Hong Kong – Sei giornalisti che lavoravano a Stand News, sito di informazione indipendente e pro democrazia di Hong Kong, sono stati arrestati questa mattina dalla polizia. Lo riporta lo stessa testata online, che in un post su Facebook ha annunciato inoltre di chiudere i battenti.
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Oltre agli arresti, la polizia di Hong Kong ha proceduto anche a diverse perquisizioni e sequestri di alcuni computer e documenti. L’accusa mossa contro gli arrestati è di “pubblicazione sediziosa”.
Sul suo profilo Facebook Stand News scrive che in seguito agli arresti e alle perquisizioni, il giornale ha cessato immediatamente la propria attività informativa. Il sito e tutti gli account social verranno rimossi entro un giorno. Sempre Stand News riporta che il caporedattore ad interim si è dimesso e che tutti i dipendenti sono stati licenziati.
Continua dunque la morsa della Cina attorno all’ex colonia britannica. E Stand News non è il primo giornale costretto a chiudere. Già a giugno il tabloid Apple Daily era stato costretto a cessare la propria attività.
La stretta da parte della Cina contro gli attivisti e media pro democrazia di Hong Kong si è rafforzata dalla metà del 2020, quando è entrata in vigore la tanto contestata legge sulla sicurezza nazionale. Per i critici, questa serve a silenziare coloro che si oppongono al Partito comunista cinese. Sono molto gli attivisti che Pechino considera sovversivi e cospiratori e che sono stati arrestati sulla base delle nuove disposizioni della legge.
