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“Pusher tradito dai messaggi vocali scambiati con gli acquirenti su WhatsApp”

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Capranica - La stazione dei carabinieri di notte

Capranica – La stazione dei carabinieri di notte


Capranica – (sil.co.) – A processo per spaccio, anche se di fatto gli hanno sequestrato solo 0,76 grammi di cocaina. Imputato un uomo di Capranica, tradito secondo l’accusa dagli innumerevoli messaggi vocali scambiati su WhatsApp con gli acquirenti. 

“Conversazioni dai contenuti inequivocabili, in cui si fa riferimento alle cessioni e in cui è inconfondibile la voce dell’imputato”, ha detto uno dei carabinieri che hanno preso parte alle indagini, sfociate il 9 marzo 2018 nella perquisizione domiciliare e nell’arresto del presunto pusher, difeso dall’avocato Vincenzo Petroni.


Noemi Palermo e Vincenzo Petroni

L’avvocato Vincenzo Petroni con la collega di studio Noemi Palermo 


L’inchiesta avrebbe preso il via, a gennaio 2017, dalle indagini che hanno coinvolto l’allora convivente dell’imputato e un’altra donna del posto, entrambe sorprese a spacciare cocaina.

I carabinieri, ottenuto il via libera alla perquisizione domiciliare, si sono appostati sotto casa della coppia, per prenderli di sorpresa, prima che potessero inquinare le prove. 

“Quando la donna è uscita, siamo saliti. Lui si è affacciato alla finestra e non ci ha aperto. Quando alla fine siamo entrati lo abbiamo trovato in bagno. In casa non c’erano stupefacenti, ma in giardino abbiamo rinvenuto 4 dosi di cocaina, mentre nell’abitazione c’erano tre bilancini di precisione e materiale per il confezionamento come quello degli involucri del giardino”, ha proseguito il teste.

“Sul cellulare dell’imputato abbiamo trovato i vocali inequivocabili che dimostravano un’attività di spaccio non sporadica. Gli acquirenti, sentiti a sommarie informazioni in caserma, hanno confermato”, ha concluso il carabiniere.

Il processo riprenderà il prossimo 19 maggio per sentore altri quattro testimoni dell’accusa. 


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