- Viterbo News – Viterbo Notizie – Tusciaweb – Tuscia News – Newspaper online Viterbo – Quotidiano on line – Italia Notizie – Roma Notizie – Milano Notizie – Tuscia web - https://www.tusciaweb.eu -

“Deposito di scorie nucleari, la regione Lazio non fa niente per contrastarlo…”

Condividi la notizia:

Viterbo – “Deposito scorie nucleari, la regione Lazio è completamente assente e non sta facendo nulla, se non il minimo sindacale, per contrastarlo. Non ha partecipato neanche all’incontro a palazzo Gentili buttandola sull’attacco hacker di qualche mese fa”. Stefano Aluffi è il vice presidente del comitato Verde Tuscia, nato appena saputa la notizia che in Italia verrà realizzato un deposito per rifiuti e scorie nucleari, con la provincia di Viterbo in pole position per ospitarlo. 


Deposito nazionale di rifiuti radioattivi - Le 22 aree potenzialmente idonee nella Tuscia

Deposito nazionale di rifiuti radioattivi – Le 22 aree potenzialmente idonee nella Tuscia


La carta nazionale del governo ha infatti individuato nella Tuscia 22 aree idonee alla realizzazione del deposito su 67 a livello nazionale, vale a dire il 32% dei territori intercettati lungo tutto il paese. Più di tutti. Una percentuale che arriva al 92% se si considerano le sole aree del centro Italia. Ventiquattro. Per quanto riguarda il resto del paese, a nord le aree ritenute idonee dalla carta nazionale sono 8, a sud 17 e nelle isole 18.

“La regione Lazio è completamente assente – ha detto Aluffi -. Non ha partecipato nemmeno all’incontro in provincia buttandola sull’attacco hacker. La regione non sta facendo nulla per contrastare il deposito nucleare”.


Viterbo - Stefano Aluffi di Verde Tuscia

Viterbo – Stefano Aluffi di Verde Tuscia


Nel frattempo, le aree potenzialmente idonee individuate dalla carta nazionale sono in attesa del 15 dicembre. Per quella data verrà infatti pubblicato il resoconto del Seminario sul deposito e si aprirà una nuova fase dell’iter sulla costruzione della struttura. Organizzato dalla Sogin, società di stato che si occupa della gestione e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, durante il suo svolgimento sono stati approfonditi tutti gli aspetti tecnici. Nelle nove sessioni, una nazionale e sei territoriali, si è parlato tanto anche della provincia di Viterbo che è la più “rappresentata” di Italia. Quindi tra quelle che potrebbe essere scelta per ospitare il deposito.


L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia

Viterbo – L’incontro contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia


“Le osservazioni fatte dalla regione Lazio – ha sottolineato Aluffi – sono di 6 pagine, quelle del Piemonte di 60”. Stefano Aluffi si occupa di turismo culturale e vive tra Roma e Ischia di Castro. Il comitato di cui è vice presidente lavora invece su tutta la Tuscia, in sinergia con altre realtà associative, tra cui Montalto, Corchiano e il Biodistretto della via Amerina, con cui hanno dato vita a un coordinamento provinciale che quasi una mesata fa ha tenuto banco durante la presentazione delle osservazioni contro il deposito nel corso di una riunione convocata dalla provincia di Pietro Nocchi, anch’essa palesemente contraria al deposito.

A presiedere il comitato Verde Tuscia è Camilla Nesbitt, fondatrice assieme al marito Pietro Valsecchi della Taodue Film, con cui hanno prodotto film e serie tv di successo. 

“L’obiettivo del comitato – spiega Aluffi – è semplice. Dire No al deposito nella Tuscia e far capire a istituzioni e persone il danno che rappresenterebbe per tutto quanto il territorio. Soprattutto per l’agricoltura e in particolar modo per la sua immagine”. Di Verde Tuscia non ha caso fanno infatti parte sia Confagricoltura che Federalberghi. Con loro, diversi agricoltori, professionisti e operatori del turismo.

“Un deposito assurdo – prosegue Aluffi -, con le aree idonee individuate senza prendere contatto con il territorio e inserite in una carta tenuta segreta per anni e poi tirata fuori all’improvviso con poco tempo a disposizione per presentare le osservazioni. Non solo, ma sarà inoltre un deposito che ospiterà non solo rifiuti radioattivi, ad esempio quelli degli ospedali, ma scorie nucleari. Anche se quest’ultime, per essere conservate sul lungo periodo, necessiterebbero probabilmente di altre soluzioni”.


depositonazionale.it - Il progetto di Deposito nazionale

depositonazionale.it – Il progetto di Deposito nazionale


Per Aluffi, e tutte le realtà che si battono contro il deposito, sarebbe inoltre un problema grosso per l’immagine stessa dell’agricoltura. “In un territorio – precisa il vice presidente di Verde Tuscia – che da sempre si è caratterizzato per la sua agricoltura. In poche parole, in assenza d’altro, vive quasi solo di questo e dell’immagine che è in grado di trasmettere. Un’immagine che non può fare a meno della qualità, del prodotto e del luogo in cui viene piantato e portato avanti. Costruire un deposito di rifiuti e scorie nucleari a qualche chilometro di distanza, per l’immagine delle aziende e dell’agricoltura in generale, così come per il turismo, potrebbe essere devastante”.

L’agricoltura della Tuscia conta 18 tra Dop, Igp e Doc, mentre le produzioni agroalimentari tradizionali sono una quarantina. Di fatto, ogni comune della provincia di Viterbo ha almeno una eccellenza produttiva. Dati egualmente importanti provengono dal valore aggiunto dell’agricoltura viterbese, pari al 7,3% contro l’1,1 del Lazio e il 2,2% nazionale. Inoltre, le aziende biologiche presenti nel viterbese gestiscono superfici tra le più importanti del Lazio. Anche il settore industriale e manifatturiero per il 22% lavora per le produzioni agricole viterbesi. Idem il terziario. Infine, il turismo stesso, in crescita sia per presenze (+36%) che per arrivi (+15%), è collegato spesso a un certo tipo di agricoltura.


Deposito scorie radioattive - Le aree idonee nel Viterbese

Deposito scorie radioattive – Le aree idonee nel Viterbese


“L’agricoltura – conclude Aluffi – è l’identità della Tuscia, sociale e culturale. La scelta di fare nella provincia di Viterbo un deposito nazionale di scorie nucleari grande tre volte la Città del Vaticano, per la cui costruzione la rete viaria sarebbe sconvolta per numerosi anni, trasformerebbe l’immagine di un intero territorio, associandolo alle scorie nucleari. In un posto conosciuto invece  per l’agricoltura e i paesaggi incontaminati”.

Daniele Camilli


Coordinamento dei comitati della Tuscia: “No al deposito di scorie nucleari, la regione deve partecipare di più”

Le aree della Tuscia idonee alla costruzione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi e nucleari

– Quattordici comuni e oltre 7 mila ettari coinvolti, le aree della Tuscia idonee per il deposito nazionale


Condividi la notizia: