Flaminia Tosini
Vetralla – Rifiuti & gioielli, al via il processo a Flaminia Tosini e Valter Lozza. A Flaminia Tosini è stato revocato nel frattempo anche l’obbligo di dimora.
Era l’ultima misura cautelare ancora pendente sul capo dell’ex dirigente politiche ambientali e gestione rifiuti della Regione Lazio, finita ai domiciliari lo scorso 16 marzo assieme all’imprenditore Valter Lozza, patron delle discariche di Civitavecchia e Roccasecca.
E’ la famosa inchiesta salita agli onori della cronaca come “rifiuti & gioielli”, in quanto Lozza avrebbe regalato alla Tosini, in cambio delle sue attenzioni nei confronti delle sue attività imprenditoriali, viaggi e vacanze in luoghi esotici, borse firmate e preziosi acquistati nelle gioiellerie più chic della capitale.
Adesso, a distanza di sette mesi e a processo iniziato, Flaminia Tosini può dirsi completamente libera.
Il processo col giudizio immediato si è aperto il 20 ottobre davanti al tribunale di Roma, cui gli imputati devono rispondere di corruzione e turbativa. Tosini è assistita dagli avvocati Marco Valerio Mazzatosta e Ariana Morelli mentre Lozza è difeso dall’avvocato romano Cesare Placanica.
Sia l’accusa che la difesa hanno chiesto la trascrizione delle intercettazioni ritenute utili al dibattimento, per effettuare le quali sarà nominato un perito, mentre la prossima udienza è stata fissata a dicembre.
Al centro della vicenda che ha portato all’arresto di Flaminia Tosini e di Valter Lozza c’è il rilascio dell’autorizzazione a favore della società di quest’ultimo per la realizzazione della nuova discarica di rifiuti solidi urbani di Roma, la cosiddetta Malagrotta bis, nell’ex cava in località Monte Carnevale.
Nel frattempo c’è stata una ulteriore richiesta di rinvio a giudizio a carico dell’ex dirigente regionale Flaminia Tosini, un filone della medesima vicenda giudiziaria, relativo all’impianto di trattamento rifiuti di Castelforte, in provincia di Latina, per presunte “autorizzazioni assenti o rilasciate in maniera sospetta e rifiuti gestiti “abusivamente’”.
Le carte parlerebbero di “spazzatura non classificata correttamente, un sistema grazie al quale sarebbero stati trasportati anche materiali non idonei nelle discariche di Roccasecca e Civita Castellana”.
Silvana Cortignani