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Civita Castellana – Riceviamo e pubblichiamo – Il primo novembre 2016 ci lasciava Tina Anselmi, la donna della democrazia.
Tina Anselmi è stata antifascista, staffetta partigiana (nome di battaglia Gabriella), insegnante, politica, sindacalista, parlamentare. Nel 1963 venne eletta componente del comitato direttivo dell’Unione europea femminile, della quale divenne vicepresidente. Nel 1976, con la nomina a ministro del Lavoro e della Previdenza sociale diventa la prima donna a ricoprire una carica nel governo italiano. Si occupò molto dei problemi della famiglia e della donna: si deve a lei la legge sulle pari opportunità.
Nel ’77 fu tra i primi firmatari della legge italiana che apriva alla parità salariale e di trattamento nei luoghi di lavoro, nell’ottica di abolire le discriminazioni di genere fra uomo e donna.
Dopo l’esperienza al ministero del Lavoro, fu anche ministra della Sanità. Firmataria della legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale (Legge 23 dicembre 1978, n. 833).
Profondamente credente, Tina Anselmi improntò tuttavia la sua attività politica sul principio della laicità. Nel 1978 firmò, in qualità di ministro della Salute, la legge 194 per l’interruzione volontaria della gravidanza.
Nel 1981, venne nominata presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia massonica P2 di Licio Gelli, che terminò i lavori nel 1985. L’incarico le fu assegnato da Nilde Iotti, allora presidente della Camera. Anselmi chiese appena quindici minuti per pensarci, poi accettò l’incarico. Unica donna della Commissione (composta da altri venti senatori e venti deputati), la Anselmi fu la prima ad utilizzare la metafora della doppia piramide per illustrare le gerarchie di quello che definiva il “sistema P2”.
Anpi Civita Castellana