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“Edilizia, 900 lavoratori in più e stipendi più alti”

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Viterbo – “Edilizia, aumentano i lavoratori del settore e gli stipendi”. Più 900 unità impiegate nell’edilizia e una massa salariale che passa dai 19 milioni dello scorso anno agli attuali 27. Sono i numeri che Andrea Belli, presidente dell’Ance, passa in rassegna, tracciando un bilancio alla soglia del 2022. Percentuali che lo portano a dire che Viterbo è la prima provincia del Lazio per crescita nel settore delle costruzioni.


Viterbo - Andrea Belli

Viterbo – Andrea Belli


Come è trascorso questo anno?
“Bene – dice Belli -, l’edilizia è il settore trainante della ripresa economica, dopo anni e anni di crisi. Un assoluto boom. Questo è dovuto ai bonus, in particolare al Super bonus e poi alla ripresa del settore immobiliare. Ci sono ottime prospettive, anche perché poi ci saranno tutti i lavori del Pnrr che per il 50 per cento riguardano le infrastrutture. Meglio di così non poteva andare”.

Quindi anche i dati sono confortanti?
“Basti pensare che il Lazio è la seconda regione d’Italia per utilizzo del bonus, e sempre in questo, appunto nel Lazio, la nostra provincia è la prima. Non solo, in un anno, abbiamo avuto un incremento degli occupati di circa 900 unità e anche i salari che gli operatori pagano ai dipendenti sono aumentati, passando dai 19 ai 27 milioni.

Rispetto alle altre province, abbiamo fatto un salto del 20/30 per cento e siamo i primi per crescita nel settore dell’edilizia. Gli effetti ancora non si vedono, ma si vedranno in futuro e rappresenteranno un grosso volano per la crescita di questa provincia. Contribuiremo in maniera determinante al miglioramento dei dati economici della Tuscia. Siamo contenti e forse ce lo aspettavamo, perché, come associazione, con l’uscita dei bonus abbiamo subito puntato alla formazione degli imprenditori per capire che tipo di vantaggi ci fossero e siamo stati più avanti rispetto alle altre realtà territoriali, facendo sì che le imprese cogliessero fin da subito le opportunità”.

Anche a livello burocratico, non ci sono stati intoppi per accedere ai bonus?
“I rapporti con le varie amministrazioni comunali sono stati molto buoni e positivi e c’è stata da subito una risposta. Ha funzionato tutto in maniera ottima. Inoltre, usufruire di queste agevolazioni porta non solo a un miglioramento economico, ma anche estetico e ambientale della nostra provincia: da una parte infatti col Super bonus facciamo case efficienti, dall’altra con quello delle facciate miglioriamo gli esterni delle abitazioni, visto che in alcuni casi erano davvero indecorosi. Altro vantaggio è che la gente si trova un immobile con un valore maggiore, insomma, l’indotto creato è davvero notevole. C’è un però…”.

Di che si tratta?
“L’attenzione va focalizzata sulla sicurezza, perché è vero che aumentano i cantieri ma con questi anche il rischio di infortuni. Ci stiamo comunque lavorando, così come sulle truffe, perché essendoci un’offerta di lavoro così alta, è possibile che sul mercato si affaccino imprese poco serie. Stiamo verificando e, come Cassa edile, qualcosa già abbiamo scoperto. Dobbiamo stare in guardia, ne va dell’immagine di tutto il settore”.

Nel capoluogo, dunque, si costruisce e si vende…
“E soprattutto si rigenera e si ristruttura, che è la cosa migliore. Proprio in questo ambito, ci aspettiamo passi in avanti sul bando relativo alla rigenerazione urbana che è stato pubblicato dal Comune. Quindi non solo efficientamento delle case, ma anche la possibilità di demolire e costruire in alcune zone degradate. Un esempio è la sede di Unindustria a Valle Faul, che speriamo possa diventare un modello per Viterbo. Ci si può arrivare solo con l’aiuto dell’amministrazione comunale, perché in questo caso, ci vuole davvero un processo concordato”.

In sintesi, quali gli impegni per il prossimo anno?
“Vigilare su chi si affaccia su questo mercato, che è enorme e che come tutti quelli che crescono attira gli appetiti di molti, continuare ad approfittare del superbonus che dovrebbe scadere nel 2023 e pensare al futuro che è fatto di infrastrutture, opere pubbliche, Pnrr e Trasversale, senza dimenticare la rigenerazione urbana per far sì – conclude Belli – che il territorio della Tuscia diventi migliore dal punto di vista ambientale e abitativo”.


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