Viterbo – Richieste della Lega inascoltate, Arena sindaco troppo di parte, legato al suo partito Forza Italia, che si è pure alleato con il Pd in provincia.
Un’amministrazione comunale che sarebbe dovuta cadere già mesi fa e la petizione di Tusciaweb era un segnale. I leghisti di Viterbo parlano dopo le firme per sfiduciare il primo cittadino per tornare al voto e guardano avanti con ottimismo: “Vinceremo al primo turno”. Profezia di Stefano Caporossi. Alleati con FdI, ma non con FI.
Il senatore Fusco, l’ex capogruppo Micci, il coordinatore ed ex presidente del consiglio Evangelista insieme ai consiglieri e all’ex assessore Ubertini si tolgono i sassolini raccolti in tre anni e mezzo nelle scarpe, partendo dal tradimento del programma con cui la coalizione si è presentata nel 2018.
Umberto Fusco, Stefano Evangelista e Walter Merli
Ma è con l’ex consigliere Walter Rinaldo Merli che si aprono le cateratte.
“Sindaco Arena pupazzo girato come una frittata dai suoi amici di partito – tuona Merli – votando per Romoli si è condannato a morte”. C’è tutta l’amarezza di chi aveva creduto in un progetto finito nel nulla in comune.
Merli in qualche modo ritiene lo stesso primo cittadino una “vittima” dell’alleanza col Pd e con quella parte della minoranza che al primo cittadino non ha risparmiato nulla, ma che in provincia è andata con FI.
Merli, Caporossi, Cepparotti e Marcoaldi
Tornando a palazzo dei Priori: “Sono stati tre anni e mezzo di litigi, incomprensioni, gelosie – incalza Merli – con la voglia di primeggiare di un gruppo su un altro, portando avanti solo cose di routine e non iniziative per migliorare la città”.
Un duro attacco a Forza Italia: “Il partito del sindaco non voleva essere prevaricato da altri gruppi che avevano idee nuove e voglia di fare. La provincia è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.
Merli avrebbe preferito portare la sfiducia in consiglio comunale e non dal notaio. “Si sarebbe smascherato il resto dell’opposizione che non ha firmato per le dimissioni. Hanno sempre attaccato il sindaco e al momento buono si sono tirati indietro e adesso vanno a braccetto”. E fa anche i nomi: “Da Barelli, Erbetti, Ricci e compagnia bella”.
Quello della Lega è un j’accuse politico pesante. “La caduta del comune – spiega il senatore Umberto Fusco – è stata una scelta sofferta, io sono rimasto da parte, hanno deciso i consiglieri. Non si poteva andare avanti così a Viterbo. Nessuno ce l’ha col sindaco sotto il profilo personale, gli siamo sempre stati vicini come partito. Il nazionale della Lega è stato al nostro fianco, lasciandoci liberi di scegliere, senza ingerenze”.
Ubertini, Micci, Fusco ed Evangelista
Che sia stata una scelta presa tutt’altro che a cuor leggero, lo ribadiscono tutti. “Molto complicata – sottolinea Stefano Evangelista – anche sapendo che le prossime elezioni possono non riservare lo stesso risultato del precedente. Ma è stata ponderata e coerente verso l’impegno preso coi cittadini.
Abbiamo chiesto a più riprese al sindaco di portare avanti la progettualità. Sarebbe stato più comodo per noi rimanere in comune, la coerenza non ce lo ha permesso”.
La scelta è maturata nella sede della Lega. “Ci siamo guardati negli occhi e deciso che non si poteva andare più avanti. Abbiamo dato fiducia al sindaco fino all’ultimo e umanamente e personalmente la stima rimarrà”.
Andrea Micci torna indietro di qualche mese. “La petizione lanciata online per la raccolta firme – ricorda Micci – per le dimissioni di Arena con migliaia di adesioni è stata il segno di una criticità già allora percepita dalla popolazione.
Noi ci siamo sempre messi a disposizione sulle criticità, proponendo soluzioni, ma ci siamo resi conto che stavamo insieme a qualcuno che aveva una visione completamente diversa e oggi abbiamo capito perché certe iniziative si arenavano.
A fronte di un patto per il cambiamento non portato avanti si arriva all’alleanza tra Forza Italia e il Pd in provincia”.
Micci rivendica le molte riunioni di maggioranza sollecitate e mai organizzate: “Richieste banali disattese, immaginate cosa poteva essere del resto, progetti e idee concrete. Impossibile proseguire”.
Arena sulla scia dell’ex sindaco Michelini. “Solo che l’allora sindaco non è stato sfiduciato e sono andati avanti, ma noi siamo diversi e lo abbiamo dimostrato”.
La fine dell’esperienza a palazzo dei Priori secondo Micci era segnata, anche se in provincia avesse vinto il candidato Lega-FdI Giulivi.
Micci e Fusco
Ben diverso poteva essere oggi il quadro, come ricorda Elisa Cepparotti, se il centrodestra fosse andato unito in provincia. “Avremmo l’ente governato da noi, insieme al comune capoluogo e proiettati al voto regionale del prossimo anno”.
L’ex assessore all’Urbanistica Claudio Ubertini rassicura sui milioni a disposizione per la qualità dell’abitare. Non sono a rischio. “Abbiamo predisposto gli atti – osserva Ubertini – e il settore ha grande competenza e capacità. La prossima amministrazione se ne avvantaggerà”.
Stefano Caporossi, ex consigliere comunale e provinciale eletto e decaduto, è stato il primo a firmare la sfiducia: “Un’amministrazione con il freno tirato non poteva proseguire, noi siamo stati inascoltati, comandavano in quattro e io non me la sono sentita d’andare avanti. Comunque alle prossime elezioni vinceremo al primo turno”.
Con Fratelli d’Italia alleato, più difficile che si ricompatti il centrodestra al voto amministrativo di primavera. “In politica può sempre succedere di tutto – chiude Evangelista – ma non ritengo che si possa andare al voto insieme a Forza Italia. Ripresentare la stessa formula del 2018 non servirebbe a niente”.
Giuseppe Ferlicca