Viterbo – “Rendiamo lode a Dio”. Anche le suore salutano il ritorno di Rudy Guede, da ieri libero a pieno titolo. Nello specifico suor Francesca Piazzaia custode del santuario di Santa Rosa a Viterbo. E’ il suo commento al fine pena di Guede arrivato dopo la firma del magistrato di sorveglianza che ha accolto l’istanza dell’avvocato Fabrizio Ballarini di ulteriori 45 giorni di sconto di pena che hanno portato la lancetta dell’orologio indietro nel tempo, dal 4 gennaio del ’22, data prevista per il termine dello stato detentivo, al 20 novembre.
Viterbo – Rudy Guede
Suor Francesca è una delle tante che hanno commentato Rudy libero in questi giorni. Suor Francesca è anche la persona che, assieme alle Alcantarine, di cui fa parte, gestiscono il monastero della santa patrona dove, a partire dall’inizio della pandemia, hanno trovato rifugio mensa e dormitorio. Dove Rudy Guede ha lavorato. Anche lui durante il Covid, quello della fase dura, quella iniziale, con cui ha coinciso la sua scarcerazione e il passaggio ai servizi sociali. Un ritorno in “libertà” che è stato di fatto un impatto potente con la società.
Viterbo – Rudy Guede
Tanti i commenti di solidarietà e auguri. Arrivati anche in redazione. Tutti caratterizzati da un minimo comune denominatore. L’innocenza di una persona che ha comunque scontato 14 anni di galera, uno di fila all’altro. Accusato e condannato per concorso nell’omicidio di Meredith Kercher, uccisa a Perugia nel novembre del 2007. Nella vicenda furono coinvolti anche Amanda Knox e Raffaele Sollecito, assolti invece in via definitiva dopo aver scontato anche loro qualche anno di carcerazione preventiva.
Viterbo – Rudy Guede
“La sua storia – scrive Miriano Ottaviani su Facebook – sembra la vecchia barzelletta: c’era una cittadina americana, un ricco figlio di papà e un ragazzo nero. L’americana ritorna in America, il ricco italiano da papà e il nero va in galera”. Oppure, Elisabetta Rita Ragusa: “Sono contenta – scrive – ora riprenditi la vita accusato ingiustamente”. “Una persona molto educata – aggiunge Paola Paris -. Ora riprendi in mano la tua vita”.
Viterbo – Rudy Guede
Guede, che si è sempre proclamato innocente, vive nel centro storico di Viterbo e si è ricostruito una vita affettiva, con un giro di persone amiche e che si sono legate a lui nel corso del tempo in base a legami dettati da stima e affetto. La mattina lavora come volontario alla parrocchia di Santa Maria della Verità e a pranzo alla mensa Caritas. La pausa a casa oppure al Bistrot del teatro. Poi il lavoro di catalogazione al Centro per gli studi criminologici e il rientro entro le 22. L’inverno trascorso come tutti, tra zona rossa e arancione, e l’estate in giro per la Tuscia a conoscere patrimoni e posti. Un percorso carcerario impeccabile. Nel frattempo è diventato buddista, ha preso la patente e si è laureato in lettere moderne, in attesa di discutere la specialistica. In tutt’altra storia.
Daniele Camilli
Fotogallery: La nuova vita di Rudy Guede – Il primo permesso – Il lavoro al Csc – Il torneo di scacchi al Bistrot – Video: Fuori dal carcere
Articoli: Rudy Guede è libero – Rudy Guede, depositata la richiesta di liberazione… – Rudy Guede, la pena è finita…