Viterbo – “Io non ho mai recitato. Io ho giocato a fare questo mestiere. Con amore sviscerato, dedizione e follia. Una vera droga. Quando non lavoro sono in astinenza. Per me fare l’attore è come scopare”. Alessandro Haber, attore e regista. Tra i più importanti nella storia del teatro e del cinema italiano. Domani pomeriggio sarà a Viterbo, per il terzo appuntamento dei Pirati della bellezza, il festival della parola e del pensieri, ideato dal direttore di Tusciaweb Carlo Galeotti. L’incontro con il grande attore alla sala conferenze delle Terme dei Papi, strada Bagni 12 a Viterbo. Haber presenta la sua autobiografia: Volevo essere Marlon Brando (ma soprattutto Gigi Baggini).
Alessandro Haber
Haber, come sarà la sua presentazione a Viterbo?
“Sarà un happening. Mi conoscete, non sono uno che si tira indietro, che è timido o che fa fatica a raccontare, a giocare oppure a mettersi in gioco. Comunque sia, al di là della presentazione della biografia, ho già detto agli organizzatori che verrò a Viterbo soltanto se verrò gratificato con bottiglie di vino, salami, formaggi…”
Perché questa “gratificazione”?
“Perché mi sono accorto, andando in giro per l’Italia, che ti dai, fai divertire, riflettere, emozionare… e poi su 150-200 persone presenti vendi solo 30-40 copie del libro. Ma a me, che cazzo me ne viene? Non so come spiegarti. Proprio l’altro ieri tornando in treno da Parma, mi sono detto: adesso mantengo le promesse. Viterbo, Pescara e Alba. Ma se ad Alba non mi danno il tartufo, non vengo. E questo perché mi sono accorto che faccio due ore di spettacolo senza avere niente in cambio. Non c’ho più l’età. Un minimo di gratificazione datemela. Su 100 persone, 30 comprano il libro e 70 se ne vanno”.
I vini della Tuscia li conosce?
“Sarà un buon vino, spero. Sicuramente non sarà una merda”.
In cambio di vino e gratificazioni, lei al pubblico invece cosa dà?
“Faccio uno show, con qualcuno che mi intervisterà. Quando sono lì sopra mi do. Non è che racconto e basta. Le domande per me diventano delle iperbole… hai letto il mio libro?”
…non ancora, pensavo di comprarne una copia il giorno della presentazione…
“Mi dirai grazie per quanto è bella questa biografia. Perché non è solo una biografia, ma è di più”.
Poi avremo modo di parlarne il 19. Però una domanda gliela faccio volentieri. Perché Marlon Brando?
“Volevo essere Marlon Brando, ma soprattutto Gigi Baggini. Soprattutto Gigi Baggini. Chi è Gigi Baggini?”
E questa è una domanda per il 19. Marlon Brando, invece?
“Marlon Brando è l’attore con più fascino e sex appeal. Con una faccia tridimensionale. Come lo inquadravi, lo inquadravi bene. Recitava anche di spalle o di nuca. Era magnifico. Come si impressionava lui sulla pellicola, al mondo, nessun altro mai dopo di lui. Era un attore talmente forte che non aveva e non ha paragoni. Quando avevo 18 anni era per me un punto di riferimento assoluto. Gian Maria Volontà ancora non c’era. Marlon Brando è la summa di tutti gli attori del mondo”.
Marlon Brando è stato in qualche modo anche il simbolo di una stagione politica, l’attore che portava in scena e al tempo stesso incarnava anche lo spirito rivoluzionario che ha attraversato soprattutto gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso…
“Assolutamente sì”.
E lei con quella generazione lì cosa a che fare?
“Io non ho a che fare con nessuna generazione. Il mio punto di partenza, di convivenza e di arrivo è il mio mestiere. Il ’68 l’ho fatto tifando. Sono uno di sinistra. Naturalmente lo sono stato e lo sono. Però non ho mai partecipato a una manifestazione perché temevo mi arrivasse una sprangata in testa e mi rovinasse la faccia. Se fosse successo, non avrei mai potuto fare l’attore. Dato che per me è necessario fare questo mestiere, come una droga, mi sono ritratto dalla mischia perché avevo paura di essere frantumato. Sono i pensieri di un ragazzo di 18 anni. E adesso un po’ me ne vergogno”.
