Viterbo – “Spero e confido che la commissione del Lazio Pride decida per Viterbo, perché ogni volta che un Pride attraversa una città, quella città diventa migliore”. A dirlo è il deputato del Pd Alessandro Zan l’altra sera al Bistrot del teatro di via Cavour a Viterbo. L’occasione è stata la presentazione del suo libro “Senza paura”, organizzata da Massimo Erbetti del movimento 5 Stelle e dal presidente dell’Altro circolo Giancarlo Mazza. Con Zan, anche la senatrice dei 5 Stelle Alessandra Maiorino.
Viterbo è stata recentemente candidata ad ospitare il Lazio Pride del prossimo anno da un comitato formato da più di 20 organizzazioni territoriali. A farne parte, Rete studenti medi, Unipride, University, Aucs, Ausf, Cut, Giovani democratici, Rifondazione comunista, Arci, Movimento 5 stelle, Kyanos, Usb, L’altro circolo, Federazione del sociale Usb, Cgil, Cisl, Uil, Uil scuola, Agedo, Anpi e Partito democratico. La candidatura di Viterbo ha vinto inoltre la competizione on line organizzata sui social dall’associazione che organizza il Pride. Le altre città candidate sono Ceccano in provincia di Frosinone e Albano Laziale a Roma.
Zan è infine l’autore del Ddl che mira ad abolire le discriminazioni e la violenza per ragioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Chi oggi commette reati con finalità di “discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso” con la legge Zan andrebbe incontro a una pena aumentata fino alla metà di quanto sia già previsto per il reato in questione. A queste aggravanti si aggiunge quella dell’odio omotransfobico.
Viterbo – Allessandro Zan assieme ai ragazzi del comitato che ha promosso la candidatura della città al Pride
Alessandro Zan, che ne pensa del Lazio Pride a Viterbo?
“Sarebbe una bella occasione per questa città che non ha mai avuto un Pride. Spero e confido che la commissione del Lazio Pride decida per Viterbo, perché ogni volta che un Pride attraversa una città, quella città diventa migliore, più colorata, più inclusiva e più sociale. Ecco perché Viterbo, a differenza di quello che dice il sindaco Giovanni Arena, merita invece invece un Pride fatto di tante persone, di tanti colori e soprattutto di tanti giovani”.
Il sindaco dice infatti che la città non ha bisogno del Pride…
“Evidentemente il sindaco non conosce la realtà dei Pride che sono manifestazioni gioiose e colorate dove non si assaltano le sedi sindacali e non si bruciano i cassonetti, ma, anzi, si portano i diritti all’attenzione delle persone. E siccome noi viviamo in un paese come l’Italia che è in fondo alla classifica dell’Europa per discriminazione, accettazione sociale e inclusione delle persone vittime dei crimini d’odio, c’è bisogno di tantissimi Pride. Sono sicuro che Viterbo accoglierà il Pride con grande entusiasmo. E probabilmente con grande stupore da parte del sindaco”.
Viterbo – Alessandro Zan
La distruzione delle libertà e dei diritti civili anticipa la distruzione delle libertà e dei diritti politici e sociali?
“E’ sempre stato così. Quando si inizia a limitare le libertà civili a ruota seguono quelle politiche e sociali. Una società che discrimina i diritti civili è una società a rischio, una società debole sotto il profilo degli anticorpi democratici. Ecco perché noi dobbiamo lottare affinché tutti abbiamo gli stessi diritti, come dice l’articolo 3 della costituzione. Se non c’è parti dignità sociale e pari diritti, non c’è cittadinanza”.
Lei ha parlato di Democratura, ossia un regime politico caratterizzato dalle regole formali della democrazia, ma ispirato nei comportamenti all’autoritarismo. C’è questo rischio anche in Italia?
“Al momento no. Se però chi prende il potere comincia a fare delle leggi liberticide, a chiudere le università e a limitare i giornalisti, allora è chiaro che si sta andando in quella direzione. Un pericolo che va scongiurato in tutti i modi”.
Daniele Camilli
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