo di mira in vario modo. Non ascoltandoci, mandando i vigili, chiudendo i parcheggi, rendendo vana la nostra opera”. Chiovelli ha pure idea di chi siano: “Alcuni assessori si sono prestati a questo – osserva Chiovelli – con elementi dell’amministrazione. È la nostra storia da tre o quattro anni. La risposta negativa, con un sistematico boicottaggio”.

Qualcosa che parte da lontano, ma per raccontarlo non è il caso di scomodare il classico c’era una volta. Anche perché, sentendo il presidente Acas, il disagio c’è ancora.

“Nel 2019 – ricorda Chiovelli – c’è stata l’intenzione d’indire un bando per finanziare murales di fiabe su mura di proprietà comunale, con artisti estranei al progetto e l’ideazione stessa estranea.


Gianluca Chiovelli

Gianluca Chiovelli


Doveva avvenire tramite bando, da parte dell’assessore De Carolis. Si è bloccato tutto, attraverso diffide al comune”.

Questa estate è accaduto altro. “Abbiamo scoperto che l’assessore Barbieri – continua Chiovelli – aveva proposto di realizzare un murale sulla scuola comunale, stanziando 10mila euro. La nostra iniziativa è registrata ovunque, ai Beni culturali, come marchio, è un progetto conosciuto e ideato da Acas.

È stato un altro tentativo d’appropriarsene, escludendoci. Senza contare che diecimila euro sono una cifra spropositata”.

Quello che a Sant’Angelo si fatica a comprendere, è come mai il Paese delle fiabe sia un successo e l’amministrazione comunale pare mettere i bastoni tra le ruote. “Non possiamo accettare questo danneggiamento continuo da parte delle istituzioni, contro la libera intrapresa dei cittadini.

Quando i cittadini si sostituiscono alle istituzioni, vanno premiati. Vanno anche contro la Costituzione, oltre che il codice civile. Un atto molto grave, in una storia molto grave”.

Viterbo - Sant'Angelo il paese delle fiabe - Il lavoro di Violetta Carpino

Un grazie se lo aspettavano, magari indifferenza. “Se i cittadini fanno bene, come pubblica amministrazione, puoi premiare oppure fregartene non aiutandoli. Ma non puoi andare contro.

Alcuni elementi del comune lo hanno fatto. Per questo abbiamo chiesto come risarcimento un milione di euro, cifra simbolica.

In tutto questo, spiace per il sindaco Giovanni Arena, che reputo sia all’oscuro di tutto, delegando ad altri. Ma dovrebbe controllare quello che firma”.


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