Vetralla – Quando ieri mattina per gli alunni della quarta elementare della scuola di Cura di Vetralla è suonata la campanella, tutti già sapevano. Insegnanti, collaboratori e bambini. Ognuno di loro già sapeva che il piccolo Matias non c’era più. Strappato brutalmente alla vita a soli 10 anni con una coltellata al collo. È stato ucciso martedì pomeriggio, a casa sua, al civico 6 di stradone Luzi.
Vetralla – La scuola elementare – Nel riquadro in alto Roberto Santoni, in basso Matias Tomkow
E alle 8 ieri, quando è suonata la campanella di entrata, ad attendere i compagni di classe del bambino c’erano tutte le loro maestre, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo statale piazza Marconi Roberto Santoni e la psicologa della scuola, la dottoressa Stefania Scafa.
“Nonostante tutti sapessero già, era opportuno e giusto parlare con i bambini della tragedia che ha scosso tutta la nostra comunità. Farli sfogare, far esprimere i loro sentimenti, le loro ansie e le loro paure – ha sottolineato il dirigente Santoni -. E sono stati proprio loro a restituirci il ricordo più dolce e pure di Matias. Ci hanno raccontato di quanto fosse sempre sorridente e allegro, di quanto avesse sempre voglia di giocare e non si tirasse mai indietro. Delle corse in giardino quando le maestre portavano la classe fuori. Delle partite a chiapparella. Delle ore di lezione. Della sua spensieratezza”.
Matias Tomkow
Perché Matias, con i suoi 10 anni, “era un bambino. E come tutti i bambini era speciale” ha spiegato Santoni. E ora che non c’è più, per tutti, sia per i compagnetti di classe che per le loro insegnanti inizierà un lungo percorso di sostegno, accompagnati dai professionisti della Asl di Viterbo. “Già da ieri – ha proseguito il dirigente -, la scuola è entrata in contatto con il servizio di psicologia per pianificare una serie di interventi futuri. A darci una mano al momento è la psicologa della Asl Anna Capuano. Con lei concorderemo un piano di intervento a medio e lungo termine per accompagnare la scuola nell’elaborazione del lutto e della perdita del piccolo”.
Matias è stato trovato a terra senza vita martedì pomeriggio. Secondo l’ipotesi della procura di Viterbo, sarebbe stato ucciso dal padre, Mirko Tomkow, operaio 44enne, che ora si trova piantonato dai carabinieri in ospedale. Con un’unica coltellata al collo. A scoprire il corpo la madre del piccolo, Mariola Rapaj, dalla quale, da due mesi, l’uomo aveva un divieto di avvicinamento.
Vetralla – Bimbo ucciso
“Di questo provvedimento qui a scuola nessuno sapeva nulla – ha spiegato il dirigente Santoni -, né il piccolo ci ha mai dato modo di pensare che a casa ci fossero problemi” di violenza o maltrattamenti. “Matias era un bambino solare, buono, sereno, simpatico. Un bambino come tanti altri, che non perdeva occasione per ridere”. Ed è così che lo hanno ricordato i suoi compagnetti di classe. “Di Matias hanno il ricordo dei giochi in giardino a scuola – ha concluso il dirigente Santoni -, delle corse, delle partite a chiapparella o nascondino. Nessuno lo dimenticherà mai”.
Barbara Bianchi
Tusciaweb giornale garantista
Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.