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“L’essenza della bellezza è la libertà, l’essenza della libertà è la bellezza”

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I Pirati della Bellezza - Roberto Napoletano

I Pirati della Bellezza – Roberto Napoletano


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Viterbo – “I nostri punti forti sono la bellezza e la libertà. Solamente con la libertà è possibile creare bellezza e viceversa. L’essenza della bellezza è la libertà”. Carlo Galeotti e i Pirati della Bellezza, il festival ideato dal direttore di Tusciaweb. Domani il secondo appuntamento. Con il giornalista Roberto Napoletano e il libro Mario Draghi. Il ritorno del cavaliere bianco. Alle 17,30, auditorium Unindustria a Valle Faul, Viterbo. “La bellezza, quella vera – ha poi aggiunto Galeotti – è spesso frutto di dolore. Come nel caso di Frida Kahlo. Non c’è una bellezza che nasce senza dolore. Un parametro che spesso non viene considerato”.


Carlo Galeotti

Carlo Galeotti


Direttore, come nasce il festival I pirati della bellezza?
“Nasce quasi casualmente. Ci è stato chiesto per valorizzare la sede di Unindustria a Valle Faul con iniziative culturali. A questo punto abbiamo pensato di organizzare un’iniziativa culturale ampia, ma che avesse al suo interno una serie di appuntamenti di tipo economico. A darci l’input sono stati Ance e Unindustria. In passato c’è stata l’ipotesi di fare di Viterbo la città dei festival. Poi alcuni di loro sono finiti. I Pirati della Bellezza può di nuovo caratterizzare capoluogo, comune e Tuscia. Uno spazio che dia alle persone l’opportunità di vedere cose belle e intelligenti”.

Cosa differenzia i Pirati della bellezza rispetto agli altri festival che hanno caratterizzato la città di Viterbo negli anni passati?
“Intanto la struttura non è più quella del festival classico. E’ molto più lineare e tutta al chiuso. Anche perché è inverno. Vediamo se in futuro riusciremo a fare anche un’edizione estiva. Probabilmente eviteremo di fare 10 appuntamenti in un solo giorno. Questo per dare a tutti la possibilità di seguire tutto”. 

Perché Pirati della bellezza?
“E’ un nostro marchio. E’ un nome che abbiamo adottato anche in passato. Il nome deriva dagli etruschi. Quando facemmo il festival degli etruschi nel 2015, un’etruscologa mi spiegò che gli etruschi erano considerati dei pirati. Andavano per mare e attaccavano le navi greche per poterle rapinare. E molti degli oggetti che sono stati trovati nelle tombe sono frutto di questo tipo di attività. Rapivano soprattutto opere d’arte. Per questo Pirati della bellezza”.

Che cosa intendi per bellezza?
“I canoni di bellezza sono interessanti da molti punti di vista. Intanto siamo in un mondo dove sempre di meno si riesce a valorizzare la bellezza e l’incanto. La bellezza, poi, è anche frutto di strutture matematiche per cui, all’interno della bellezza c’è pure la scienza. Tant’è vero che in matematica spesso un teorema può essere bello o brutto, elegante oppure no. In matematica l’eleganza di una dimostrazione è fondamentale. Ci sono ad esempio dimostrazioni fatte dai computer e sono tutt’altro che eleganti. Al contrario, il teorema di incompletezza di Gödel è di una bellezza incredibile. È stato un modo elegante e imprevedibile per metter fine a un poderoso programma di ricerca voluto da Hilbert. Quando si capì che i fondamenti della matematica vacillavano”.


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Cosa significa oggi essere Pirati della bellezza?
“Significa badare molto ad alcuni tipi di immagini. La frase guida dell’iniziativa è di Frida Kahlo del 1953: ‘Pies para qué Los quieto, si tengo alas pa’ volar’. Una frase che si trova all’interno del suo diario. Il diario di una pittrice, quindi pieno di immagini. ‘Piedi perché vi voglio, se ho le ali per volare’. Il festival vuole essere il tentativo di recuperare tutti i possibili luoghi di bellezza. Con la consapevolezza che la bellezza, quella vera, è spesso frutto di dolore. Come nel caso di Frida Kahlo. La stessa cosa vale per Dante, Caravaggio, Michelangelo. Non c’è una bellezza che nasca senza dolore. Un parametro che spesso non viene considerato. Si pensa, anzi, di poter creare cose efficienti ma prive di bellezza quando, invece, le cose che non sono belle non sono nemmeno efficienti”.

