Viterbo – Bimbo ucciso a Vetralla, la mamma non è stata ferita e il padre non ha tentato il suicidio. E non aveva il Covid. Si era sottoposto a tampone, ma era risultato negativo.
A distanza di 24 ore dal ritrovamento del piccolo Matias sgozzato con un coltello da cucina, il padre Mirko Tomkow, il polacco 44enne indagato per l’omicidio del figlioletto di 10 anni, è sempre ricoverato a Belcolle, tuttora in stato di incoscienza. Attualmente, a quanto è dato sapere, faceva l’operaio edile.
L’autopsia sul corpo del piccolo Matias, ucciso nel primo pomeriggio del 16 novembre, disposta dal pubblico ministero Stefano d’Arma, sarà eseguita domattina. Nel frattempo prosegue a ritmo serrato il lavoro degli investigatori, concentrati sulla ricostruzione dell’accaduto.
“Nessun allarme, nessun segnale, nessuna violazione del divieto di avvicinamento”, sottolineano il procuratore capo Paolo Auriemma e il pubblico ministero Paola Conti, che lo scorso 8 settembre ha chiesto la misura, eseguita il 10 settembre, mentre risale al 15 ottobre la richiesta di giudizio immediato.
Matias Tomkow
Non sarebbe stata la compagna d’origine albanese Mariola Rapaj, 37 anni, presunta vittima di maltrattamenti in famiglia, a sporgere denuncia. Ci sarebbe stata invece una segnalazione da parte di una terza persona ai carabinieri della locale stazione, che hanno continuato a seguire il caso dopo l’applicazione della misura, vicini alla moglie e al figlio di Tomkow, senza rilevare condotte che potessero far ravvisare la necessità di chiedere un aggravamento.
“Non era scappato, non aveva il Covid, aveva il tampone negativo, il Covid non incide minimamente su questa situazione – spiega il procuratore Auriemma – era un soggetto che aveva il divieto di avvicinamento alla moglie. Mi fa piacere dire che i carabinieri hanno sempre monitorato il comportamento, anche perché quando ci sono questi procedimenti che noi definiamo da codice rosso i carabinieri controllano sempre ininterrottamente l’evoluzione, come è avvenuto in questo caso. Mirko Tomkow ha violato il divieto solo e unicamente martedì 16 novembre”.
All’arrivo dei soccorritori la madre è stata trovata accanto al cadavere del bambino, mentre il padre era in un altro luogo della casa in stato di incoscienza.
Fiori per il piccolo Matias Tomkow
“La madre era in stato di shock ed è stata presa in carico da un maresciallo donna della stazione di Vetralla, che l’ha assistita fino all’arrivo dell’ambulanza. Ovviamente non era molto lucida”, dice il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Andrea Antonazzo, immediatamente giunto sul posto, una palazzina a due piani al civico 6 di stradone Luzi nella frazione di Cura di Vetralla.
“Il delitto è avvenuto sicuramente tra le 13,30 e le 15,30. Tra quando il bimbo è stato prelevato a scuola da un parente a quando è stato ritrovato a casa. Quello che è successo in quelle due ore è attualmente al vaglio degli investigatori. E non ci sono evidenze, al momento di un tentativo di suicidio. L’indagato è ancora incosciente in ospedale”.
Sarà il padre del povero Matias, quando e se sarà in grado di rispondere in maniera compiuta alle domande, a chiarire cosa sia accaduto l’altro ieri, in una giornata autunnale scossa dalla pioggia battente, all’interno di quella casa da dove era stato allontanato due mesi fa.
Silvana Cortignani
Media: Fotocronaca: Vetralla ricorda Matias – Omicidio in strada Luzi – Bambino ucciso a Vetralla – Video: L’omicidio in stradone Luzi – Il comandante dei carabinieri Antonazzo: “La madre è tornata a casa e ha trovato il bimbo morto” – Bimbo di ucciso, l’intervento delle forze dell’ordine
Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.