Viterbo – Ne servivano 17 e invece a firmare la fine dell’amministrazione Arena sono arrivati 19 consiglieri, dimettendosi.
Sindaco sfiduciato, il consiglio si scioglie, dopo la spaccatura alle elezioni in provincia. Tutti a casa, si va a elezioni anticipate e nel frattempo arriva il commissario.
Stamani due consiglieri, uno di maggioranza (Antonio Scardozzi FdI) e uno d’opposizione (Chiatti (Viterbo 2020) consegnano il documento firmato ieri dal notaio. È l’atto finale.
A decretare lo sciogliete le righe, sono stati in maggioranza 7 consiglieri del gruppo Lega (Micci, Merli, Evangelista, Galati, Marcoaldi, Caporossi e Cepparotti), tutti tranne Paola Bugiotti, quindi 6 di Fratelli d’Italia (Buzzi, Minchella, Scardozzi, Grancini, Salvatori e Perlorca), poi per Fondazione il capogruppo Gianmaria Santucci ma non Sergio Insogna.
Quindi, dall’opposizione Luisa Ciambella (Pd) e ha dato un certo contributo Viterbo 2020 al gran completo (Frontini, Chiatti, Antoniozzi e Notaristefano).
“L’amministrazione Arena – spiega Frontini – cade perché c’è un’opposizione, Viterbo 2020, che fa l’opposizione. In maggioranza c’è chi ha voluto mettere fine a questa esperienza e tanto di cappello, ma il nostro apporto è stato determinante.
Si chiude una brutta pagina amministrativa, un fallimento per la città. Adesso si apre un nuovo corso, lavoreremo per il bene di Viterbo”.
Come effetto collaterale, decadono pure i 4 consiglieri provinciali del capoluogo appena eletti, Caporossi (Lega), Marini (FI), Grancini (FdI) e Delle Monache (Pd), in quanto non più amministratori.
Quando ormai era certo che tutta la sua maggioranza, ad esclusione di Forza Italia e di Bugiotti (Lega) e Insogna (Fondazione) avrebbero firmato le dimissioni di massa, il primo cittadino si era dimesso, facendo partire il conto alla rovescia dei venti giorni per ritornare sui suoi passi.
Tempo che si è bloccato perché tutti i consiglieri ieri hanno firmato per la caduta dell’amministrazione, in una giornata surreale.
Nel pomeriggio, il sindaco Giovanni Arena ha di nuovo assegnato gli incarichi agli assessori mandati via appena due giorni fa, prima di dimettersi.
I decreti sono stati consegnati, ma qualcuno non li ha neppure ritirati. Mentre i consiglieri di maggioranza stavano firmando la fine della consigliatura, a palazzo dei Priori si tentava di resuscitare la giunta. Esperimento di breve durata.
Dopo tre anni e mezzo, l’amministrazione Arena va in soffitta. La Tuscia ha un governo in provincia, ma ha perso quello del capoluogo.
Giuseppe Ferlicca
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