Ci sono ancora “bellezza e incanto” dopo due anni di Covid?
“Ci sono stati momenti, durante la pandemia, che sono stati di una bellezza struggente. Basti pensare alle persone che in Italia hanno cantato dai balconi. Un’immagine stupenda, tant’è vero che una grande artista come Joan Baez ha donato al nostro paese un video in cui ci diceva che non eravamo soli. Un video che ha fatto il giro del mondo. L’arte che ti aiuta a sopravvivere in un momento di profondo dolore. Dal Covid ci salva solo la bellezza”.

Una delle caratteristiche del festival è il “Libro sospeso”. Ce lo puoi spiegare?
“L’idea nasce da una preoccupazione. La sensazione che il Covid ci abbia portato tante novità. Ad esempio c’è l’idea che non serve più andare nei posti per vedere manifestazioni o altro. Ma non è la stessa cosa. Un conto è vedere un autore in streaming, un conto dal vivo potendoci pure scambiare due parole. L’obiettivo del festival è anche quello di abituare di nuovo le persone a partecipare fisicamente agli incontri. E l’idea per far ritornare le persone in presenza è stata quella di regalare 10 libri ai primi 10 che vengono alle iniziative. Poi da dieci sono diventati 40 ed è possibile che riusciremo anche a regalarne di più. Il ‘Libro sospeso’ vuole essere il volano per riuscire a riportare le persone a incontrare gli autori direttamente. Faccia a faccia. Guardandosi nuovamente negli occhi. E poi è un gesto di gentilezza, in un tempo senza gentilezza, che si rifà alla bellissima tradizione napoletana del caffè sospeso. Di qui il logo ideato da Simone Iocco di Majakovskij comunicazione. Un gesto gentile che ha la sua essenza in sé stesso”.


Viterbo - La nuova sede di Unindustria - L'auditorium

Viterbo – La sede di Unindustria – L’auditorium


Come sono stati scelti gli autori che prendono parte al festival?
“C’è innanzitutto un filone di tipo economico dovuto al fatto che l’iniziativa nasce dalla collaborazione con Ance e Unindustria. Poi abbiamo inserito alcune cose interessanti proprio per la loro bellezza. È un inizio, senza ancora un’idea precisa di tutto quello che dobbiamo fare”.

Vent’anni fa nasceva Tusciaweb, poi è arrivata la casa editrice e adesso il festival. Quali saranno le iniziative future?
“Queste già bastano e avanzano. Purtroppo viviamo in una provincia in cui è difficile trovare collaborazioni per questo tipo di iniziative. Soprattutto da parte degli intellettuali. Quei pochi che ci sono a Viterbo ci hanno dato subito la loro disponibilità sia per la casa editrice che per il festival. Tra questi, tanto per citarne alcuni, Alfonso Antoniozzi, Giorgio Nisini e Giacomo Nencioni. Le iniziative future riguarderanno, per il momento, la pubblicazione di libri giocati anch’essi sulle immagini. Un libro riguarderà la riproduzione di un testo delle scuole elementari del periodo fascista con le immagini di Pio Pullini. Proseguiremo poi con un libro di fotografia erotica e altri tre libri che si rifanno a tre grandi feste americane: San Valentino, Halloween e Babbo Natale. La casa editrice punterà soprattutto su queste cose qui. C’è poi l’idea di fare in futuro, proprio all’interno del festival, tutta una serie di mostre concepite per qualsiasi luogo, all’aperto e al chiuso”.

Con un festival si punta a dare anche una visione del mondo. Qual è la visione che propone i Pirati della bellezza?
“La visione di fondo è quella di Frida Kahlo. L’idea che attraverso la cultura e le parole si può essere liberi e felici, per quanto possibile. I nostri punti forti sono la bellezza e la libertà. Solamente con la libertà è possibile creare bellezza. L’essenza della bellezza è la libertà, e viceversa. Interessante ad esempio il libro di Napoletano su Draghi che tra l’altro mostra come il premier si attentissimo alla salvaguardia della società aperta”. 

Il festival il cifre?
“Per ora sono poche. Ma stiamo distribuendo 30 mila programmi cartacei. E altri 20 mila tramite social e rete in pdf. Regaleremo intorno ai 400 libri. 450 sono i manifesti. Alla fine pensiamo di arrivare a oltre 60 articoli. Una trentina gli sponsor. Aziende che sanno che la cultura è il presente e il futuro di questa provincia”.

Come cambiano i festival dopo la pandemia?
“Il Covid ci ha insegnato diverse cose. Ad esempio non è più concepibile fare un festival senza lo streaming. La pandemia è stata un acceleratore. Cose che dovevano essere fatte nell’arco di 30-40 anni sono state invece messe in campo nel giro di un anno. Il Covid ha accelerato tutto, compresa l’idea di come saranno i festival culturali in futuro. Poi è difficile capire quali saranno i risvolti delle tecnologie. Ad esempio chi poteva immaginare 20 anni fa che i social sarebbero diventati fondamentali? In strutture che si basano sui bit la possibilità di invenzione è quasi infinita. Per cui diventa veramente difficile prevedere cosa accadrà da questo momento in avanti. Credo tuttavia che vedere fisicamente un autore sia la cosa per cui valga la pensa di fare un festival. Un conto sono le foto e lo streaming, un conto è guardarsi negli occhi”.