Perché se ne vergogna?
“Perché probabilmente ho sbagliato a non buttarmi nella mischia. Ma mi dico anche che gli sbagli sono fondamentali. A me quelli perfetti mi stanno sul cazzo. Gli sbagli mi hanno aiutato a capire e a fare meglio”.
Lei in passato è già venuto a Viterbo?
“Sì, con Ennio Fantastichini. Ho un ricordo indimenticabile di quella serata, che ancora mi commuove. Vengo volentieri a Viterbo. Ennio l’ho anche salvato”.
In che modo?
“A un certo punto è entrato in crisi e non voleva fare più l’attore. Voleva smettere”.
Come lo ha convinto?
“Dicendogli che doveva andare avanti e avere pazienza. Che aveva talento e che il talento, veramente, vince sempre su tutto. Sono stato io, ad esempio, a riportarlo in teatro. Gli ho rotto talmente il cazzo che poi alla fine ha fatto uno spettacolo bellissimo con Isabella Ferrari. Era anni che Ennio non faceva teatro. Sono stato un fautore del suo ritorno, perché aveva abbandonato. Eravamo come fratelli. Se fossi stato una donna gliel’avrei data e lui l’avrebbe data a me, se lui fosse stato una donna. Ci mancava il rapporto fisico. Probabilmente ci piaceva la fica a tutti e due. Peccato”.
Che ne pensa degli attori di oggi?
“Ci sono attori capaci. Sia della generazione dei trentenni che di quella dei cinquantenni. Favino, Germano, Marinelli, Borghi, Mastandrea, Rubini. Ce ne sono. Tanti anni fa sono stato forse il primo a insegnare a questa generazione non tanto a recitare ma a vivere i personaggi in maniera diversa, con i propri difetti. Senza usare il diaframma e senza il perbenismo della dizione. Anzi, mandando proprio affanculo la dizione”.
E le accademie?
“Le accademie non servono a un cazzo. Il talento non si trova nelle accademie, né tanto meno al mercato. Ce l’hai o non ce l’hai. Poi va raffinato”.
E per lei cosa ha significato fare l’attore?
“Io non ho mai recitato. Io ho giocato a fare questo mestiere. Con un amore sviscerato, con dedizione e follia. Una droga. Vera. Quando non lavoro sono in astinenza. Per me fare l’attore è come scopare”.
Daniele Camilli
L’incontro con il maestro alla sala conferenze Terme dei Papi, Strada Bagni 12 a Viterbo. Haber presenta la sua biografia: Volevo essere Marlon Brando (ma soprattutto Gigi Baggini).
INGRESSO GRATUITO – 40 libri in regalo ai partecipanti all’evento grazie a Terme dei Papi
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Chi è Alessandro Haber
Alessandro Haber nasce a Bologna nel 1947 da padre romeno di origine ebraica e da madre italiana. A nove anni, dopo un’infanzia trascorsa in Israele, ritorna in Italia con la famiglia. Nel 1967 esordisce con La Cina è vicina di Marco Bellocchio. Nel corso della sua carriera nel cinema, Haber si è cimentato in ruoli drammatici e comici, lavorando con Paolo e Vittorio Taviani, Mario Monicelli, Pupi Avati, Nanni Moretti, Giovanni Veronesi, Leonardo Pieraccioni e molti altri. In teatro è stato diretto da alcuni tra i più grandi registi del Novecento: da Mario Missi- roli a Carmelo Bene, da Carlo Cecchi a Luigi Squarzina.
Ha recitato in Orgia di Pier Paolo Pasolini, Woyzeck di Georg Büchner, L’avaro di Molière, Il padre di Florian Zeller. Cinquant’anni di stagioni teatrali fino a Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller. Haber ha anche scritto e cantato canzoni; il suo primo cd si intitola Haber- rante e a esso ne seguono altri due: Qualcosa da dichiarare e Il sogno di un uomo. Francesco De Gregori ha scritto inoltre per lui La valigia dell’attore. Per le sue interpretazioni si è aggiudicato un David di Donatello, quattro Nastri d’Argento, il premio Idi e il premio Gassman.
