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“Angeletti ha ridato vita alle Saline…”

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Tarquinia – “Con Dario ho fatto le cose più belle della mia vita. Con i nostri occhi abbiamo visto le forze evolutive in azione alle Saline. E non è cosa da poco, perché dove c’è tanto sale la vita ha delle difficoltà. Abbiamo visto queste forze operare in pochissimi anni in un ambiente così estremo e piccolo. Ed è stato bellissimo. Tutto questo l’ho vissuto insieme a Dario…”. Giuseppe Nascetti, professore in pensione dell’università della Tuscia, aveva un braccio destro: Dario Angeletti, il biologo e docente Unitus ucciso martedì a Tarquinia. E con commozione e dolore ricorda quell’allievo poi divenuto collega.


Giuseppe Nascetti

Giuseppe Nascetti


Professor Nascetti, lei ha visto l’Angeletti ragazzo diventare uomo…
“È sempre stato un appassionato di biologia, ecologia e ambiente. Si è laureato e ha poi conseguito il dottorato di ricerca, basato anche sullo studio dell’ecosistema delle Saline di Tarquinia. E da questo studio è nato un progetto, approvato dalla commissione europea, che dal 2003 ci ha permesso di ridare ossigeno e vita a questo ecosistema così estremo quanto fragile”.

Alle Saline ha dedicato tutta la sua vita professionale…
“Dario è stato un giocatore importante nella squadra di ecologia che ha agito alle Saline, dove abbiamo fatto nascere anche l’unico centro ittiogenico sperimentale marino d’Italia. Ma ha raggiunto tanti altri risultati, alcuni dei quali controversi e che hanno creato dei problemi”.

Ossia?
“Aveva scoperto che il dna delle chiocciole e delle lumache si danneggia man mano che si avvicinano a Civitavecchia, dove c’è la centrale. Il dna denatura in funzione degli inquinanti che ci sono sul territorio. Dario ha acquisito, imparato, messo a punto e portato avanti una tecnica molto usata negli Stati Uniti. Lo studio è poi stato pubblicato sulle principali riviste di mutagenesi e qualche problemino lo ha creato”.


Dario Angeletti

Dario Angeletti


Crede che l’omicidio abbia a che fare con la sua professione?
“Assolutamente no”.

Quando ha incontrato Angeletti per l’ultima volta?
“Una decina di giorni fa. Purtroppo la scorsa settimana non ho potuto partecipare al suo ultimo seminario e mi dispiace tantissimo. Ma davanti a Dario c’erano studenti di biologia e biologia marina, dottorandi in ecologia. Un convegno che ha tenuto sempre alle Saline, a cui lui ha ridato vita e che sono state il trampolino di lancio per la sua carriera”.

Fino a diventare un professionista stimato…
“Grazie ai risultati raggiunti è stato premiato dalla collettività scientifica e ha avuto i suoi meritati riconoscimenti: è diventato ricercatore e professore. Ha fatto della sua passione la sua professione e aveva un’incredibile voglia di trasmettere agli altri ciò che lui studiava e conosceva. Amato dagli studenti, che di lui era contentissimi, era sempre disponibile. Responsabile anche di un’unità di ricerca sui mammiferi marini, portava spesso i ragazzi a fare delle osservazioni in mare. Era nel pieno della sua carriere scientifica, stava lavorando a nuovi progetti… Ma è stato fermato… Andarsene così è allucinante…”.

Che uomo era Angeletti?
“Un uomo dall’infinita bontà. Mite a tal punto da non aver mai avuto una discussione animata. Era sempre disponibile al dialogo, ma anche molto determinato. Aveva un carattere deciso e non si tirava mai indietro. Un uomo gentilissimo, virtù ereditata dal padre, cardiologo, e dalla madre. Quella di Dario è una grande perdita umana e professionale”.

Raffaele Strocchia


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