Lo zio di Matias bloccato all’ospedale di Belcolle
Viterbo – “Dov’è? Ditemi dov’è Mirko. Lo ammazzo!”. Lo zio di Matias, il bambino di 10 anni ucciso a Vetralla martedì scorso, questa mattina ha fatto irruzione al pronto soccorso di Belcolle armato di coltello. Ubaldo Marcelli è stato fermato con un bastone da un operatore dell’ospedale e poi bloccato dai carabinieri.
È accaduto poco dopo le 11.
Ubaldo Marcelli, l’uomo vestito di blu
Stando a quanto si apprende l’uomo sarebbe entrato all’interno dell’ospedale cercando il padre di Matias, Mirko Tomkow che da martedì scorso, quando è stato arrestato per l’omicidio del figlio, è piantonato giorno e notte dai carabinieri. Con un coltello in mano avrebbe preteso di sapere dove fosse.
Provvidenziale sarebbe stato l’intervento di una guardia giurata e di un operatore che con un bastone lo avrebbe fermato. Immediatamente sono stati allertati i carabinieri che intervenuti sul posto, hanno scongiurato il peggio.
Non risulterebbero feriti.
Lo zio di Matias bloccato all’ospedale di Belcolle
Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
|
Anche tu redattore – le segnalazioni dei lettoriChiediamo a tutti i lettori di segnalare ogni situazione interessante giornalisticamente.
Un ingorgo nel traffico, una festa, una sagra, un incidente, un incendio o qualsiasi situazione che secondo voi merita attenzione a Viterbo e in tutta la Tuscia. Basta azionare il telefonino, fotografare e scrivere due righe con nome e cognome inviandole alla redazione, specificando se si vuole essere citati nell’articolo e/o come autori delle foto, e far riferimento all’iniziativa “Anche tu redattore”. In ogni caso va inserito un proprio contatto telefonico (preferibilmente cellulare) che, ovviamente, non sarà reso pubblico. Le foto e i video devono essere realizzate da chi fa la segnalazione. Alcuni tipi di segnalazione, per chiari motivi legali e giornalistici, non possono essere pubblicate senza firma esplicita con nome e cognome. Tusciaweb si riserva di pubblicare o meno a propria assoluta discrezione le segnalazioni. Insieme potremo fare un giornale sempre più efficace e potente al servizio dei cittadini della Tuscia. I materiali inviati non vengono restituiti e divengono di proprietà della testata. Tutti i materiali inviati alla redazione, attraverso qualsiasi forma e modalità, si intendono utilizzabili in ogni forma e modo e pubblicabili. I materiali non vengono restituiti. Le foto verranno marchiate con “Tusciaweb copyright”. Tusciaweb non ha nessun obbligo di pubblicazione. Puoi inviare foto, video e segnalazioni contemporaneamente a redazione@tusciaweb.it e redazione.tusciaweb@gmail.com. In questo caso i testi vanno inviati in allegato in word. Puoi anche usare WhatsApp con questo numero 338/7796471 senza nessun costo. |