Daniele Camilli


I Pirati della Bellezza – Festival della Parola e del Pensiero è promosso da Piattaforma 2.0 e viene realizzato grazie a Fondazione Carivit, Ance, Unindustria, Merlani costruzioni, Cr Project service, Immobiliare Viterbo, KDS, Fratelli Aquilani, Belli srl impianti tecnologici, SegantiniAssicurazioni.it, Terme dei Papi, Vestri Telecom Group, Active Network, Confagricoltura, CNA, Confartigianato, Centroauto, Tusciaweb, Libreria Fernandez, Majakovskij comunicazione, Panta CZ. I Pirati della Bellezza – Festival della Parola e del Pensiero regala libri grazie a Terme dei Papi, Menichelli Gioielli, Todis, Paolo Pelliccia, Dm Ecologia, Sigma, CGE.


Libro sospeso

DIO È UN LIBRO…

Un Libro sospeso per la libertà e la creatività

I Pirati della Bellezza, festival della Parola e del Pensiero, regala una copia di ogni libro in presentazione a 40 partecipanti a ciascun evento. Grazie a Terme dei Papi, Menichelli 1912, Todis, Paolo Pelliccia, Dm Ecologia, Sigma, CGE

Un libro sospeso è come regalare un canestro di bellezza, intelligenza e incanto… Per la prima volta un festival di libri regala libri. I Pirati della Bellezza regala libri. Un libro è un mondo di idee, di fatti e di racconti che educa alla libertà e alla fantasia. Nella storia c’è stato chi ha bruciato libri, chi li ha messi all’indice, chi li ha disprezzati e calpestati. Noi pensiamo che i libri siano portatori, sani o malati, del virus della libertà e della creatività. Sono capaci di farci scoprire mondi, inferni, paradisi mai visti. Sono capaci di farci vivere milioni di vite che non avremmo mai vissuto. Milioni di avventure. Milioni di piaceri e dolori. Un libro è capace di narrare perfino piaceri e dolori inenarrabili. Un libro, in buona sostanza, è capace di descrivere ciò che non è descrivibile. E subito dopo ci permette di dormire sotto le rassicuranti coperte del nostro piccolo letto. Cento pagine di carta stampata sono in grado di parlarci di Dio e dell’infinito. Di massacri e resurrezioni. Senza infingimenti, senza falsi timori di inadeguatezza. E allo stesso tempo ci spiegano che “ci sono più cose in cielo e in terra di quanto ne possa sognare la nostra filosofia”. Per dirla tutta: Dio, se esiste, non può non essere un libro…

Un meraviglioso libro di luce e di tenebre, ovviamente.
Noi intanto, per non saper né leggere né scrivere, regaliamo libri. E lo facciamo nello spirito di una grande capitale della cultura europea: Napoli. Dove nei bar è tradizione lasciare un “caffè sospeso” per un prossimo avventore. Come dire un piccolo dono a uno sconosciuto che crea un legame nel segno della comune umanità e nel segno della gentilezza. Valore ormai desueto e antico.


I Pirati della Bellezza

Istruzioni per l’uso: Le aziende e le persone che vogliono sponsorizzare l’iniziativa “Un libro sospeso per la libertà e la creatività” possono scrivere un messaggio via Whatsapp a I Pirati della Bellezza al 3387796471. Verranno ricontattati.


Il festival I Pirati della Bellezza è reso possibile da aziende, associazioni e fondazioni illuminate che hanno il coraggio di costruire cultura e di volare. Perché la cultura è il futuro dell’umanità. La cultura è l’uomo! La cultura è quello che ci fa umani. E solo la cultura ci può salvare. La cultura è volare. E noi vogliamo volare…


I Pirati della Bellezza – Festival della Parola e del Pensiero è promosso da Piattaforma 2.0 e viene realizzato grazie a Fondazione Carivit, Ance, Unindustria, Merlani costruzioni, Cr Project service, Immobiliare Viterbo, KDS, Fratelli Aquilani, Belli srl impianti tecnologici, SegantiniAssicurazioni.it, Terme dei Papi, Vestri Telecom Group, Active Network, Confagricoltura, CNA, Confartigianato, Centroauto, Audiotime, Il Gargolo, Tusciaweb, Libreria Fernandez, Majakovskij comunicazione, Panta CZ.


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