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Il sindaco Arena rischia di non mangiare il panettone in comune

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Giovanni Arena

Giovanni Arena

Viterbo – Il sindaco Giovanni Arena rischia di non mangiare il panettone in comune. Dalle voci che circolano, si addensano nubi scure sopra palazzo dei Priori. La perturbazione politica arriva da poco lontano, via Saffi, sede della provincia.

Sabato 18 si va al voto, ma la spaccatura nel centrodestra, Forza Italia da una parte col Pd a sostegno di Alessandro Romoli presidente e FdI con Lega dall’altra per Alessandro Giulivi, rischia d’essere fatale all’amministrazione.

Perché se la provincia li divide, in comune governano insieme e da più parti e in modo piuttosto insistente, sostengono come la spaccatura, che gli alleati addebitano agli azzurri, sarà fatale.

C’è chi è pronto a scommettere che già da lunedì 19, a scrutinio provinciale, il dado sarà tratto. Per quanto insistenti e assertive, si tratta pure sempre di voci, quindi da prendere come tali, ma la sensazione è che mai come stavolta, dopo oltre tre anni dall’insediamento e dopo avere attraversato non poche tempeste, il centrodestra sia stato così prossimo a cadere.

Nessuno si espone, ma tra FdI e Lega, si parla di situazione compromessa. Soprattutto dopo il voto del bilancio, l’altro ieri in provincia.

FdI e Lega si sono schierati contro, adducendo come a 5 giorni dal turno elettorale fosse inopportuno e hanno lasciato i lavori. Non Viterbo. A sostituire il primo cittadino c’era l’assessore Elpidio Micci (FI). Si è astenuto, un modo per non rimanere schiacciato tra l’incudine di FdI e Lega che avrebbero voluto l’uscita dall’aula e il martello di Forza Italia, per dare l’ok.

Solo che l’essere rimasto astenendosi, ha determinato che il provvedimento passasse. Diversamente i numeri non ci sarebbero stati.

Questo non è di certo servito a rasserenare, seppure momentaneamente, gli animi. Al contrario. Siamo ai titoli di coda?

A palazzo dei Priori, FdI e Lega rappresentano la fetta più consistente della coalizione. Da soli non avrebbero i voti per sfiduciare il sindaco, ma ne basta anche uno solo in più e dall’opposizione c’è da scommettere che ne troverebbero parecchi, forse tutti.

Un bel pasticcio, dal quale non si comprende come se ne possa uscire e dove dietro si nascondono con tutta probabilità, giochi di potere anche all’interno di Forza Italia.

Ma se la provincia ha scatenato quello che potrebbe essere un effetto domino, non è la sola ragione di una possibile caduta anticipata con ritorno alle urne in primavera a palazzo dei Priori. Tutti i precedenti, gli scontri in una maggioranza più che litigiosa, hanno preparato il terreno.

Dai due partiti alleati fanno sapere come qualcuno si è spinto parecchio in avanti, alzando troppo l’asticella e adesso potrebbe accadere di tutto.

Viterbo rischia, ma in altre realtà dove il centrodestra è unito, cosa succederà? A Civita Castellana, ad esempio.

Forza Italia ha due consiglieri in maggioranza. Rimarranno, o meglio, li faranno rimanere? La domanda è lecita e pure in questo caso qualcuno ha già dato una risposta. Quale sia si può intuire, ma sarà bene attendere.

Giuseppe Ferlicca


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