Viterbo – Il diritto all’oblio e quello, compreso il dovere, di informare. Il primo, chiesto da Claudio Mariani del Csc per Rudy Guede. Il secondo, esercitato invece dalla stampa arrivata a Viterbo in questo paio di giorni. Alla ricerca di Rudy Guede che il 20 novembre ha terminato la pena per il concorso nell’omicidio di Meredith Kercher, a Perugia nel novembre 2007. Il suo avvocato, Fabrizio Ballarini, lunedì scorso ha chiesto al magistrato di sorveglianza ulteriori 45 giorni di sconto di pena. Ieri la risposta positiva.
“Voglio essere dimenticato” avrebbe detto Guede a Mariani, riportato poi dall’Ansa. “Purtroppo sono molte le emittenti e le testate che chiedono di intervistare Rudy. Dico purtroppo perché Rudy non è una star e dopo 14 anni vorrebbe essere dimenticato” ha detto Mariani all’agenzia di stampa. Mariani insegna al Centro studi criminologici di Viterbo e ha seguito Guede in tutto il suo percorso detentivo. “Su ogni storia – aggiunge – prima o poi dovrebbe calare il sipario. Rudy la mattina alle 8 prende servizio come volontario alla mensa della Caritas e il pomeriggio lavora nella biblioteca del nostro centro studi per mantenersi. Non c’è più altro da aggiungere a questa storia eccetto il fatto che la vita di una giovane ragazza inglese è stata stroncata e dalla sua famiglia abbiamo potuto imparare la grande dignità e il valore del silenzio. Anche per questo oggi Rudy vorrebbe continuare a adoperarsi per il prossimo, lavorare e soprattutto rimanere in silenzio”.
Rudy Guede – Il Times di Londra
Rudy Guede vive e lavora a Viterbo da tempo. La mattina alla Caritas, il pomeriggio al Centro per gli studi criminologici (Csc). Ieri a Viterbo, le troupe televisive in giro per la città. C’è incertezza però sul fatto che sia rimasto qui, piuttosto che essersi spostato in casa di qualche amico oppure a Perugia dove c’è la famiglia della maestra Teresa che è stata suo punto di riferimento per tutti i 14 anni di carcere. Diversi i permessi premio passati con loro.
Rudy Guede
Ad interessarsi a Rudy Guede anche la stampa internazionale, in particolar modo quella inglese, la nazionalità di Meredith Kercher. Confluita praticamente su Tusciaweb, testata citata dal Times di Londra in un articolo di Tom Kington: “He lost an appeal – scrive – to have his case reopened but won the support of a network of local activists who have helped him reintegrate into society, the news site TusciaWeb wrote on Monday”. “Ha perso la revisione del processo ma ha ottenuto il sostegno di una rete di attivisti locali che lo hanno aiutato a reinserirsi in società, come ha scritto lunedì Tusciaweb”. Riportata anche dal Corriere della Sera. Sono poi arrivati il Daily Mail e il Daily Telegraph. Infine l’Ansa.
Il Times fa infine riferimento al tentativo di revisione del processo portato avanti da Guede grazie all’attività di un comitato a sostegno della richiesta che si era costituito all’interno del Csc mettendo insieme competenze e professionalità diverse. Allora, nel 2018, Rudy Guede, che si è sempre proclamato innocente, sfiorò la revisione di un processo considerato da molti “ingiusto”. Ieri, la libertà.
Daniele Camilli
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