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Caso Hassan Sharaf, il fascicolo per istigazione al suicidio passa alla procura generale di Roma

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Caso Hassan Sharaf - Gli avvocati Michele Andreano e Giacomo Barelli

Caso Hassan Sharaf – Gli avvocati Michele Andreano e Giacomo Barelli all’uscita del tribunale dopo l’udienza di oggi


Viterbo – (sil.co.) –  Caso Hassan Sharaf, il fascicolo principale dell’inchiesta, per istigazione al suicidio contro ignoti, passa alla procura generale di Roma che revoca anche la richiesta di archiviazione avanzata il 15 maggio 2019 dalla procura della repubblica di Viterbo.

Ci saranno nuove indagini. Le “carte” passeranno ora al vaglio dei magistrati capitolini, che procederanno a ulteriori accertamenti. 

E’ stata accolta il 10 dicembre la richiesta di avocazione presentata dall’avvocato Michele Andreano del  foro di Roma anche per il legale viterbese Giacomo Barelli, che assiste un cugino della vittima, l’unico parente residente in Italia del 21egiziano morto il 30 luglio 2018 a Belcolle in seguito a un tentativo di suicidio in una cella d’isolamento del carcere di Mammagialla. Andreano, invece, assiste la madre e la sorella di Hassan, oltre alla ong egiziana Moltaquael Heval.


Hassan Sharaf

Hassan Sharaf


Proprio questa mattina, nel frattempo, si è aperto il processo nato da uno stralcio del fascicolo principale, a carico di due agenti della penitenziaria, uno dei quali avrebbe dato uno schiaffo al 21enne facendogli battere la testa addosso al muro, poco prima che tentasse il suicidio impiccandosi con delle lenzuola, accusato assieme a un suo superiore di abuso dei mezzi di correzione in concorso. Entrambi sono difesi dall’avvocato Giuliano Migliorati del foro di Viterbo.


– Detenuto egiziano suicida in cella, duro attacco al carcere di Mammagialla


Sia i familiari che la ong hanno chiesto tramite i difensori Barelli e Andreano di costituirsi parte civile, chiedendo inoltre la citazione come responsabile civile al processo del ministero della giustizia. Il giudice Elisabetta Massini, vista la complessità del caso, si è riservata, rinviando la decisione all’udienza fissata il prossimo 10 febbraio. Tra le parti offese il consolato e l’ambasciata egiziana a Roma. 

Intanto era stata anticipata da marzo 2024 al prossimo 27 gennaio, davanti al gip Giacomo Autizi, l’opposizione alla richiesta di archiviazione del fascicolo per istigazione al suicidio aperto nell’agosto di tre anni fa dalla procura contro ignoti. Archiviazione revocata dalla procura generale. 


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