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“La Tuscia non ha bisogno di rifiuti radioattivi ma di sviluppo”

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L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia


Viterbo – “La Tuscia non ha bisogno di rifiuti radioattivi, ma di sviluppo. Il seminario nazionale del 9 novembre dedicato al Lazio si tenga a Viterbo. In questo modo associazioni e istituzioni potranno essere presenti e assistere a questa fase direttamente”. A chiederlo sono comitati e amministratori che questa mattina hanno partecipato all’incontro “Il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia. Una scelta impossibile”. La riunione è in corso a palazzo Gentili, sede della provincia, in via Saffi a Viterbo.

L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia

L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia


Nella sala del consiglio provinciale, assieme a comitati e istituzioni, ci sono anche il presidente della Tuscia, Pietro Nocchi, il senatore Umberto Fusco e il consigliere regionale Enrico Panunzi. In video conferenza invece il deputato Mauro Rotelli e l’assessore regionale alla transizione energetica Roberta Lombardi. In strada ci sono invece i comitati con gli striscioni contro il deposito nucleare e qualche bidone fac simile della scorie lasciato sulla porta di palazzo Gentili.

L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia


Il convegno di oggi anticipa di una ventina di giorni l’incontro del seminario nazionale dedicato al Lazio. Dopo l’individuazione delle aree idonee alla costruizione di un deposito nazionale di rifiuti radioattivi a livello nazionale, 67 in tutta Italia di cui 22 solo nella Tuscia, è stato avviato dal governo il percorso per arrivare all’individuazione del sito. Un percorso che passa prima attraverso la presentazione delle osservazioni da parte dei territori coinvolti, poi il seminario nazionale. Infine l’ulteriore scrematura delle aree idonee da parte della Sogin e la scelta definitiva da parte dei ministeri competenti. Se c’è ancora opposizione da parte dei territori, si tenterà prima un accordo e, se non si dovesse raggiungere, il governo deciderà per conto suo.

L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia


“Il Seminario nazionale – spiega il sito internet dedicato – rappresenta il primo momento di confronto pubblico nell’ambito della procedura per la localizzazione del Deposito nazionale e Parco tecnologico. Si tratta della prima consultazione pubblica in Italia relativa a un’infrastruttura di rilevanza nazionale, che consentirà di ottimizzare la gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi già presenti o prodotti nel nostro paese”.

L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia


Il 9 novembre è prevista la sessione dedicata alla regione Lazio. All’incontro del 9 novembre interverranno Mario Dionisi dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione), Matteo Passoni e Andrea Pola del Dipartimento di energia del politecnico di Milano, e il direttore Deposito nazionale e Parco tecnologico di Sogin, Fabio Chiaravalli.

L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia

L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia


“La scelta delle aree idonee nella Tuscia – ha detto Rotelli – è scellerata e impossibile. Soprattutto adesso che siamo impegnati a farla conoscere e valorizzare. Le aree individuate dalla Sogin ricadono in zone dove sono stati istallati o richieste le autorizzazioni per installare impianti fotovoltaici. In confronto a queste possibilità di autorizzazione il ministero ha fatto sempre osservazioni davanti al consiglio dei ministri. La stessa avvocatura di stato ha ribadito che questi impianti modificherebbero inevitabilmente il paesaggio e intaccherebbe le evidenze archeologiche. Ora non si capisce perché gli impianti fotovoltaici no, e siamo d’accordo sul loro impatto, e il deposito nazionale sì”.

“C’è tutto un mondo che si pone in opposizione netta contro la scelta di individuare i siti nella Tuscia – ha aggiunto Panunzi -. A dicembre ci sarà un’ulteriore scrematura e poi i ministeri competenti decideranno. Bisogna battersi affinchè questo percorso veda riconosciuto le peculiarità del nostro territorio”.

L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia


Nella Tuscia le aree individuate sono 22 su 67 a livello nazionale. i comuni coinvolti 14 e gli ettari di terreno più di 7500, distribuiti in due blocchi. Maremma e Monti Cimini. Due aree strategiche per lo sviluppo del territorio provinciale. Una provincia che ha inoltre, dati Istat, un numero di aziende agricole e di superficie agricola utilizzata tra i più alti a livello nazionale.

“La regione – ha commentato Lombardi in video conferenza – ha espresso ferma contrarietà immediatamente dopo l’individuazione delle aree. L’impegno è essere a fianco del territorio per dire che il Lazio non è un’area idonea per accogliere i rifiuti radioattivi”.

L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia

L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia


La carta nazionale del governo ha individuato nella Tuscia il 32% dei territori ritenuti idonei in tutta Italia. Più di tutti. Una percentuale che arriva al 92% se si considerano le sole aree del centro Italia. Ventiquattro. Ventidue riguardano la provincia di Viterbo, una quella di Grossetto e l’ultima la provincia di Siena. Per quanto riguarda il resto del paese, a nord le aree ritenute idonee dalla carta nazionale sono 8, a sud 17 e nelle isole 18.

“Questo territorio – ha concluso Fusco – è stato sottoposto a dura prova. Questa mattina gli amministratori e i comitati di tutta la Tuscia sono presenti per far sentire la voce del territorio. Il grosso delle aree idonee si concentrano in questo lembo del Lazio. Il nostro territorio ha già dato”.

I comuni interessati e il numero di aree in cui è inserito il loro territorio sono: Tuscania, il suo territorio è riportato in 7 distinte aree, Canino 5, Montalto di Castro 4, Arlena di Castro 4, Vignanello 3, Corchiano 3, Piansano 2, Tessennano 2, Ischia di Castro 2, Soriano nel Cimino 2, Gallese 2, Cellere 1, Tarquinia 1, Vasanello 1.

A promuovere l’incontro di oggi a palazzo Gentili, assieme alla provincia di Viterbo, anche 4 comitati, due associazioni, il Sovrano militare ordine di Malta, la Pro loco di Gallese e il Biodistretto della via America e delle Forre. Tra i relatori anche rappresentanti dell’università di Foggia, della sovrintendenza, Confagricoltura e Federalberghi.

Daniele Camilli


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