Viterbo – (sil.co.) – Vittima dell’ennesimo tentato femminicidio, dopo avere rischiato la vita in seguito all’aggressione a coltellate da parte dell’ex compagno è rientrata nel suo paese d’origine, la Polonia. In Italia è tornata mercoledì, claudicante e con le stampelle a causa dei postumi delle lesioni riportate, per testimoniare al processo all’ex compagno, accusato di tentato omicidio. Ma l’udienza è saltata.
I carabinieri al pronto soccorso di Belcolle – immagine di repertorio
Mercoledì avrebbe dovuto essere sentita per prima, in quanto parte offesa, al processo contro l’ex, un uomo d’origine campana, imputato di tentato omicidio, ma per problemi di composizione del collegio è dovuta ripartire senza poter rendere testimonianza. In aula era arrivata di buonora, nonostante porti ancora le stampelle e le evidenti difficoltà a deambulare.
Sul banco degli imputati il 58enne che lo scorso 29 gennaio, un venerdì pomeriggio, verso le 16,30, ha preso a coltellate la compagna di 53 anni in un’abitazione di Capranica sferrandole cinque fendenti. Sottoposto a misura di custodia cautelare, è difeso dagli avvocati Federica Ambrogi e Amedeo Centrone.
Secondo il calendario, la vittima sarebbe dovuta venire di nuovo in Italia alla vigilia di Natale, essendo il suo esame slittato alla prossima udienza già fissata per il 22 dicembre, ma la presidente Elisabetta Massini, su richiesta dell’avvocato di parte civile Ernestina Portelli, sostituita da Eloisa Brugnoletti, l’ha esonerata da un altro viaggio che nel, giro di poche settimane, viste le condizioni, sarebbe costato ulteriori disagi e fatica alla parte offesa.
Il 22 dicembre saranno quindi ascoltati tutti gli altri testimoni dell’accusa, ma non lei, che dovrà tornare nei primi mesi del prossimo anno.
La vittima, che si sarebbe difesa, fu trovata per strada grondante sangue a causa di cinque ferite da arma da taglio inferte alla schiena e al torace. L’uomo, trovato nella cucina dell’abitazione dove sarebbero avvenuti i fatti, avrebbe riportato delle lievi lesioni a una mano. Entrambi finirono a Belcolle.
Il suo arresto fu convalidato in ospedale il giorno successivo, mentre il 3 febbraio si è tenuto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Rita Cialoni che si era riservata sulla misura e ha disposto il carcere. In quell’occasione il 58enne si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Articoli: Aggredisce la compagna a coltellate, a processo per tentato omicidio – Lite in famiglia finita a coltellate, in carcere per tentato omicidio il marito – Coltellate dopo una lite in famiglia, arrestato per tentato omicidio il compagno – Lite in famiglia finisce a coltellate, gravissima la donna