I Pirati della Bellezza – Festival della Parola e del Pensiero è promosso da Piattaforma 2.0 e viene realizzato grazie a Fondazione Carivit, Ance, Unindustria, Merlani costruzioni, Cr Project service, Immobiliare Viterbo, KDS, Fratelli Aquilani, Belli srl impianti tecnologici, SegantiniAssicurazioni.it, Terme dei Papi, Vestri Telecom Group, Active Network, Confagricoltura, CNA, Confartigianato, Centroauto, Tusciaweb, Libreria Fernandez, Majakovskij comunicazione, Panta CZ. I Pirati della Bellezza – Festival della Parola e del Pensiero regala libri grazie a Terme dei Papi, Menichelli Gioielli, Todis, Paolo Pelliccia, Dm Ecologia, Sigma, CGE.
DIO È UN LIBRO…
Un Libro sospeso per la libertà e la creatività
I Pirati della Bellezza, festival della Parola e del Pensiero, regala una copia di ogni libro in presentazione a 40 partecipanti a ciascun evento. Grazie a Terme dei Papi, Menichelli 1912, Todis, Paolo Pelliccia, Dm Ecologia, Sigma, CGE
Un libro sospeso è come regalare un canestro di bellezza, intelligenza e incanto… Per la prima volta un festival di libri regala libri. I Pirati della Bellezza regala libri. Un libro è un mondo di idee, di fatti e di racconti che educa alla libertà e alla fantasia. Nella storia c’è stato chi ha bruciato libri, chi li ha messi all’indice, chi li ha disprezzati e calpestati. Noi pensiamo che i libri siano portatori, sani o malati, del virus della libertà e della creatività. Sono capaci di farci scoprire mondi, inferni, paradisi mai visti. Sono capaci di farci vivere milioni di vite che non avremmo mai vissuto. Milioni di avventure. Milioni di piaceri e dolori. Un libro è capace di narrare perfino piaceri e dolori inenarrabili. Un libro, in buona sostanza, è capace di descrivere ciò che non è descrivibile. E subito dopo ci permette di dormire sotto le rassicuranti coperte del nostro piccolo letto. Cento pagine di carta stampata sono in grado di parlarci di Dio e dell’infinito. Di massacri e resurrezioni. Senza infingimenti, senza falsi timori di inadeguatezza. E allo stesso tempo ci spiegano che “ci sono più cose in cielo e in terra di quanto ne possa sognare la nostra filosofia”. Per dirla tutta: Dio, se esiste, non può non essere un libro…
Un meraviglioso libro di luce e di tenebre, ovviamente.
Noi intanto, per non saper né leggere né scrivere, regaliamo libri. E lo facciamo nello spirito di una grande capitale della cultura europea: Napoli. Dove nei bar è tradizione lasciare un “caffè sospeso” per un prossimo avventore. Come dire un piccolo dono a uno sconosciuto che crea un legame nel segno della comune umanità e nel segno della gentilezza. Valore ormai desueto e antico.
I Pirati della Bellezza
Istruzioni per l’uso: Le aziende e le persone che vogliono sponsorizzare l’iniziativa “Un libro sospeso per la libertà e la creatività” possono scrivere un messaggio via Whatsapp a I Pirati della Bellezza al 3387796471. Verranno ricontattati.
Il festival I Pirati della Bellezza è reso possibile da aziende, associazioni e fondazioni illuminate che hanno il coraggio di costruire cultura e di volare. Perché la cultura è il futuro dell’umanità. La cultura è l’uomo! La cultura è quello che ci fa umani. E solo la cultura ci può salvare. La cultura è volare. E noi vogliamo volare…
I Pirati della Bellezza – Festival della Parola e del Pensiero è promosso da Piattaforma 2.0 e viene realizzato grazie a Fondazione Carivit, Ance, Unindustria, Merlani costruzioni, Cr Project service, Immobiliare Viterbo, KDS, Fratelli Aquilani, Belli srl impianti tecnologici, SegantiniAssicurazioni.it, Terme dei Papi, Vestri Telecom Group, Active Network, Confagricoltura, CNA, Confartigianato, Centroauto, Audiotime, Il Gargolo, Tusciaweb, Libreria Fernandez, Majakovskij comunicazione, Panta CZ.




