Fabrizio Ballarini e Rudy Guede
Viterbo – Condannato a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Meredith Kercher, da ieri Rudy Guede è tornato libero. Il fine pena è stato anticipato dal magistrato di sorveglianza di Viterbo che ha accolto la nuova e ultima istanza dell’avvocato Fabrizio Ballarini.
Lei ha rappresentato Guede, per anni detenuto nel carcere di Mammagialla, sopratutto nell’ultimo periodo. Che anni sono stati?
“Anni intensi nei quali Guede ha cercato di mettere a frutto il tempo a disposizione nella prospettiva di rifarsi una vita una volta che sarebbe arrivato il giorno della fine della pena. Sono stati anni nei quali abbiamo lavorato per poter presentare alla magistratura di sorveglianza tutte le istanze possibili affinché potesse ottenere quelle misure alternative e quei benefici consentiti dall’ordinamento penitenziario”.
Già da un anno, infatti, Guede era affidato ai servizi sociali e non doveva più tornare in carcere…
“Le richieste sono sempre state decise favorevolmente in prima istanza. Siamo molto soddisfatti. Questo conferma l’impegno e la bontà del lavoro svolto in carcere da Guede e valorizza e fa apprezzare quanto hanno fatto gli operatori di Mammagialla, i volontari che gli sono stati vicino e che stanno vicino a tutti i detenuti in fase rieducativa”.
Ha avuto modo di conoscere un Guede sconosciuto ai più. Che uomo è?
“Ho sempre avuto l’impressione di trovarmi davanti a una persona molto serena. A un giovane serio e ben motivato, che ha sempre sfruttato al massimo le opportunità che gli sono state date. Il sistema rieducativo italiano funziona così: lo Stato mette a disposizione delle opportunità e chi le coglie ha una migliore modalità di esecuzione della pena. Guede si è sempre mostrato disponibile e ha saputo impiegare intelligentemente il tempo avuto a disposizione: è migliorato dal punto di vista culturale, personale e sociale. Ritengono che in questo senso abbia centrato gli obiettivi”.
Quale è stata la reazione di Guede alla liberazione anticipata e quindi al fine pena?
“Era tranquillo e sereno, contento e soddisfatto. È stato un momento importante: la parola fine a un periodo della sua vita molto particolare e l’ha vissuto con emozione”.
Ora che succede?
“Ora sta a lui iniziare un percorso in questa nuova fase della sua vita. Se l’impegno sarà lo stresso usato finora, avrà successo e soddisfazioni. Inizialmente cercherà di mettere a frutto le opportunità avute anche durante l’affidamento in prova ai sevizi sociali. I suoi obiettivi e le sue aspirazioni future non le conosco, quindi non so come si svilupperanno”.
Che ruolo ha avuto Viterbo nel percorso rieducativo di Guede?
“Il territorio gli ha dato una sua protezione, magari anche senza volerlo. Lui è stato bene, si è sentito accolto, ha potuto ri-relazionarsi dal punto di vista sociale e avviare le sue esperienze lavorative. In una città più grande forse non avrebbe avuto queste opportunità e avrebbe affrontato maggiori difficoltà”.
Raffaele Strocchia
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