Washington – Dal colosso farmaceutico statunitense Merck potrebbe arrivare presto una nuova arma da usare nella lotta contro la pandemia. Con un comunicato, l’azienda fa sapere di voler presentare alla Food and Drug Administration americana una richiesta di autorizzazione all’uso di emergenza della prima pillola anti-Covid.
Un laboratorio
Il nome della pillola è Molnupiravir e si tratta di un farmaco orale sperimentale antivirale che, come si legge nel comunicato della Merck, “riduce significativamente il rischio di ricovero o morte”. Se autorizzato, il Molnupiravir potrebbe diventare il primo farmaco antivirale orale ad essere commercializzato e utilizzato per il Covid-19.
L’azienda Merck ha pubblicato oggi i primi risultati della sperimentazione sull’uso della pillola contro il Sars-Cov-2, che mostrano come il Molnupiravir sia in grado di ridurre di circa il 50 per cento il rischio di ospedalizzazione e decesso nei soggetti più fragili se somministrato nelle fasi iniziali dell’infezione. Le pillole, a quanto si apprende, dovrebbero essere prese due volte al giorno per cinque giorni.
Per la sperimentazione della pillola sono stati arruolate 775 persone in tutto il mondo. Per poter partecipare, i pazienti dovevano avere il Covid da lieve a moderato e dovevano presentare almeno un fattore di rischio, come l’obesità o l’età avanzata. Lo studio ha accertato che il tasso di ospedalizzazione o morte nei partecipanti che avevano ricevuto un placebo è stato pari al 14,1, mentre si è fermato al 7,3 per cento, ovvero la metà, in coloro che avevano ricevuto il farmaco. Gli studiosi non hanno rilevato decessi nelle persone trattate con il farmaco, rispetto agli otto registrati nel gruppo di controllo.
“Sono necessari più strumenti e trattamenti per combattere la pandemia di Covid-19, che è diventata una delle principali cause di morte e continua a colpire profondamente pazienti, famiglie e società e mettere a dura prova i sistemi sanitari in tutto il mondo – ha commentato Robert M. Davis, amministratore delegato e presidente di Merck -. Con questi risultati convincenti, siamo ottimisti sul fatto che il Molnupiravir possa diventare un farmaco importante come parte dello sforzo globale per combattere la pandemia e si aggiungerà all’eredità unica di Merck di portare avanti scoperte nelle malattie infettive quando sono più necessarie”.
Da tempo gli esperti sostengono la necessità di sviluppare farmaci antivirali da utilizzare contro il Covid che agiscano in modo tale da evitare il che il virus si replichi. Questi trattamenti infatti potrebbero infatti evitare che le persone infette sviluppino sintomi gravi, una cosa non da poco considerato che l’accesso al vaccino è ancora limitato in gran parte dei paesi del mondo. Sono inoltre trattamenti molto facili da somministrare, a differenza invece degli anticorpi monoclonali che richiedono infusioni o iniezioni.
